Il runner Lorenzo Lotti: «Cento km in 8 ore con mio figlio di 7 mesi. Il mio record grazie a una dieta speciale»

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Fino a una decina di anni fa era il re dei locali della Riviera romagnola, oggi invece � un maratoneta e un coach di running con due Guinness World record. � la storia di Lorenzo Lotti, 38 anni, di Predappio — in provincia di Forl�-Cesena — comune di cui � anche assessore allo sport. Lo sport l’ha portato a un cambiamento di vita radicale, che l’ha spinto persino a riprendere gli studi. Sabato 7 dicembre l’ultima impresa americana: 100 chilometri di corsa a Chesapeake, in Virginia, con un compagno d’avventure speciale, il figlio di 7 mesi nel passeggino. La gara � valsa a Lotti un nuovo record, otto ore e un minuto (il tempo da battere era di nove). I trucchi? Un regime alimentare studiato e rigoroso e, soprattutto, mantenere la calma ed essere pronti a ogni eventualit�.

Lotti, cosa faceva nella sua �vita precedente�?

Io sono Romagnolo e da giovane ho fatto diversi lavori. Poi mi sono avvicinato al mondo dei locali, che � un lavoro molto comune per noi in Riviera. A 24 anni ho preso il mio primo stabilimento balneare, con ristorante, bar, spiaggia, era molto grande.

Come mai, a un certo punto, ha deciso di cambiare vita?

La svolta � arrivata nel 2016 quando, per perdere qualche chilo, ho iniziato a correre. Ho sempre avuto problemi di schiena, soffro di iperlordosi, ed ero convinto che lo sport mi avrebbe aiutato. Da l�, la mia la mia vita � cambiata. Prima giravo molto per locali e discoteche, avevo orari completamente diversi. Ho dato via tutte le attivit� e ho iniziato a correre. Dopo i primi risultati non mi sono mai fermato.

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Quali sono i risultati che la rendono pi� fiero?

Dal 2016 a oggi ho vinto 12 maratone italiane, un campionato italiano assoluto di 100 km a due Guinness World Record. Insomma, mi sono tolto le mie soddisfazioni a livello sportivo, ma anche a livello della mia formazione.

Quando ho deciso di cambiare vita e dare via i locali dovevo trovare un lavoro che mi permettesse di allenarmi e mantenermi, cos� ho iniziato a insegnare tecnologie meccaniche a scuola. Poi mi sono iscritto all’universit� – lo studio era il pi� grosso dispetto che potessi farmi prima di questo cambiamento – e mi sono laureato in scienze motorie, con una specialistica in management dello sport. Adesso sono sto frequentando un master in nutrizione sportiva.

Quindi, oggi, che lavoro fa?

Oltre a essere assessore allo Sport, ho fondato la mia azienda, che riguarda sempre il mondo della corsa. Ho sviluppato la prima app italiana di coaching per la corsa, con cui aiuto tantissime persone ad allenarsi a distanza. Ho fatto di una passione un lavoro.

Che valore ha l’alimentazione nella vita di uno sportivo come lei?

Di base � gi� importante per una persona normale, ancora di pi� per un atleta di endurance (resistenza, ndr) come me. Deve essere sempre bilanciata, anche in base alla stagione e in base a quanto mi alleno perch� in estate mi alleno in un momenti della giornata diversi rispetto all’inverno ed � fondamentale che l’alimentazione segua queste variazioni. Quando faccio un allenamento per stimolare la potenza lipidica (cio� la quantit� di grassi che il nostro corpo � in grado di bruciare in un determinato lasso di tempo, ndr) corro a digiuno e entro mezz’ora reintegro con la colazione. Mentre in caso di allenamenti tecnici � bene avere consumato, due ore e mezza prima, un pasto ricco di carboidrati, in modo da avere il glicogeno a disposizione dei muscoli.

E durante una gara come gestisce il suo sostentamento?

