Nei primi nove mesi del 2024 il settore cleantech italiano ha raccolto 110,7 milioni di euro di investimenti

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Nel terzo trimestre del 2024 il settore cleantech italiano ha raccolto 110,7 milioni di euro di investimenti, registrando un calo rispetto allo stesso periodo del 2023 (-9,6%) e del 2022 (-7,8%). Lo evidenzia il report rilasciato da Cleantech for Italy e Mito Technology che, comunque, sottolinea che il mercato nei primi nove mesi dell’anno ha fatto registrare 61 operazioni di venture capital. Un dato che “evidenzia la capacità del settore di attrarre startup innovative, nonostante le incertezze del  mercato globale”, sottolinea il report.

Ripresa prevista nel Q4 2024 

Le proiezioni per il quarto trimestre indicano una significativa ripresa. Gli investimenti complessivi stimati a ottobre 2024 ammontano a 151,7 milioni di euro, il valore più alto mai registrato nello stesso mese negli ultimi cinque anni. Secondo gli  analisti, questa crescita potrebbe favorire l’espansione dell’ecosistema cleantech, incentivando  ulteriori sviluppi tecnologici e commerciali. 

Entrando nel merito, nel 2024 il focus degli investimenti si è spostato verso il settore manifatturiero e delle costruzioni, che rappresenta il 34,6% del totale. Parallelamente, settori tradizionalmente dominanti come l’energia e l’agrifood hanno registrato una contrazione. Gli investimenti nell’economia circolare, invece, mostrano una crescita costante, evidenziando l’attenzione crescente verso la  sostenibilità e l’ottimizzazione delle risorse. Questo cambiamento riflette una rinnovata  consapevolezza ambientale e una strategia mirata all’efficienza economica e ambientale. 

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Un mercato dominato dagli investimenti early stage 

Il 2024 si distingue per un’elevata attività nei finanziamenti di piccole dimensioni. La dimensione media degli investimenti è pari a 2,5 milioni di euro, mentre quella mediana si attesta a 0,5 milioni  di euro. Questa tendenza evidenzia un approccio prudente ma attivo, con un focus crescente  sugli investimenti seed e sulle opportunità di crescita iniziale. La creazione di nuovi fondi verticali, come 360 LIFE II, Primo Climate e MITO Tech Ventures, sta rafforzando questa specializzazione,  promuovendo un’integrazione verticale e un supporto strategico per le startup emergenti. Questo sviluppo è cruciale per sostenere le tecnologie emergenti e consolidare un ecosistema  di innovazione sempre più maturo. 

Il ruolo delle politiche strategiche e della sostenibilità 

Per massimizzare il potenziale del cleantech, l’Italia deve sviluppare politiche mirate e strumenti finanziari adeguati. Progetti di industrializzazione e iniziative first-of-a-kind (FOAK) rappresentano opportunità chiave per trasformare l’innovazione tecnologica in crescita economica concreta.  Inoltre, partnership pubblico-private più solide potrebbero accelerare ulteriormente lo sviluppo del settore, garantendo una transizione verde più efficace e inclusiva. Attraverso investimenti  strategici e politiche allineate agli obiettivi di sostenibilità, l’Italia può consolidare il proprio ruolo  di leader nell’innovazione cleantech. 

“Il dato positivo che emerge da questo aggiornamento sul settore cleantech è che oggi  possiamo finalmente parlare di un ecosistema solido e in espansione, caratterizzato dalla  presenza di un numero sempre maggiore di attori. Si sta delineando uno scenario favorevole,  con un mercato sempre più scalabile e attrattivo per gli investitori, elemento testimoniato dalla  nascita di nuovi fondi di VC come MITO Tech Ventures, il secondo fondo lanciato da MITO  Technology, pensato per sostenere le tecnologie innovative dedicate alla lotta contro il  cambiamento climatico”, ha commentato Leonardo Massa, Investment Director di MITO Technology. 

Sulla stessa scia Federico Cuppoloni, Director di Cleantech for Italy. Il dato più significativo che emerge dall’analisi è la conferma della vivacità degli investimenti  cleantech, con numerosi deal che dimostrano un forte ottimismo verso il settore. Diventa quindi  ancora più cruciale la creazione di condizioni ideali affinché queste aziende possano crescere  e industrializzarsi, generando benefici tangibili per l’Italia e la sua economia”.

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