Natale: regali di fretta spesso significa regali inutili. La soluzione? Sostenibilità (sociale e ambientale)
Luci, freddo e tante scadenze: la preparazione di dicembre al Natale tende sempre al frenetico. Non che gli altri mesi dell’anno siano una passeggiata rilassante, ma sull’ultimo grava l’aspettativa di lentezza, del fermarsi un attimo a riflettere: una spiritualità attesa dal Natale, una specie di ritorno all’origine. Aspettativa di lentezza che spesso viene disattesa.
Ad aggiungersi ai consueti impegni, c’è in questo periodo un altro grande fenomeno che dicembre porta con sé. Sono proprio loro: i regali. Pensati come dimostrazione dell’affetto che sottende a un legame, della cura e del pensiero per l’altro, nel tempo sono diventati più simili a un diktat sociale. Fare regali diventa una regola, e perde la sua genuinità. Entra in gioco poi la reciprocità, per cui se ci si aspetta di ricevere un regalo non si può non ricambiare. Sono dinamiche apparentemente banali; ma solo in apparenza: in realtà sono così profonde che Marcel Mauss, uno dei più grandi antropologi vissuto tra l’Otto e il Novecento, ci ha basato i suoi studi e ci ha scritto un saggio (Il dono), che tra le altre cose viene anche usato per analizzare gli aiuti umanitari tra Paesi. E poi, Sheldon Cooper, il personaggio principale della fortunatissima sit-com scientifica The Big Bang Theory, l’ha riassunto altrettanto magistralmente.
Sheldon: Mi hai comprato un regalo? Perchè hai fatto una cosa del genere?
Penny: Non saprei, perchè è Natale?
Sheldon: Lo so che pensi di essere generosa ma il fondamento di uno scambio di regali è la reciprocità, non mi stai dando un regalo, in realtà mi stai dando un impegno.
Penny: Tesoro, non fa niente, non devi darmi nulla in cambio.
Sheldon: Ma certo che devo! È alla base di questa usanza che io ora debba trovare un regalo proporzionato. Non mi stupisce che il tasso dei suicidi vada alle stelle a Natale!
Il risultato è che si finisce per comprare la prima cosa che viene in mente, o che ci si trova davanti agli occhi. Oggetto che il più delle volte inutile e con una non trascurabile impronta sull’ambiente.
Qualche idea
Se solo si avessero a disposizione tempo ed energie sufficienti per informarsi sulle opzioni, sarebbero molte le idee che potrebbero venire in mente. A volte, basta sapere che certi regali semplicemente esistono per fare una scelta più intelligente. È vasta in effetti la gamma di scelte che, oltre a rappresentare une bella idea sono anche sostenibili, per la società e per l’ambiente.
Piantare un albero di caffè, sostenere l’indipendenza economica di donne in Guatemala, e ricevere in cambio una miscela di caffè: è l’iniziativa di Treedom, la piattaforma che in quasi 15 anni ha piantato oltre 4 milioni di alberi nel mondo.
Con Legambiente invece si possono acquistare scatole di prodotti alimentari. Il loro ricavo è destinato a un’associazione di volontariato che permette ai bambini di Chernobyl di accedere a cibo sano e acqua non contaminata, proteggendoli dagli effetti ancora devastanti della radioattività.
Se si vuole davvero raccontare la solidarietà come chiave del proprio Natale, l’occasione è offerta da donazioni e acquisti solidali tramite realtà come Banca Etica e Soci In Rete: organizzazioni che lavorano per contrastare gli effetti devastanti dei conflitti in corso, dalla Palestina all’Ucraina, passando per il Libano e il Mediterraneo.
Per ultimo, una realtà locale: un progetto a raggio più ridotto ma altrettanto fondamentale. Apleti (Associazione Pugliese per la Lotta contro le Emopatie e i Tumori dell’infanzia) è l’associazione pugliese che – attraverso progetti come la musicoterapia, ma anche sostegno socio assistenziale – affianca i bambini e le famiglie nella cura dei tumori pediatrici.
Le iniziative solidali e sostenibili sono molto più di queste: i mercatini natalizi di solito offrono articoli locali e ecosostenibili, le chiese – a Bari una fra tutte la chiesa di Sant’Egidio – organizzano raccolte di regali, donazioni, o ceste alimentari.
Scegliere un regalo, insomma, è un compito difficile. Scegliere un regalo perfetto, impossibile. Per lo meno sceglierlo sostenibile o solidale mette la coscienza a posto, la coscienza del primo mondo. E poi, diciamocelo, regalare qualcosa di utile e consapevole evita l’imbarazzo del “Wow, che… interessante” sotto l’albero.
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