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Prime applicazioni in Puglia dell’innovativa metodica: un software 3D che permette di effettuare due esami in uno con mezzo di contrasto. Obiettivo: scoprire i tumori al seno più difficili da individuare

 

 

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Bari, 16 dicembre 2024 – Due esami in uno, mammografia con mezzo di contrasto e biopsia, in un quarto d’ora. E’ la nuova frontiera della Senologia dell’Ospedale “Di Venere” per ottenere diagnosi ancora più precise dei tumori al seno nella fase pre-chirurgica. Con le prime dieci applicazioni della nuova metodica dotata di un software per esami in 3D, l’unità operativa guidata dalla dr.ssa Alessandra Gaballo, che è anche Centro di riferimento per lo Screening mammografico della ASL di Bari, compie un ulteriore salto di qualità, essendo l’unica struttura in Puglia ad utilizzare queste tecnica all’avanguardia. 

Il nuovo software in dotazione, infatti, è in grado di perfezionare la tecnologia applicata alla mammografia con mezzo di contrasto, definita CEM (Contrast-Enhanced Mammography), già in uso al “Di Venere” da gennaio di quest’anno, consentendo di eseguire una indagine di secondo livello avanzato, fondamentale per individuare lesioni neoplastiche della mammella e garantire immagini di alta precisione.

«Ogni acquisto di tecnologie innovative – commenta il direttore generale facente funzioni ASL Bari, Luigi Fruscio – è un investimento sulla salute delle persone, in particolare delle donne per le quali una diagnosi precoce può fare veramente la differenza. Per questo la nostra azienda sanitaria è molto attenta nell’acquisire gli ultimi sviluppi tecnologici e nel curare la formazione e l’aggiornamento degli operatori sanitari, che hanno potuto partecipare alle sedute formative dell’Istituto Oncologico Gustave Roussy di Parigi, a tutto vantaggio delle pazienti».

La nuova tecnica diagnostica

La biopsia Cem guidata è fondamentale per quelle lesioni riscontrate che non trovano corrispondenza nella mammografia né nella ecografia mammaria.  Questo è importante per il corretto approccio terapeutico e chirurgico (mastectomia o quadrante). Finora solo la risonanza magnetica rilevava lesioni per le quali, in mancanza di una conferma ecografica o mammografica, bisognava procedere con una biopsia guidata dalla risonanza magnetica che ha tempi di esecuzione più lunghi – circa un’ora – ed è meno tollerata dalle pazienti perché sono in posizione prona all’interno della apparecchiatura, oltre a comportare costi più elevati. Al contrario, grazie alla metodica Cem, la seduta di biopsia dura solo 16 minuti, si ottengono meno risultati falsi positivi, rispetto alla risonanza e si evitano così biopsie poco significative. In questi casi, la nuova tecnica permette un prelievo preciso nel cuore della lesione, dove cioè si accumula il mezzo di contrasto.

«Questa moderna metodica interventistica – spiega la dr.ssa Alessandra Gaballo – utilizza le immagini provenienti da un esame contrastografico e la tecnica di biopsia stereotassica, con il doppio vantaggio di accelerare la diagnosi e, di fatto, accorciare i tempi di intervento in pazienti con sospetto di neoplasia mammaria, assicurando nello stesso tempo indicazioni diagnostiche molto precise ai chirurghi».

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L’ultimo acquisto va a potenziare e completare il parco macchine dedicato anche al programma di screening mammografico del Dipartimento di Prevenzione, diretto dal dr. Fulvio Longo: «I numeri del 2024 sono ancora in via di consolidamento – continua Gaballo – ma possiamo già dire che l’estensione viaggia verso l’85 per cento, superiore all’80 per cento dell’anno precedente e anche l’adesione delle donne è crescente».

Una progressione che si riflette sui dati di attività della Senologia del “Di Venere”. Per quanto riguarda gli approfondimenti diagnostici di II livello, da gennaio ad oggi sono state effettuate: 596 biopsie ecoguidate con diagnosi di 220 neoplasie maligne; 246 lesioni B3 (precancerose); 308 biopsie stereotassiche con diagnosi di 83 neoplasie maligne; 172 lesioni B3 (precancerose); 380 mammografie con mezzo di contrasto; 136 risonanze magnetiche, nonché 10 biopsie con la nuova metodica “Cem” guidata.

Per l’attività di screening, riservata a donne da 50 a 69 anni, sono state eseguite al “Di Venere” oltre 6.000 mammografie di I livello e più di 1.000 “richiami”, ossia gli approfondimenti diagnostici di base (mammografia, ecografia e visita), a fronte di oltre 35mila mammografie effettuate in tutta la ASL Bari.

 





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