Eni Versalis, ieri riunione al Mimit sui poli industriali di Priolo e Ragusa

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“Abbiamo compiuto un altro passo decisivo verso il futuro del polo industriale della provincia di Siracusa. Il nostro Governo Meloni, con il Ministro Adolfo Urso e tutta la squadra ministeriale, sta dimostrando ancora una volta attenzione concreta e strategica per il territorio siracusano”. Sono le parole di Luca Cannata, vicepresidente della Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati, al termine del tavolo tecnico tenutosi ieri a Roma.

All’incontro, oltre ai tecnici del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, erano presenti i rappresentanti dei sindacati, il senatore Salvo Sallemi, la Regione Siciliana con l’assessore Tamajo e il direttore Frittitta e gli esponenti di Eni Versalis, che hanno illustrato un programma di investimenti importante per Priolo, pari a 800 milioni di euro. “Versalis ha presentato un piano chiaro e dettagliato per la riconversione industriale del sito di Priolo – continua Cannata –. Si tratta di un progetto che prevede la realizzazione di una bioraffineria all’avanguardia, con un programma di lavoro in modalità fast track. Lo studio di prefattibilità è stato già completato, la progettazione basic del licenziante è in fase di ultimazione, e il progetto di fattibilità è stato avviato. Intanto si va avanti con la produzione in essere fino a tutto il 2025 ma è importante sottolineare che Eni ha garantito il mantenimento del livello occupazionale anche dell’indotto, con attività meccaniche, di bonifiche e di montaggio. Stesso discorso anche per Ragusa, dove sarà garantita la tutela dell’occupazione e la riconversione degli impianti”.

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La strategia di Versalis si basa su tre pilastri fondamentali: la ristrutturazione della chimica di base, lo sviluppo di nuove piattaforme tecnologiche e la creazione di sinergie con altre iniziative Eni. Gli obiettivi temporali indicati sono: completare tutte le attività di progettazione e stanziamento fondi entro il 2025, avviare i lavori in cantiere entro la metà del 2027 e concludere l’impianto entro il 2028. “Questi interventi dimostrano la volontà di investire realmente sul territorio, non solo per garantire la continuità produttiva ma anche per creare sviluppo sostenibile e tutelare i posti di lavoro – sottolinea Cannata – Il piano presentato oggi è già pronto per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie, comprese quelle legate all’impatto ambientale. Con il nostro Governo stiamo lavorando con determinazione per rilanciare un settore strategico come la chimica, che rappresenta un valore economico e occupazionale cruciale per il nostro Paese, con un fatturato annuo di 60 miliardi di euro. Non lasceremo indietro nessuno, e continueremo a vigilare affinché tutte le promesse siano rispettate nei tempi annunciati”.

La riunione tecnica è stata aggiornata per consentire all’azienda di fornire in tempi brevi ulteriori informazioni su come procedere alla protezione aziendale e occupazionale dell’indotto. In particolare, è stato richiesto a Eni di rendere noto il cronoprogramma della riconversione, in modo da permettere di monitorare la continuità dell’indotto. Si terrà a inizio gennaio, invece, il tavolo tecnico regionale sullo stabilimento Versalis di Brindisi.

La priorità – ha dichiarato Tamajo – è salvaguardare i livelli occupazionali, diretti e indiretti, e assicurare che il processo di trasformazione industriale possa avvenire nel rispetto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti, dalle imprese ai lavoratori. Siamo fiduciosi che il dialogo aperto tra istituzioni, sindacati ed Eni possa portare risultati concreti e sostenibili“.

Durante l’incontro sono stati esaminati i piani di riconversione che prevedono investimenti significativi, in particolare per il polo di Priolo, dove è confermata la realizzazione di una bioraffineria e di impianti di riciclo chimico. Per Ragusa, l’assessore ha chiesto ulteriori dettagli e impegni più chiari per assicurare che il sito possa beneficiare di iniziative coerenti con la strategia di transizione energetica di Eni Versalis.

La Sicilia – ha aggiunto Tamajo – non può perdere il suo ruolo centrale nel panorama industriale nazionale. Stiamo lavorando affinché ogni intervento sia orientato a valorizzare le eccellenze dei nostri territori e a tutelare le famiglie e le comunità che dipendono da questi poli. L’incontro si è svolto in un clima di collaborazione costruttiva, con l’obiettivo condiviso di tracciare una roadmap solida per il futuro produttivo ed economico della Sicilia“.

Al tavolo ministeriale ha partecipato il senatore Salvo Sallemi di Fratelli d’Italia, con il collega Luca Cannata, che ha sottolineato l’importanza di garantire i livelli occupazionali.

“La riunione – voluta fortemente dal Ministro Adolfo Urso – è stata specificatamente dedicata alla Sicilia e al tessuto industriale connesso a Versalis e all’indotto. Il governo Meloni ha posto immediata attenzione a questa vertenza e oggi abbiamo approfondito le intenzioni di Eni per la Sicilia Orientale”.

