Lazio: la squadra di Baroni fa sognare in grande i tifosi biancocelesti

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La Lazio aveva chiuso lo scorso campionato al settimo posto, qualificandosi all’Europa League, ma era reduce da una stagione abbastanza travagliata, in cui a metà marzo, aveva visto concludersi dopo due stagioni e mezza l’esperienza in panchina di Maurizio Sarri. Dopo le dimissioni del tecnico toscano, ex di Napoli, Chelsea e Juve, il ruolo di allenatore era stato affidato a Igor Tudor, tuttavia, pur avendo centrato l’obiettivo della qualificazione europea, anche il croato ha detto addio, in disaccordo con le strategie di mercato di Claudio Lotito. 

La scelta del presidente biancoceleste è ricaduta sulla scommessa Marco Baroni, allenatore reduce da due salvezze insperate con Lecce e Verona. Un profilo su cui buona parte della tifoseria laziale era scettica, e che invece, dopo metà campionato ha portato la Lazio nelle zone di vertice, a pochi punti dalla vetta. Sul raggiungimento dell’obiettivo Champions League è difficile fare pronostici poiché il campionato è ancora lungo, ma per restare aggiornati su quote e statistiche della serie A, su sitiscommesse.com è possibile trovare una lista di tutti i siti di scommesse legali in Italia testati e confrontati. A prescindere da come andrà a finire, le performance della Lazio stanno stupendo tutti, specialmente coloro che erano dubbiosi dopo la rivoluzione estiva che aveva visto andare via calciatori simbolo come Ciro Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson, sostituiti da giocatori dal nome meno altisonante, ma più giovani. 

I maggiori meriti di Baroni

Tra i meriti di Marco Baroni c’è quello di aver dato un’identità totalmente nuova alla Lazio, che oggi sembra una squadra molto più coraggiosa rispetto a quella del recente passato. Un altro aspetto tangibile riguarda come la squadra faccia meno affidamento sui singoli privilegiando il collettivo, e come tutti, anche le cosiddette seconde linee, si sentano coinvolte. Dall’arrivo in panchina dell’ex Verona, Matteo Guendozi e Nicolò Rovella sono diventati due calciatori fondamentali del centrocampo biancoceleste, eccellendo nelle due fasi. In più, anche nuovi acquisti come Nuno Tavares, vera e propria rivelazione che sta impressionando a suon di assist, e Boulaye Dia, già visto in Serie A con la Salernitana, sembrano essersi inseriti benissimo negli schemi di Baroni. 

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E ci sono ancora giocatori tutti da scoprire, come Loum Tchaouna, che ha fatto intravedere il proprio talento solo a sprazzi, oppure Gaetano Castrovilli, del quale si conosce il valore, ma che deve ancora pienamente recuperare dai guai fisici che lo hanno attanagliato nelle ultime stagioni.

Le performance di Zaccagni, Castellanos e Isaksen 

Oltre a inserire bene i nuovi, Baroni, che ha debuttato in campionato nella partita in casa col Venezia, è stato molto abile anche a rivitalizzare alcuni calciatori che erano già in rosa, ma che erano reduci da una stagione tutt’altro che esaltante. Tra questi va inevitabilmente citato Mattia Zaccagni, calciatore che nella scorsa stagione ha saltato diverse partite per infortunio, non riuscendo a raggiungere la doppia cifra come gli era capitato nel campionato precedente. L’ala cesenate ha ereditato la fascia di capitano da Immobile e la maglia numero 10 da Luis Alberto, fattori che hanno contribuito a responsabilizzarlo e al momento ha già segnato 5 gol in 13 presenze (l’anno scorso chiuse a quota 6). 

Altro giocatore che sembra diverso rispetto alla sua prima stagione nella Capitale è Taty Castellanos, il quale sembra aver beneficiato della partenza di Immobile, poiché giocando con maggiore continuità sta riuscendo a esprimere il proprio talento e a segnare con continuità. Pare aver fatto il salto di qualità anche Gustav Isaksen, nazionale danese che con Sarri era apparso abbastanza timido, ma che con Baroni, vuoi per un maggiore ambientamento, vuoi per ragioni tattiche, si sta rivelando un altro asso nella manica, come testimonia il gol vittoria al Maradona col Napoli. 

Infine, merita una menzione speciale anche Pedro: a 37 anni il calciatore spagnolo, uno che in carriera ha vinto tutto dalla Champions al mondiale, sta vivendo una seconda giovinezza trascinando la Lazio a suon di gol e giocate, col suo immenso carisma e la sua esperienza. Con queste premesse, è difficile dire dove arriverà la Lazio, ma la rivoluzione silenziosa di Baroni sembra promettere assolutamente bene.





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