Via libera della Commissione Europea al piano da 1,3 miliardi di euro con cui il governo Meloni prevede di sussidiare l’investimento da 3,2 miliardi complessivi del colosso di Singapore Silicon Box a Novara per espandere la produzione di chip nazionale alla città piemontese. L’ok di Bruxelles sblocca il progetto italiano di sostegno all’investimento, il più grande progetto greenfield per la costruzione di un nuovo impianto che un gruppo straniero abbia messo in campo in Italia nel XXI secolo, e porta a tre gli investimenti promossi da Roma approvati in Ue.
Via libera ai chiplet di Silicon Box
Silicon Box seguirà l’impianto costruito da Memc sempre a Novara e il progetto d’espansione di StMicroelectronics a Catania come terzo gruppo a ricevere fondi italiani col via libera di Bruxelles. Il Belpaese vede dunque portati a 9 miliardi di euro gli investimenti annunciati e messi in programma nel corso del 2024 nel settore dei chip, un dato che pone l’Italia seconda dietro la Germania per mobilitazione di risorse nel campo dei semiconduttori nell’anno in conclusione.
Silicon Box produrrà i cosiddetti chiplet, ovvero sistemi complessi di più chip assemblati tra loro e pronti ad applicazioni industriali dopo esser stati realizzati sulla scia dei wafer di silicio dai produttori di primo livello. Un processo, quello del gruppo di Singapore, che amplifica la profondità della catena del valore che l’Italia può controllare e rappresenta un passo importante nella direzione di un rafforzamento del ruolo di Roma come potenza della microelettronica.
Giacomo Bortolazzi e Marco Verrocchio dell’International Team for the Study of Security (Itss) di Verona hanno di recente pubblicato un’ampia e dettagliata ricerca sulla potenzialità che l’integrazione italiana negli obiettivi del Chips Act europeo, che mira entro fine decennio a vedere il 20% dei chip globali prodotti in Ue entro il 2030. I due autori ricordano che la stessa potenzialità dei chiplet è dirompente: “Sehat Sutardja, uno dei fondatori di Silicon Box, ha introdotto questo concetto nel 2015 come tecnologia innovativa e performante. Un chiplet è infatti un processore con più core che è stampato sullo stesso strato con altri chiplet: questo consentirebbe una comunicazione più efficiente, eliminando così il problema del trasferimento dati hardware-software” e alzando la capacità di Roma di giocare un ruolo nella filiera.
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Il “pentagono” della Chip Valley padana
A Novara, come scrivevamo, si può dunque espandere la Chip Valley padana, cuore pulsante dell’industria italiana dei semiconduttori, con ricadute a cascata in ogni settore, dall’Ia alle auto elettriche passando per i moderni data center. Con Novara, la “Chip Valley” sarà centrata su un pentagono.
A Novara si aggiunge Agrate Brianza, vicino Monza, ove StMicroelectronics produce i chip strategici per il settore automotive e l’industria che ne fanno un player della manifattura di grande peso; a Cernusco Lombardone ha sede Technoprobe, leader globale delle probe card che servono a testare l’efficienza di un chip prima di inserirlo in un circuito. Aggiungiamo a ciò, poi, i poli universitari di Milano e Pavia.
Nel capoluogo lombardo c’è il polmone del Politecnico di Milano, nella città del Sud della Regione la fondazione Chips.IT che, ricorda l’Itss, è nato nel 2023 come parte della strategia per coordinare e rafforzare il settore della progettazione di microchip con apparecchiature all’avanguardia, il tutto al fine di favorire uno sviluppo complessivo del settore” con una dotazione di “225 milioni di euro stanziati e grandi aziende come Intel, Sony, Infineon e l’italiana St disposte a collaborare”.
L’Italia gioca da grande attore europeo su questo fronte, e da Paese trasformatore e d’industria ha anche a disposizione un prezioso mercato di sbocco per la sua manifattura tecnologica. Difendere questi livelli di produzione e consolidare le nicchie produttive sarà vitale per giocare un ruolo nelle catene del valore più strategiche dell’industria di domani. E attraendo capitali esterni come quelli di Silicon Box, in futuro, si potrà ragionare su un ulteriore consolidamento della via italiana ai chip.
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