“La diplomazia è la chiave per risolvere i conflitti”

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Zuppi: “La diplomazia è la chiave per risolvere i conflitti”

Zuppi – Il cardinale Matteo Mattia Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, ha ribadito oggi, 17 dicembre 2024, l’urgenza di rafforzare la diplomazia internazionale come strumento fondamentale per la risoluzione dei conflitti. In un intervento in collegamento video da Assisi, durante la conferenza “Dialogo e cooperazione per la pace nelle diversità”, Zuppi ha esortato a sostituire la logica della forza con quella del diritto, riaffermando il ruolo centrale degli organismi internazionali e sovranazionali nella gestione delle crisi globali. L’evento è stato organizzato dalla Sioi (Società italiana per l’organizzazione internazionale) ed è stato ospitato nella storica Sala della Conciliazione.

Zuppi ha sollecitato una riflessione sulla crescente marginalizzazione degli organismi internazionali, che negli ultimi decenni sono stati messi da parte in molte crisi internazionali, lasciando spazio ad approcci risolutivi basati sull’uso della forza. Secondo il cardinale, questa tendenza ha favorito l’escalation dei conflitti, impedendo la creazione di soluzioni durature. La vera forza, ha sottolineato, non è nelle armi, ma nelle istituzioni diplomatiche che, attraverso il dialogo e il rispetto del diritto internazionale, possono trovare soluzioni più giuste e sostenibili.

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Il presidente della Cei ha anche messo in guardia contro l’idea di chiudersi in logiche nazionalistiche, che rischiano di minare i ponti di comunicazione tra i popoli. “Se mettiamo da parte il dialogo, perdiamo i ponti e costruiamo solo muri”, ha dichiarato Zuppi, richiamando il pericolo di un ritorno a momenti storici oscuri, segnati dalla divisione e dalla violenza. Un messaggio che si inserisce nel contesto del crescente bisogno di una cooperazione internazionale più forte, capace di fronteggiare le sfide globali con soluzioni pacifiche.

Alla conferenza hanno partecipato anche figure istituzionali, tra cui la presidente della regione Umbria, Stefania Proietti, che ha portato il suo saluto ai presenti. L’evento ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti di diverse istituzioni internazionali, impegnati a discutere su come promuovere una cultura della pace e della cooperazione tra i popoli, superando le divisioni ideologiche e culturali.

Zuppi ha concluso il suo intervento ribadendo che, in un’epoca segnata dalla globalizzazione e dalle interconnessioni, è fondamentale sostenere e sviluppare iniziative che promuovano la pace e il dialogo. L’atteggiamento che privilegia l’uso della forza, ha ammonito, è una via pericolosa che non porta mai a una vera risoluzione dei conflitti. La strada da percorrere, ha aggiunto, è quella di un rinnovato impegno per il diritto, per la diplomazia, e per la cooperazione internazionale, che possano guidare i popoli verso un futuro più pacifico e giusto.

L’evento di oggi si inserisce in un più ampio progetto di sensibilizzazione sulla necessità di rinforzare le istituzioni internazionali e di promuovere una cultura di pace, non solo tra le nazioni, ma anche all’interno delle società, rispettando le diversità culturali e religiose. Zuppi ha esortato tutti i partecipanti a non perdere mai di vista l’importanza della solidarietà globale, che deve essere alla base delle politiche internazionali. In questo contesto, il cardinale ha ricordato il significato profondo di Assisi, che, come luogo simbolo di pace, continua a rappresentare un faro di speranza per chiunque lotti per la giustizia e la solidarietà tra i popoli.

Il tema della conferenza, “Dialogo e cooperazione per la pace nelle diversità”, ha voluto ribadire quanto sia necessario un impegno congiunto per contrastare le divisioni che troppo spesso alimentano i conflitti armati. Il dialogo, ha sottolineato Zuppi, è l’unica via per costruire ponti tra culture e religioni diverse, per favorire la comprensione reciproca e per risolvere le controversie senza ricorrere all’uso della violenza. Questo approccio è particolarmente rilevante in un mondo che si trova sempre più spesso di fronte a crisi geopolitiche che minacciano la stabilità globale.

L’incontro ha fornito un’importante opportunità di confronto su come la diplomazia e il diritto possano diventare gli strumenti principali per risolvere le crisi internazionali. Zuppi ha esortato le istituzioni a non rinunciare mai al dialogo, nemmeno quando le sfide sembrano insormontabili. La sua riflessione si è concentrata sull’urgenza di rinnovare il multilateralismo, rafforzando gli organismi internazionali esistenti e creando nuove strutture di cooperazione che possano rispondere efficacemente alle sfide del presente e del futuro.

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Il presidente della Cei ha inoltre rimarcato che il compito delle istituzioni internazionali è quello di fungere da mediatori imparziali, in grado di garantire che ogni nazione, indipendentemente dalla sua potenza, possa avere voce nelle decisioni che riguardano il futuro del pianeta. In questo contesto, ha sottolineato, l’Europa ha un ruolo fondamentale da giocare nel promuovere la pace e la cooperazione globale.

L’intervento di Zuppi si inserisce quindi in un dibattito più ampio sulla necessità di un rinnovato impegno per la pace, che non può prescindere dal rafforzamento delle istituzioni internazionali e dall’affermazione dei principi di giustizia e di diritto. La cooperazione, ha concluso Zuppi, è l’unica via per evitare che il mondo scivoli nuovamente in conflitti senza fine, con conseguenze devastanti per l’umanità.



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