MANIFESTAZIONE NAZIONALE NO DDL SICUREZZA, Roma

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Aderiamo come “Una città in comune” alla manifestazione nazionale No DDL Sicurezza di Roma.

CHI SIAMO NOI?
Siamo coloro che difendono e reinventano la democrazia come antifascistə, transfemministə, attivistə impegnatə ogni giorno a lottare per la giustizia sociale e ambientale.
Siamo lə lavoratorə che rischiano il posto o vivono la precarietà; siamo chi, e con chi, presidia le fabbriche contro l’impoverimento crescente e l’aumento delle disuguaglianze economiche.
Siamo nelle scuole e nelle università, a difendere il diritto allo studio e l’accesso a saperi liberi e inclusivi.
Siamo con chi organizza picchetti antisfratto, portando solidarietà a chi rischia di perdere la casa perché non può più permettersi un affitto.
Siamo chi, e al fianco di chi, lotta contro la violenza patriarcale e contro tutte le forme di oppressione di genere.
Siamo quellə che nei quartieri lavorano per contrastare mafie e corruzioni, convintə che l’inclusione sociale e la rigenerazione siano il vero antidoto ai clan.
Siamo quellə che denunciano il disastro climatico che devasta i nostri territori e combatte contro le grandi opere inutili e dannose.
Siamo con chi denuncia le torture e le indegne condizioni di vita nelle carceri sovraffollate.
Siamo con chi si oppone ai CPR e rivendica la libertà di movimento per tuttə, sostenendo chi salva vite in mare.
Siamo chi vuole un mondo libero da guerre, genocidi e da qualsiasi forma di colonialismo.
Siamo con chi combatte le mafie e costruisce reti di mutualismo e solidarietà nei territori.
Siamo con chi riconosce che il proibizionismo è un favore alle mafie e si batte per politiche alternative e giuste.
Siamo donne, uomini, identità non binarie, cittadinə italianə e di ogni provenienza. Crediamo che l’unica vera sicurezza sia quella sociale: la sicurezza di un lavoro dignitoso e di un reddito universale garantito; di una casa sicura; di un sistema sanitario pubblico, gratuito e accessibile; di un’istruzione di qualità; di vivere in una società libera da ogni forma di violenza sessista, razzista, classista o discriminatoria.

CHI SONO LORO?
Loro sono quelli che hanno un’idea deforme della nostra democrazia: autoritaria con i deboli e gli ultimi e affabile con chi corrompe, accumula, inquina.
Il Ddl Sicurezza è l’apice di un disegno ampio del governo guidato da Giorgia Meloni che punta chiaramente a destabilizzare i valori, le garanzie e i principi di Giustizia. Seppur forte nei numeri in Parlamento, nel Paese la sua propaganda sta mostrando tutte le sue fragilità. Criminalizzare preventivamente ogni forma di dissenso, moltiplicare inverosimilmente il numero di reati contro chi protesta e disobbedisce rappresenta uno dei più gravi attacchi nella storia della nostra Repubblica ai diritti fondamentali, al diritto di manifestare e dissentire, trasformando l’Italia in un paese autoritario.
Non c’è alcuna sicurezza garantita da questo provvedimento. Si respira solo la paura della libertà e, soprattutto, delle piazze che si riempiono contro la guerra, il patriarcato, per la giustizia sociale e per fermare i cambiamenti climatici; paura degli scioperi; paura di chi non ha un tetto, di chi arriva nel nostro Paese e viene detenuto immotivatamente, senza neanche il diritto ad una scheda Sim; di chi oppone resistenza agli abusi e alle violenze.

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PERCHÉ IL DDL SICUREZZA È INACCETTABILE
Il Ddl Sicurezza segna un salto autoritario senza precedenti, colpendo con carcere e repressione i pilastri della democrazia: il dissenso e il conflitto sociale.
Criminalizza persino le pratiche di protesta non violenta e pacifica. Per la popolazione detenuta e per i migranti trattenuti nei CPR, introduce punizioni sproporzionate, arrivando a considerare reato azioni come battere una pentola contro le sbarre.
La norma, intrisa di una visione patriarcale, prevede che i figli e le figlie nascano in carcere, stigmatizzando le donne detenute per la “colpa” di avere violato una presunta “missione materna”.
Fuori legge finiranno i produttori di canapa, che hanno creato un settore agricolo dinamico, e le persone costrette a occupare una casa per emergenze abitative.
Il disegno di legge smonta anche strumenti essenziali del conflitto sindacale, colpendo i blocchi stradali e i picchetti.
Con i suoi 38 articoli, il Ddl crea un vero e proprio diritto penale del “nemico”, definendo figure sociali da punire e criminalizzando le pratiche di mobilitazione, soprattutto nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro.

FERMIAMO QUESTA DERIVA
Lo abbiamo detto con chiarezza nel documento conclusivo dell’Assemblea Nazionale della Rete No Ddl Sicurezza: siamo determinatə a fermare questo attacco alla democrazia. Intrecceremo questa battaglia con tutte le forme di opposizione sociale che in questi mesi stanno animando i territori e il Paese.
Sabato 14 dicembre, da tutta Italia, convergeremo in massa a Roma per una grande manifestazione nazionale.
Ma non ci fermeremo lì: la nostra mobilitazione continuerà anche nei giorni in cui il Ddl Sicurezza approderà in aula. Con pratiche diverse, faremo in modo che questo attacco ai diritti fondamentali non diventi legge.
La nostra democrazia è frutto della lotta, dell’impegno e del sacrificio di milioni di persone; non è un diritto stralciabile o calpestabile a colpi di decreto. Non ci piegheremo di fronte all’idea che si possa reprimere il dissenso, umiliare lə ultimə, le lotte per il futuro, per la giustizia sociale e ambientale.
La nostra battaglia comincia adesso.

A Pieno Regime – Rete Nazionale No DDL Sicurezza





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