Taurianova (RC), 17 dicembre 2024 – Concluso un ricco weekend di incontri e riflessioni culturali parte del programma di Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024, che si conferma come un crocevia di idee e valori che intrecciano tradizione e innovazione.
Diversi gli eventi che hanno animato la biblioteca comunale “Antonio Renda”, offrendo al pubblico momenti di confronto su temi centrali quali l’identità linguistica, la promozione della cultura come impresa e la narrazione contemporanea.
La presentazione del libro “Comu Diciva Me Nonnu” di Antonio Castellano (Imma Arti Grafiche editrice, 2022) ha rappresentato un omaggio alla ricchezza linguistica e storica della Calabria. Il testo, che raccoglie oltre 5.000 proverbi e modi di dire dialettali, si propone come un manifesto per recuperare il dialetto calabrese e trasmetterlo alle nuove generazioni. Castellano, dialogando con l’ex parlamentare Angela Napoli, ha ripercorso le tappe della sua ricerca, nata dal primo incontro con il celebre glottologo tedesco Gerhard Rohlfs e sviluppata nel corso degli anni attraverso un lavoro capillare sul territorio.
L’autore ha lanciato l’idea di includere ore di studio del dialetto nei programmi scolastici calabresi e di creare una biblioteca dedicata ai dialetti regionali. L’assessore alla Cultura, Maria Fedele, ha accolto con entusiasmo la proposta, sottolineando come l’iniziativa si inserisca perfettamente nella visione di Taurianova Capitale del Libro: «Non solo memoria del passato, ma anche ponte per affrontare le sfide della globalizzazione».
Il weekend ha visto protagonista anche Flavio Pagano, giornalista e filmmaker napoletano, che ha dialogato con il collega Valerio Giacoia davanti a un pubblico attento, tra cui le studentesse del Liceo “Rechichi di Polistena” Alice Morabito, Lucia Pinto, Eleonora Giuliano e Gaia Albanese. L’incontro, partito dalla presentazione del romanzo “Un milione di giorni” (Fuorilinea, 2024), vincitore del Premio Carlo Levi 2024, è stato un viaggio tra letteratura, cinema e arte sociale.
La serata si è aperta con la proiezione del cortometraggio In principio era il canto, interpretato da Katia Ricciarelli, e ha toccato temi di grande profondità, come la bellezza della narrazione e l’importanza di sensibilizzare sulle questioni sociali. Pagano ha raccontato il processo creativo che lega il suo romanzo a un intreccio autobiografico di eventi e personaggi, dalle saghe familiari agli scorci di Napoli. Il pubblico ha così potuto scoprire la maestria narrativa dell’autore, capace di intrecciare realtà e finzione con grande intensità emotiva.
Importante momento di riflessione anche sabato 14 dicembre, grazie al convegno dal titolo “La Cultura è un’impresa”, un evento che ha posto al centro il ruolo della cultura come motore di sviluppo e impresa sociale, organizzato in collaborazione con l’associazione Calabria Condivisa. I lavori sono stati aperti da Andrea Casile, Presidente di Calabria Condivisa, Rocco Biasi, Sindaco di Taurianova, Giuseppina Ierace, Presidente Epli Calabria e Pasquale Ciurleo, Presidente Promozione Italia ETS.
Un momento simbolico e significativo è stato dedicato alla donazione di libri con gli interventi dei rappresentanti delle librerie locali – Mondadori Point – Palmi, Libreria Accardi e Libreria Frassati di Taurianova. Il convegno ha proseguito con una presentazione dedicata al percorso che ha portato Taurianova a ricevere il titolo di Capitale Italiana del Libro 2024, con gli interventi di Maria Fedele, anche direttore di TCIL, e della bibliotecaria Serafina Grillo. Moderato da Vincenzo Furfaro, il dibattito ha coinvolto i partecipanti in una riflessione collettiva sul valore della cultura come elemento strategico per lo sviluppo economico e sociale del territorio.
«La nostra città sta dimostrando che la cultura è un terreno fertile dove possono convivere tradizione e modernità, alimentando il senso di appartenenza al proprio territorio e aprendo nuove prospettive di sviluppo – ha dichiarato l’assessore Fedele -. Un successo che rilancia l’importanza di continuare a investire nella conoscenza come strumento di crescita e dialogo».
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