Dicembre 2024 – Di quel che si è fatto quest’anno, del nuovo Tabloid e delle elezioni in arrivo

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Di quel che si è fatto quest’anno del nuovo Tabloid e delle nuove elezioni

Prologo
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approvato all’unanimità il nuovo Codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti che sostituisce il Testo Unico dei doveri del giornalista. Il testo, molto più agile del precedente, si compone di 40 articoli divisi in 7 sezioni, che trattano dei doveri nei confronti delle persone (diritto all’oblio; persone minorenni; rispetto delle differenze di genere; persone migranti e rifugiate; suicidi, tentati suicidi e atti di autolesionismo) dei doveri in tema di informazione (rettifica; replica; fonti e trasparenza; intelligenza artificiale; cronaca giudiziaria; informazione ambientale, scientifica e sanitaria) degli obblighi formativi e delle sanzioni. 

Il Codice, che entrerà in vigore dal primo giugno 2025, aggiorna il quadro storico delle regole della professione e introduce importanti innovazioni, a cominciare dalle regole sull’Intelligenza artificiale. Il testo è il frutto di un lavoro complesso: la commissione giuridica presieduta da Enrico Romagnoli si è confrontata con enti, sindacati e associazioni che negli anni hanno collaborato con l’Ordine siglando carte importanti che sono state inglobate in questo nuovo codice. 
È un testo che dovremo (dovremmo) tutti ben frequentare, come una specie di bussola: di fronte a chi pensa che l’informazione sia un bene superfluo o condizionabile non c’è che da essere consapevoli dei propri diritti ma anche e soprattutto dei propri doveri. Perché è la condizione per essere credibili e affidabili rispetto al primo dei referenti: il pubblico.

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La formazione nel 2024

Adesso un po’ di cose su di noi, su quel che abbiamo fatto qui all’Ordine della Lombardia in tema di formazione. Partiamo dai numeri. Nel 2024 (tra il 17 gennaio e il 18 dicembre) i nostri corsi di formazione sono stati 197, 16 dei quali sono stati webinar e 73 si sono tenuti fuori Milano, soprattutto a Varese (dove si tiene Glocal, il festival di giornalismo organizzato da Varesenews che l’OgL contribuisce a progettare e finanziare), Brescia e Bergamo. I corsi aziendali sono stati 51.

Nel corso del 2024 sono proseguite e rafforzate alcune partnership formative. Abbiamo dato vita a corsi con l’Università Bocconi (economia), il Politecnico (digitale), l’Università Statale di Milano (diritto dell’informazione, giustizia penale, giustizia riparativa), l’Università di Pavia insieme all’Osservatorio di Pavia (media), l’ISTAT (data Journalism), Google News Lab (giornalismo investigativo) oltre che con l’Ordine dei medici e l’Ordine degli avvocati. Visto l’interesse che avevano suscitato nel 2023, anche quest’anno sono stati inseriti diversi Per-corsi formativi, cioè corsi in più moduli, che hanno permesso lo sviluppo approfondito di temi quali Come realizzare un’inchiestaL’ABC del bilancio di imprese, banche ed Enti localiCome si scrive un Longform giornalistico. Oltre a questo, abbiamo realizzato Per-corsi in tema di Politica internazionale, di Giustizia e carcere e di Giustizia e informazione.

Inoltre, come vi abbiamo più volte informato, è partito il nostro Programma Erasmus, dedicato a una formazione da svolgersi in capitali europee: a maggio e giugno del 2025 si svolgeranno i primi due soggiorni-studio di formazione internazionale e le due aree tematiche scelte sono le questioni ambientali e quelle legate alla difesa della libertà di informazione.

Per non disperdere le conoscenze e le competenze sviluppate in alcuni di questi corsi abbiamo deciso di dare vita a una serie di biblioteche digitali (toolbox) per inquadrare alcuni temi per noi rilevanti. Il primo toolbox, in partnership con l’Università degli Studi di Milano e la Camera Penale di Milano, è dedicato a Giustizia Penale e informazione e lo trovate qui. Il secondo, messo a punto con la collaborazione di Federica Brunelli avvocato, esperta di Giustizia riparativa, e le giornaliste Chiara Evangelista, Anna Maniscalco e Sara Tirrito, dedicato alla Giustizia riparativa, un nuovo percorso che la riforma Cartabia affianca a quello del processo penale (trovate qui il toolbox).  


