Speciale Formula 1 2023 review – MotoriNoLimits

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Lasciamoci il 2023 alle spalle

E’ stato un anno lunghissimo. Eppure la F1 sembra essere finita mesi e mesi fa. Sarà che è stata una stagione scontata sin da subito? Sarà che il troppo alla lunga stanca? Gare quasi ogni weekend, più le sprint il sabato, dirette mattina, pomeriggio, sera, tarda notte…

Il 2023 verrà ricordato come l’anno di dominio assoluto della Red Bull. Un dominio, con tutte le gare vinte tranne una, che non si vedeva dal 1988. Anche là c’era un motore Honda di mezzo, anche quella volta l’unica vittoria di tappa stagionale di una marca avversaria (della McLaren, ndr) è stata della Ferrari. 

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Il dominio

Vincere sempre non è facile. Vincere come ha vinto la Red Bull con Max Verstappen è difficilissimo. Non fatevi ingannare dalla quantità di vittorie che sembrerebbe rendere banale la cosa. In una stagione così intensa da una parte all’altra del globo, ricca di avvenimenti, tenere la barra dritta di voglia e concentrazione non è affatto semplice. La monoposto di Adrian Newey è stata e sarà ricordata come probabilmente la più dominante della storia. Ma per vincere serve il pilota e ad ora nessuno è ai livelli di Max Verstappen. Servono tecnici, meccanici e un team di persone che in 365 giorni ha sbagliato solo la gara di Singapore. Il povero Perez ha sì deluso, ma è arrivato comunque secondo nel Mondiale dentro una situazione non facile per nessuno. Quelli che dicono che tizio o caio al suo posto avrebbero fatto meglio… contro questo Max? Siamo sicuri? Abbiamo visto tutti come ha guidato quest’anno. Non prendiamoci in giro. 

Quindi, da veri appassionati di motorsport, bisogna dire che abbiamo visto una grande stagione, perché abbiamo potuto ammirare un team perfetto in ogni momento. Ricapiterà? Alla McLaren non è successo nel 1989, nonostante continuò a vincere le stagioni successive. Tenere questi ritmi e concentrazione è difficilissimo. Quindi gli avversari forse in prospettiva potrebbero avere più occasioni il prossimo anno… 

Gli avversari

Ecco, chi dopo la Red Bull? Ferrari, Mercedes, Aston Martin e McLaren. Ci hanno provato. 

Ferrari unica a riuscire a vincere una tappa del campionato con Sainz a Singapore in giornata in vena. Perfetto come non mai, regala l’unica gioia di stagione a Maranello. Alla Ferrari i piloti non sono il problema, l’ha dimostrato anche Leclerc in più occasioni, ma il racconto attorno alla Ferrari è il problema. Si creano sempre false aspettative. Si sa, la scuderia non vince un Mondiale dal 2007, ma questo non vuole dire che ogni anno deve essere quello buono per forza con titoli e ammissioni altisonanti. Soprattutto quando si è dentro una vera rivoluzione, quella di Vasseur, che richiede tempo. Nessuno inventa nulla dall’oggi al domani. Quindi speriamo nel 2024 di non leggere e sentire di una Ferrari mondiale già da febbraio, ma vedere risultati in pista che migliorano nel tempo.

Tempo che ha usato ad esempio la McLaren. Da subito ha giocato a carte scoperte a inizio anno. La monoposto è sbagliata, ci rivediamo verso inizio estate, portate pazienza e da lì cresceremo. Così hanno detto e fatto. Il gruppo guidato da Andrea Stella è stato bravo a non sbagliare nulla nei passi di sviluppo. Anzi, forse a fine anno si poteva anche annusare una vittoria in gara, oltre a quella Sprint di Piastri in Qatar, ma mettere tutto assieme è un lavoro che richiede tempo. Norris e Piastri inizieranno il 2024 senza più scuse. Piastri ora conosce le piste e come si deve lavorare in un weekend. Lando sa che non può più gettare alle ortiche nulla perché ormai non è più un novellino ed errori come in Qatar o Messico non vanno fatti. 