“Lo stabilimento di Priolo andrà in piena riconversione per il riciclo della plastica entro il 2028 e lavorerà per tutto il 2025 quando si procederà allo spegnimento degli impianti per dare corso allo smantellamento per la riconversione al fine di essere operativi per la fine del 2028 – aggiunge -. Su Ragusa Eni ha manifestato l’assoluta idea di valorizzare il sito in direzione opposta verso l’attuale, ponendolo come sito ponte con Priolo e creando un centro sperimentale sulle tecnologie di riciclo che vedrà anche la creazione di un agrihub che vedrà tre diversi impianti. La volontà espressa da Eni e’ quella di investire su Ragusa nell’ottica dell’agro industriale con possibilità di colture per estrarre bio olio con l’utilizzo di 15000 ettari tutti ricadenti sul territorio provinciale e che coinvolgerà 3000 aziende agricole. Un progetto che deve essere accompagnato dal mantenimento dei livelli occupazionali e si apriranno ulteriori interlocuzioni con il territorio. Infatti questo confronto rientra in una tappa che si concluderà con un tavolo finale alla presenza del Ministro Urso. Saremo vigili e presenti a tutela del sud est siciliano”.

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“Registriamo da parte del governo regionale un atteggiamento prudenziale rispetto alla vicenda Eni Versalis degli stabilimenti di Priolo e di Ragusa che condividiamo, perché si tratta di due snodi centrali per l’economia regionale. Sollecitiamo l’esecutivo Schifani a mettere in campo tutte le azioni possibili a tutela del futuro industriale di queste due fondamentali realtà”. A dirlo il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana e il segretario generale della Cisl di Ragusa Siracusa, Giovanni Migliore, commentando gli esiti del tavolo ministeriale riunitosi oggi. “Al centro restano la questione dei lavoratori diretti e dell’indotto – aggiungono La Piana e Migliore – che stiamo seguendo con grande attenzione e sulla quale continueremo a vigilare affinché siano garantiti e tutelati i livelli occupazionali. Auspichiamo che si operi con senso di responsabilità e visione prospettica per rilanciare il settore”.

La Segreteria Nazionale UGL Chimici, rappresentata dal Coordinatore Nazionale del Settore Energia Andrea Alario, dal Segretario Provinciale di Ravenna Luca Michieletti e dalla Segreteria Provinciale di Siracusa e Ragusa, ha partecipato con l’obiettivo di monitorare gli sviluppi e garantire la salvaguardia dei lavoratori diretti e dell’indotto.

Durante l’incontro, si è entrati nel merito degli interventi tecnici che interesseranno i siti di Priolo e Ragusa:

Sito di Priolo: L’impianto etilene sarà riconvertito in una bioraffineria avanzata, che diventerà la quarta in Italia per conto di Eni, affiancandosi a quelle di Gela, Venezia e Livorno (in costruzione). A questa infrastruttura si aggiungeranno impianti ancillari dedicati alla produzione di idrogeno e un impianto di riciclo chimico per trasformare in Plasmix, da cui si ricaverà R-Oil per alimentare la stessa bioraffineria. Eni ha assicurato che durante il periodo di fermo per bonifiche, dismissioni e realizzazione dei nuovi impianti, tutti i lavoratori diretti manterranno il proprio posto, mentre si registrerà un aumento significativo dell’occupazione nell’indotto per i lavori di realizzazione. Tuttavia, per Ugl permangono perplessità sulla certezza delle tempistiche e sull’iter autorizzativo, con lo start-up previsto per il 2028.

Sito di Ragusa: Oltre alla riconversione dell’impianto di polietilene, il piano prevede la creazione di un centro di eccellenza e nuovi impianti destinati alla lavorazione di materie prime provenienti da oli esausti, scarti animali e agricoli, per alimentare le bioraffinerie di Gela e successivamente Priolo.

È inoltre previsto lo sviluppo di impianti sperimentali di riciclo meccanico e una filiera agricola che utilizzerà fino a 15.000 ettari di terreni marginali siciliani in collaborazione con gli imprenditori agricoli locali.

Le richieste della UGL Chimici

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Garanzie occupazionali: Salvaguardia dei posti di lavoro per i dipendenti diretti e per i lavoratori dell’indotto sia a Priolo che a Ragusa. Maggiori certezze per gli impianti sperimentali, che presentano variabili e rischi.

Gestione delle aree dismesse: Chiarezza sul riutilizzo e sulla bonifica dei siti, con il coinvolgimento di Eni Rewind per garantire operazioni efficaci e sostenibili.

Iter autorizzativo: Accelerare i processi burocratici attraverso conferenze periodiche che coinvolgano Ministero, Regione Sicilia, Comuni e tutti gli attori interessati, per evitare ritardi.

In conclusione il Capo di Gabinetto ha ribadito l’importanza della clausola sociale sia dei dipendi diretti che indotto ed ha formulato un Richiesta di un elenco dettagliato delle aziende operanti nei siti di Priolo e Ragusa, con indicazione del numero di operai coinvolti e dei volumi di fatturazione.

“L’incontro rappresenta un passo fondamentale per il futuro industriale e occupazionale della Sicilia. La transizione verso bioraffinerie e impianti di riciclo è un’opportunità importante, ma non priva di rischi. L’UGL Chimici continuerà a vigilare affinché i lavoratori, diretti e dell’indotto, non siano penalizzati da questo processo. Le nostre perplessità sugli impianti sperimentali e sui tempi di realizzazione devono trovare risposte concrete e rapide. Lavoreremo affinché ogni aspetto, dall’occupazione alla sostenibilità, sia garantito” ha commentato Andrea Alario a margine dell’incontro.

Il prossimo appuntamento, fissato per gennaio 2025, sarà un momento cruciale per definire ulteriori dettagli tecnici e discutere le garanzie politiche a tutela del futuro di Eni in Sicilia.

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