In ottobre, infine, abbiamo presentato la Fondazione Walter Tobagi per la cultura giornalistica, evoluzione non solo giuridica dell’Associazione Walter Tobagi che per anni ha gestito la Scuola di giornalismo dell’Ordine. Da ora in avanti sarà la Fondazione Tobagi a gestire tutte le attività formative dell’Ordine, raccogliendo anche contributi da privati che intendono sostenere un’informazione più accurata e dunque una formazione più rigorosa per chi fa informazione. Oltre a  questo, la Fondazione Tobagi farà anche ricerca applicata sulla professione giornalistica, ma di questo ci sarà tempo e modo di parlare nei prossimi mesi.

In tema di cronaca giudiziaria
Nei mesi scorsi vi abbiamo spesso parlato del decreto legislativo 188 del 2021, il cosiddetto decreto Cartabia in tema di presunzione di innocenza, che regola i flussi di informazione provenienti dalle procure. A nostro parere, le nuove norme che obbligano il procuratore a dare informazioni attraverso comunicati o conferenze stampa e gli affidano il compito di stabilire quali siano le notizie di interesse pubblico hanno avuto in questi mesi esiti non solo indesiderati ma dannosi: notizie parziali, incomplete, date con ritardo e fornite in base a criteri differenti da procura a procura. Il risultato è una cronaca giudiziaria più lacunosa, un pubblico meno informato. A Milano si è provato a rimediare, stabilendo regole tra tutte le parti coinvolte – Pm, giudici, avvocati e giornalisti – per evitare questi effetti indesiderati. 
Dopo mesi di lavoro ne è venuto fuori un documento sottoscritto il 9 dicembre dal presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia, dal Procuratore della Repubblica Marcello Viola, dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano Antonino La Lumia, dalla presidente della Camera Penale di Milano Valentina Alberta e dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Riccardo Sorrentino. 
Il documento individua i criteri per la diffusione di informazioni sui procedimenti penali, sempre nel rispetto della presunzione di innocenza: l’interesse pubblico alla divulgazione è connesso alle esigenze del procedimento penale o alla gravità del reato (casi emblematici: la necessità di individuare gli autori del reato, la sussistenza di motivi di sicurezza, la prevenzione di turbative dell’ordine pubblico); le comunicazioni devono essere imparziali, essenziali e sobrie; non sono indicate, a meno che non sia necessario, le persone coinvolte. La Procura può fornire chiarimenti alla stampa per correggere eventuali imprecisioni nelle notizie. Si regolamenta inoltre l’accesso dei giornalisti agli atti non coperti da segreto: l’”interesse” richiesto dall’articolo 116 del codice di Procedura penale per il rilascio tempestivo delle ordinanze applicative di misure cautelari, verrà valutato, caso per caso e senza automatismi, tenendo presente una definizione di interesse pubblico (diversa da quella che presiede alle comunicazioni dell’Autorità giudiziaria) che terrà conto di un decalogo, proposto dall’Ordine dei giornalisti, sulla base delle particolarità del lavoro giornalistico stesso. 
Qui trovate il testo approvato

