Processo Quadrilatero: arrivano sette condanne e tre assoluzioni

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Sette condanne e tre assoluzioni. Questa la sentenza del IV sezione penale del Tribunale di Catania – arrivata la sera di giovedì alle 23,15 – che chiude il processo ordinario nato dall’inchiesta Quadrilatero.

Si tratta di un’operazione dei carabinieri che in piena pandemia colpì le piazze di spaccio attorno a piazza Machiavelli, conosciuta come la zona di San Cocimo. Ma fu anche ricostruita una vicenda estorsiva grazie al coraggio di una farmacista del Villaggio Sant’Agata che . Il collegio, presieduto da Salvatore Palmeri, ha condannato a 7 anni, 6 mesi e 20 giorni e 2.666 euro di multa Roberto Spampinato, a 4 anni e 8 mesi e 4.000 euro di multa Giuseppe Gentile, a 4 anni e 8 mesi e 4.000 euro di multa Salvatore Russo, a 1 anno, 3 mesi e 1.800 euro a Magda Dorina Miu, 1 anno a Mamadou Kane, 1 anno e 8 mesi a Giuseppe Caputa, 1 anno e 2 mesi ad Antonio Testa.

Roberto Spampinato diventò famoso diversi anni fa, precisamente nel 2016 quando dopo una scarcerazione fu accolto a San Cristoforo con uno striscione «il re è tornato». La squadra mobile lo rimosse al fine di evitare manifestazioni e ostentazioni criminali.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Spampinato, Russo e Gentile dovranno risarcire le parti civili (i farmacisti dalla cui denuncia partì l’indagine) da liquidarsi in separata sede civile. Sentenza di non luogo a procedere per Gentile per un capo d’imputazione e assoluzione per un’altra.

Assolti Concetta Zuccaro, assistita da Francesco Antille e Salvatore Centorbi, Antonio Gianluca Pennisi, difeso da Dario Fina, e Mariangela Barone, difesa da Andrea Gianninò. Zuccaro è la sorella del più noto ergastolano Maurizio Zuccaro, “ras” mafioso della zona di San Cocimo e boss di Cosa nostra. Nel blitz, nel 2018, sfuggì all’arresto Tony Trentuno, genero di Lorenzo Saitta ‘u scheletro, considerato l’erede criminale del suocero nella “governance mafiosa” di San Cocimo. Ma in questo processo, che ha affrontato in abbreviato dopo essere stato catturato dai carabinieri sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, è stato accusato solo di fatti di droga.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *