Nasce l’Osservatorio sull’economia nei Comuni delle Marche

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Nasce l’Osservatorio sull’economia nei Comuni delle Marche.

E’ stato presentato ad Ancona.

Sarà realizzato grazie alla collaborazione tra Cna Marche e Confartigianato con i loro Centri Studi e le BCC delle Marche aderenti al Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA.

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Il forte radicamento territoriale delle associazioni artigiane e la capillare presenza degli sportelli BCC nelle Marche, ne fanno sensori sensibili ed aggiornati sul tessuto economico e sociale regionale a supporto delle imprese e dei cittadini.

L’Osservatorio monitorerà la demografia d’impresa per ambiti comunali e per settori di attività. Focus particolari saranno predisposti sui distretti, i poli produttivi, le aree interne e montane, il cratere del sisma. Particolare attenzione sarà dedicata all’evoluzione del sistema manifatturiero regionale e al ruolo delle banche a radicamento locale sull’economia dei territori.

I dati e le analisi dell’”Osservatorio sull’Economia nei Comuni” verranno messi a disposizione della Regione e degli enti locali, come supporto a politiche mirate alle esigenze dei territori e dei sistemi produttivi. Alla presentazione dell’Osservatorio sono intervenuti Massimo Tonucci presidente Federazione Marchigiana BCC, Moira Amaranti presidente Confartigianato Marche e Moreno Bordoni segretario Cna Marche. La conferenza stampa è stata coordinata da Enni direttore regionale Bcc Marche. Presenti i presidenti e direttori delle Bcc del territorio e i dirigenti territoriali di Cna e Confartigianato.

“La Federazione regionale delle BCC” ha affermato Massimo Tonucci “sostiene con convinzione questa importante iniziativa. Le valutazioni che emergeranno da questo studio saranno uno strumento prezioso per le BCC, consentendoci di affinare le nostre proposte di credito e di sostegno alle imprese. In linea con i principi cooperativi di mutualità e solidarietà, le BCC sono impegnate a sostenere lo sviluppo economico e sociale dei territori in cui operano per questo è importante l’osservatorio.”

Secondo Moira Amaranti e Moreno Bordoni“nelle Marche c’è una impresa ogni 5 famiglie. Questo è il valore della piccola impresa di territorio. Sono valori che noi incarniamo ogni giorno nella nostra attività di imprenditori, come produttori di “pil sociale”. Dobbiamo essere capaci di salvaguardare e promuovere la ricchezza delle nostre produzioni, delle competenze, delle filiere. Per questo l’attività dell’Osservatorio sarà molto importante: con la forza dei numeri e dell’analisi territoriale ci permetterà di essere efficaci ed incisivi nei progetti di sviluppo e nelle proposte.”

I Comuni delle aree interne e montane saranno al centro dell’attività dell’Osservatorio, per contrastare la desertificazione delle imprese, della popolazione e dei servizi.

“Sulla progressiva desertificazione delle aree interne” hanno sostenuto Amaranti e Bordoni “vogliamo accendere i riflettori delle istituzioni regionali, degli enti locali, dei decisori politici per promuovere iniziative finalizzate a frenare lo spopolamento delle aree interne, superando la frammentarietà delle competenze tra i diversi livelli amministrativi. Infrastrutture e servizi dovranno essere al centro di questi interventi”.

Per le Marche si tratta di una vera e propria emergenza. Infatti le aree interne e montane delle cinque province marchigiane sono nelle prime ventuno posizioni per calo della popolazione.

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Ascoli Piceno si colloca al terzo posto con un calo del 13,1 per cento degli abitanti delle aree interne. Macerata è settima con una riduzione della popolazione dei piccoli Comuni interni e montani del 10,9 per cento. Seguono Fermo all’ottavo posto (-10,8 per cento); Pesaro Urbino al quindicesimo posto (-9,6 per cento); Ancona al ventunesimo posto (-8,9 per cento).

In dieci anni, inoltre, nelle aree interne, i negozi al dettaglio sono diminuiti del 20 per cento mentre in quattro anni sono scomparse 88 edicole su 365.

Di pari passo con il calo della popolazione e dei negozi viaggia la chiusura degli sportelli bancari. Sono 66 su 225 i Comuni marchigiani senza una banca. Tutti nelle aree interne e montane. Ad essere “scoperti” sono 18 Comuni in provincia di Fermo, 17 Comuni in provincia di Macerata, 13 in provincia di Pesaro e Urbino, 10 nell’anconetano e 8 nell’ascolano. La progressiva riduzione degli sportelli bancari sta lasciando senza servizi quasi un terzo (29,3%) dei Comuni marchigiani.

A resistere sono le tredici banche di credito cooperativo che hanno mantenuto immutato il numero degli sportelli bancari.



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