«In Emilia-Romagna poco più di un bambino su 20 ha un livello di movimento raccomandato per la sua età»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito personale

Delibera veloce

 


«In classe studiano educazione alimentare, consumano meno zuccheri e bibite gassate, mangiano più frutta e ortaggi, vanno a scuola a piedi o in bicicletta. Ma trascorrono una quantità maggiore di tempo, rispetto al passato, davanti alla tv e allo smartphone e, nonostante l’attività fisica sia in aumento dal 2008, conducono uno stile di vita ancora troppo sedentario». Una sintesi a cura della Regione, di quanto emerso nelle abitudini quotidiane delle bambine e dei bambini dell’Emilia-Romagna, secondo i dati rilevati a livello regionale nel 2023 da “Okkio alla salute”, il sistema di sorveglianza nazionale, coordinato dall’Iss, l’Istituto superiore di sanità, in collaborazione con la Regione, che indaga sovrappeso e obesità, consuetudini alimentari e attività fisica delle alunne e degli alunni delle scuole primarie.

I risultati sono stati presentati ieri, lunedì 16 dicembre, nel corso del webinar, organizzato dall’Assessorato alle Politiche per la salute, dal titolo “Stato ponderale e stili di vita dei bambini e delle bambine in Emilia-Romagna”.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

«Nel 2023, in Emilia-Romagna – scrive l’ente – l’indagine ha coinvolto 5.245 bambine e bambini iscritti a 263 classi terze, tra gli 8 e i 9 anni, e 4.631 genitori. I risultati fanno emergere, complessivamente, una tendenza positiva rispetto alle abitudini alimentari e agli stili di vita dei più piccoli, anche rispetto alla media nazionale: sono in costante calo dal 2008 i bambini in sovrappeso o in condizioni di obesità (15 anni fa erano il 29,1% mentre nel 2023 il 25,7%), ed è aumentata nel tempo la mobilità attiva, con il 30% dei bambini che nel 2023 è andato a scuola a piedi, in bici o con il monopattino, dato in crescita rispetto al 24% del 2019 (e al 20% del 2008). Maggiore consapevolezza, poi, in famiglia, rispetto alla necessità di adottare comportamenti salutari: il 57% dei genitori ha ridotto il consumo di alimenti già pronti o in scatola e il 67% ha aumentato quello di frutta e ortaggi. 

«Bene anche la scuola – prosegue il resoconto – l’educazione alimentare è prevista nell’attività curriculare dell’85% delle scuole oggetto di indagine (era l’82% nel 2019). Gli istituti che distribuiscono frutta, latte o yogurt nel corso della giornata sono più che raddoppiati dal 2008, arrivando al 47% nel 2023 (contro il 21% di 15 anni fa) e i distributori automatici di alimenti sono presenti nel 52% delle scuole, la metà dei quali fornito di merende sane. Inoltre, nel 62% delle classi analizzate si svolgono normalmente almeno 2 ore di educazione fisica a settimana, mentre le scuole che offrono la possibilità di effettuare attività motoria all’interno dell’edificio, ma fuori dall’orario scolastico, sono il 62%. Cresce, tuttavia, il tempo trascorso dai più piccoli davanti a tv e smartphone (il 36,4% dei bambini ne è esposto quotidianamente da 3 a 4 ore) e, nonostante l’attività fisica degli under 10 segua un trend in aumento costante dal 2008, poco più di 1 bambino su 20 ha un livello di movimento raccomandato per la sua età».

«La prevenzione è lo strumento più efficace – sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi – per intercettare e correggere precocemente stili di vita che possono portare a sovrappeso e obesità nei bambini, con tutte le conseguenze che queste condizioni comportano per la loro salute. È essenziale agire in anticipo, promuovendo una sana alimentazione, l’attività fisica, la riduzione della sedentarietà e offrendo alle famiglie un adeguato supporto tramite formazione, counselling ed educazione nutrizionale».

«Tutto questo richiede un approccio di rete – prosegue l’assessore-, che coinvolga scuole, sanità, famiglie, istituzioni e comunità, attori fondamentali nella promozione della salute delle giovani generazioni. La partecipazione e la collaborazione tra istituzioni locali, organizzazioni pubbliche e private e società civile sono infatti indispensabili per fare in modo che l’adozione di sani stili di vita non ricada solo sulla responsabilità individuale o delle singole famiglie- conclude-, ma diventi un obiettivo condiviso e sostenuto da una responsabilità collettiva».

L’indagine “Okkio alla salute” – «Definire un sistema di monitoraggio dello stato ponderale – scrive la Regione – delle abitudini alimentari e dell’attività fisica nei bambini delle scuole primarie (6-10 anni), in grado di fornire dati epidemiologici accurati e confrontabili tra le diverse realtà regionali e locali. Con questo obiettivo nel 2007 è nato “Okkio alla salute”, un sistema di sorveglianza sul sovrappeso, l’obesità e i fattori di rischio correlati nei bambini, inserito nell’ambito del progetto “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, promosso e finanziato dal ministero della Salute e coordinato dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con le Regioni, il ministero della Salute e il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca. In Emilia-Romagna l’indagine regionale coinvolge le terze classi della scuola primaria, con bambini e bambine intorno agli 8 anni, perché l’accrescimento a quest’età è ancora poco influenzato dalla pubertà».

I risultati dell’indagine sono disponibili online sulla pagina dedicata alla Salute del sito web della Regione.



Source link

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *