Il titolo di un articolo del 14 dicembre letto su gioconews.it mi ha colpito non poco: “Siu, Casinò, la ripresa aiuta la diversificazione”, si parlava dei casinò di Macao e lo faceva il Prof. Ricardo Siu dell’università di Macao.
Relativamente al casinò di Saint Vincent il titolo, a mio parere, dovrebbe essere “La diversificazione aiuta il casinò”.
Non mi pare ci sia da criticare il fatto che gli operatori di Macao dipanino in mille iniziative e sfaccettature il tradizionale legame tra gioco e turismo tipico proprio delle capitali dei casinò; si fa riferimento allo stato del Nevada negli Stati Uniti.
Si può condividere che tramite le infrastrutture pensino di realizzare un incremento nel campo del turismo che nell’anno in corso hanno dato buoni risultati. Ora rifletto sul fatto che in Valle d’Aosta non mancano infrastrutture e appunto la diversificazione, chiaramente non da sola, potrebbe assicurare il rilancio della casa da gioco di Saint Vincent.
Non da sola mi sono permesso di scrivere perché i tempi sono cambiati, infatti non è più come quando era sufficiente aprire le porte. Ora, a mio modo di pensare alla luce del trend del mercato nazionale dopo il periodo pandemico, della concorrenza dell’online che il citato periodo ha incrementato, quella dei casinò d’oltre confine e il divieto di pubblicità, sono fermamente convinto, anche dalla passata esperienza, che la professionalità nel settore gioco non potrà essere ignorata.
Come tante, forse troppe, volte ho ricordato la professionalità si deve cercare ad iniziare dal management specifico che si rivolge a un attentissimo studio del mercato, della domanda domestica e del rendimento dell’offerta allo scopo mirato al controllo dell’adeguatezza di quest’ultima alla domanda.
Ritengo che quanto immediatamente precede sia condivisibile perché è soltanto l’esperienza che ha generato il giusto grado di professionalità senza la quale è difficile pensare ad investimenti e al loro ritorno usufruendo non solo dei mezzi economici. Così come il citato articolo pare richiamare diventano indispensabili le idee alla condizione che siano ragionevolmente sperimentabili.
Una domanda credo sia opportuna: siamo o non ancora ritornati a livello ante Covid? E una seconda: quale peso hanno raggiunto i proventi derivanti dalle slot sul totale dei ricavi?
Desiderando un quadro più completo, una terza: l’incidenza del gioco tradizionale nei confronti del nuovo, o americano che dir si voglia, quale ruolo dimostra di aver assunto e/o potrebbe assumere dall’attivazione di una diversificazione effettiva avendo già disponibili i mezzi per poterla attuare?
Per una volta ancora devo scusarmi in quanto ritorno sull’argomento di sempre, almeno ultimamente, la formazione continua per mezzo della quale si potrà raggiungere, unitamente alla multifunzionalità e relativo contenimento dei costi, la vera professionalità, dote indispensabile per soddisfare una clientela di qualità.
Sicuramente i punti di forza e di debolezza li avranno messi in evidenza gli studi commissionati e penso, se non lo è già stato fatto, possano consistere, in primis, nel bacino naturale di utenza che la particolare situazione economico e finanziaria non credo abbia qualitativamente migliorato.
Per i restanti punti non posso certamente esprimermi non conoscendo altri elementi se non le presenze, il totale degli introiti suddivisi tra giochi da tavolo e slot relativamente al casinò in parola, il mercato nazionale e la quota di mercato per ciascuno dei quattro.
Anche se potessi disporre di altro non mi permetterei di esprimere se non quello che ho scritto e rimango certo, concludendo, che quanto indicato benché frutto di un passato ormai lontano siano il riassunto delle qualità occorrenti per presentarsi dovutamente equipaggiati ad affrontare il futuro gestionale della casa da gioco.
Un invito a riflettere sull’accostamento che il citato articolo propone con il suo contenuto non lo posso assolutamente omettere. Mi ha fatto pensare: “i progressi del gioco online e dell’intelligenza artificiale avranno impatti diversi sul gioco nei casinò terrestri nei diversi continenti a causa delle differenze nelle loro impostazioni contestuali in generale sono dell’opinione che i casinò terrestri non scompariranno gradualmente e continueranno a far parte dell’industria turistica… il gioco online e l’intelligenza artificiale non possono sostituire il turismo fisico…”.
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