Dicevamo degli sviluppi McLaren e di come abbiano funzionato. Pensate solo a cosa potrebbero fare le scuderie potendo fare dei test. E’ vero che bisognerebbe creare un team dedicato visto che i piloti e meccanici  titolari sono praticamente sempre  in volo. Ma la totale assoluta mancanza di test resta una cosa inconcepibile per la F1. Oppure basterebbe altrimenti fermarsi un giorno in più al lunedì. I team ne avrebbero bisogno invece di testare pezzi durante i weekend di gara.

Pensate alla Mercedes che da due anni dice che la macchina è sbagliata e che così non la rivedremo poi l’anno dopo. Qualche test stagionale male non farebbe. E’ dura dopo anni di vittorie ritrovare la via della competitività e della fame. La cosa è ciclica. E’ successo a tutti. Ma la Mercedes ha un ulteriore peso che grava sul team: quell’ottavo Titolo mondiale da far vincere a Lewis Hamilton che è sempre una cosa che aleggia a inizio anno, quando la macchina non va bene, e a fine anno, pensando a quello dopo.

L’Aston Martin ha fatto bene a inizio anno. Alonso ha sempre una grande voglia, resta tra i migliori al mondo, lo abbiamo visto come ha guidato in Brasile, ma da qui a dire che possa competere per il Titolo e contro Max ce ne vuole. Primo perché non ha né la macchina né il team. Secondo perché dovremmo nel caso valutarlo alla sua età in un confronto diretto domenica dopo domenica contro i più giovani rivali. Questo non è sminuirlo, ma è la verità, gli anni, ahinoi, passano per tutti. Lui stesso ha detto in questi giorni che le tre gare ravvicinate lo portano più a disinnamorarsi della F1 che ad amarla.  Sarebbe bello vederlo competere per vincere qualche tappa, quello sì, ma molte cose devono allinearsi. 

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Gli altri

Dietro i citati team poco o nulla. È doveroso citare la Williams che non molla. Sta rimettendo insieme i cocci e ha avviato un periodo di ristrutturazione del team che comincia a dare i primi frutti. Non guardate i pochi punti a fine anno. Nel complesso, specialmente con Albon, Sargeant rimandato al 2024, il team, che fu di Frank, ha lasciato vibes, come scriverebbero gli inglesi, positive. Ed è bello sinceramente pensare alla Williams come team che potrebbe tra qualche anno tornare verso le parti alte della classifica. 

L’Alpine ha brillato in un paio di gare e poco più. Considerando le potenzialità di team e piloti, il 2023 è stata una vera delusione. Come delusione è stata la Haas e la stessa AlphaTauri, che però a differenza del team americano ha mostrato qualche buona gara e ha fatto conoscere al grande pubblico un ragazzo, Liam Lawson, subentrato all’infortunato Ricciardo, che nei prossimi anni potrebbe ben fare nel grande Circus. 

Ultima considerazione va all’Alfa Romeo, o meglio Sauber. Nonostante Bottas e Zhou il bottino è stato solo di 16 anonimi punti. Da quelle parti si pensa al 2026 quando il tutto diventerà Audi, ma un nome così storico per il motorsport mondiale, mica solo italiano, meritava ben altro finale, amici lettori. Non pensate la stessa cosa?

Il grande Circus

Come sta il grande Circus? A vedere l’affluenza ai GP si direbbe bene. Tribune piene nonostante prezzi sempre in aumento. Vip ovunque che sembrano essere ormai loro le vere star dei weekend, alla faccia di chi rischia la pelle dentro gli abitacoli. Coppe sempre più brutte. Sprint race che non piacciono ai tifosi, al campione del mondo in carica, sicuramente a molti altri che però non lo dicono, ma che non scompariranno. Anzi, per il futuro si pensa a idee demenziali come inversione di griglia. 

Faide interne tra Liberty Media e FIA. Un calendario compresso che sta via via logorando tutti. Ma siamo sempre lì, a guardarla, seguirla, a lamentarci, a incazzarci, a godere se si è tifosi di Max o a imprecare se non lo si è. Insomma, è sempre il vecchio Circus, però in versione moderna con qualche Sprint race in più in mezzo alla scatole di cui, questo sì, faremmo veramente a meno.

Riccardo Turcato





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