Il nuovo Tabloid
Nel biennio 2022-2024 sono state registrate 250 segnalazioni di minacce e intimidazioni nei confronti dei media italiani, in aumento rispetto alle 74 del biennio precedente. Un quarto di esse proviene da pubblici ufficiali o membri del governo. È un cambio di passo, un salto di scala nell’eterno confronto tra libera informazione e poteri pubblici. Forse fatichiamo a vederlo. Il rischio è quello della rana che finì bollita per non essersi accorta che qualcuno alzava un grado alla volta la temperatura in cui l’aveva immersa. È per questo che abbiamo deciso di dedicare il nuovo numero di Tabloid al tema della libertà di informazione. Non per urlare alla censura (non serve), ma per dirci che la sentiamo quest’acqua. Non è però il caso di limitarci alla diagnosi. Ci sono forme di terapia per la narcosi indotta dal potere, di difesa dalla rassegnazione e dal pessimismo. Ci sono esperienze di giornalismo coraggioso e di modelli stranieri a cui ispirarsi. Ci sono anche questioni da affrontare con più forza al nostro interno, come quella di genere e confronti su cosa sia la libera informazione in zone di conflitto. Se volete saperne di più qui trovate il numero di Tabloid di cui parliamo.

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Le elezioni
Si torna a votare. Sono state convocate le elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale, del Consiglio regionale e dei rispettivi Collegi dei revisori dei conti. Il parlamento non è riuscito a modificare il sistema elettorale per tempo – una legge dello Stato (art. 11 bis d.l. 30 dicembre 2023, n. 2015, convertito con legge 23 febbraio 2024, n.18) aveva prorogato a questo scopo la durata della consiliatura 2021-2024 fino a un massimo di sei mesi – e si procederà dunque con le consuete modalità. La stessa legge (art. 11 ter) ha confermato la possibilità di far ricorso al voto elettronico.
Semplificando la complessa procedura in termini pratici, il voto è quindi previsto in prima convocazione mercoledì 12 marzo e giovedì 13 marzo 2025 dalle ore 10.00 alle ore 20.00, in modalità telematica, e domenica 16 marzo 2025 dalle ore 10.00 alle ore 18.00, voto in presenza. Questo primo turno è valido solo se partecipa la maggioranza assoluta degli iscritti e ne potranno risultare eletti coloro che avranno ottenuto la maggioranza dei voti. Sono circostanze difficilmente realizzabili nell’Ordine lombardo, che conta oggi 7.838 professionisti e 12.111 pubblicisti.

La seconda convocazione è prevista mercoledì 19 marzo e giovedì 20 marzo 2025 dalle ore 10.00 alle ore 20.00, in modalità telematica; e domenica 23 marzo 2025 dalle ore 10.00 alle ore 18.00, in presenza. In questo turno sono direttamente eletti coloro che avranno raggiunto la maggioranza dei voti. Le elezioni sono completate dal successivo ballottaggio, al quale sono ammessi i colleghi che avranno ottenuto il maggior numero di voti in numero doppio rispetto al numero dei consiglieri ancora da eleggere. Questo “terzo turno” è previsto mercoledì 2 aprile e giovedì 3 aprile 2025dalle ore 10.00 alle ore 20.00, in modalità telematica; e domenica 6 aprile 2025 dalle ore 10.00 alle ore 18.00, in presenza.

La delibera dell’Ordine nazionale prevede che l’accesso all’area web per esprimere il voto avverrà unicamente attraverso i sistemi di identificazione digitale pubblici mediante utilizzo di SPID o CIE (carta d’identità elettronica). L’URL per accedere alla cabina elettorale virtuale, sarà pubblicato nella sezione “Speciale elezioni 2025” del sito www.odg.it, dove saranno presenti anche tutte le informazioni sulla procedura della votazione in modalità telematica. Vi daremo ulteriori dettagli nelle prossime newsletter (e, ovviamente, nelle comunicazioni ufficiali). Per poter partecipare al voto occorrerà essere in regola con in pagamenti ed essere titolare di una pec attiva.

A proposito di Pec (attiva)

Si ricorda che, per chi non avesse ancora proceduto, sarà necessario adeguare la casella PEC di dominio pec.giornalistilombardia.it allo standard Europeo. A questo link sono presenti tutte le informazioni. Compresa una sezione dedicata a delle miniguide (ecco il link diretto). In caso non fosse possibile procedere, causa incongruità dei dati (es. secondo nome mancante), occorrerà aggiornare l’anagrafica associata alla casella tramite la compilazione di un modulo. Il modulo può essere richiesto mandando una mail a gestionepec@odg.mi.it

 

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