Durante le corse non si tratta tanto di alimentazione, ma di integrazione. In una gara di 100 chilometri, come quella che ho fatto in America qualche giorno fa, ho un dispendio di quasi 8000 calorie chilocalorie, quindi ogni 20 minuti devo alimentarmi. Siccome corro velocemente non mangio cibi solidi, ma degli integratori, che sono carboidrati sotto forma liquida, che non implicano una digestione, ma vanno comunque a portare il glicogeno ai muscoli.

Cosa mangia di solito nei giorni di riposo?

Mi alleno tutti i giorni. Nei periodi pi� intensi anche tre volte al giorno, mentre quando sono in periodo di recupero, magari dopo una gara, solo una volta, in bici o una corsa blanda. In generale comunque nei giorni in cui devo recuperare seguo sempre un’alimentazione bilanciata, ma con un apporto maggiore di proteine e non esagero con le dosi, perch� � importante anche il peso: ogni chilo che ho in pi� si tramuta in 4-5 secondi di tempo che impiego in pi� per correre un chilometro.

Quali sono gli alimenti che predilige?

Io mangio di tutto, seguo una dieta mediterranea. Mangio tre uova al giorno, la carne la preferisco bianca, o il pesce. A colazione yogurt, avena, frutta, ma va bene anche del pane tostato con la marmellata a cui aggiungere una quota proteica. A pranzo di solito mangio del riso, o altri cereali, sempre con delle proteine, mentre la sera cerco di mangiare un po’ meno carboidrati e un po’ pi� verdure e proteine.

Come ci si prepara a una corsa di 100 chilometri a livello nutrizionale?

Una volta gli atleti, una settimana prima della gara, seguivano una dieta con un carico progressivo di carboidrati, per intenderci: i primi tre giorni ne assumevano pochissimi, poi iniziavano ad aumentare sensibilmente fino ad arrivare a 15 grammi per chilo di muscoli. Poi si � dimostrato che questo pu� creare scompensi al corpo. Nel mio caso, i primi giorni della settimana precedente aumento i carboidrati mantenendo la stessa quota calorica, poi i due giorni precedenti alla gara aumento anche le calorie e non mangio n� frutta, n� verdura, n� cibi integrali, per arrivare con lo stomaco vuoto e il tratto intestinale il pi� pulito possibile.

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Parliamo dei suoi figli. Come cura la loro alimentazione?

Il pi� piccolo – quello che mi ha accompagnato nella corsa in Virginia – ha 7 mesi, mentre il pi� grande – con cui due anni fa ho fatto un’altra gara di 50 km in Olanda- ha due anni e mezzo. Vedo tanti colleghi atleti che prestano gi� molta attenzione all’alimentazione dei figli, sin da piccoli: quando tutti mangiano la pizza magari loro mangiano una banana. Io ancora non mi sento di imporre loro delle limitazioni. Ovviamente prediligo sempre prodotti di qualit�.

Durante la gara in Virginia suo figlio ha avuto bisogno di mangiare?

Noi c’eravamo attrezzati per farlo mangiare, avevamo latte e pappe. Lui per� ha dormito 7 ore delle 8 in cui ho corso e non ha voluto mangiare niente. Mia moglie era con me e a ogni giro del percorso – erano 8 da 12 chilometri e mezzo ciascuno, quindi ci vedevamo circa ogni ora – controllavamo che il piccolo stesse bene.

Quindi, oltre a un’attenta alimentazione, quali sono i trucchi per riuscire ad affrontare un’impresa come la sua?

Prima di tutto bisogna essere convintissimi di quello che si sta facendo. Non bisogna avere neanche un minimo di timore che qualcosa possa andare male e bisogna essere molto tranquilli, pronti ad affrontare qualsiasi tipo di situazione. A me, questa volta, � andata particolarmente bene, ma che ero pronto a qualsiasi evenienza. Io sono sempre positivo, ma mio figlio si � rivelato un campione.



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