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Euractiv.it: A distanza di un anno dalla pubblicazione del D.M. n° 436 del 22 dicembre 2023, come sta evolvendo il percorso dell’agrivoltaico italiano? Ne riparliamo anche quest’anno col Dott. Roberto Accossu, vicepresidente nazionale dell’Associazione nazionale dei dottori agronomi e forestali.
Dott. Roberto Accossu: Finalmente iniziamo a vedere i primi risultati concreti. La scorsa settimana, infatti, sono state pubblicate le graduatorie degli avvisi pubblici del GSE per l’iscrizione ai Registri e la partecipazione alle aste previste dal DM 436/2023.
Euractiv.it: Recentemente è stato pubblicato il Testo Unico sulle Rinnovabili. Quali sono le principali novità?
Dott. Roberto Accossu: Proprio ieri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo n° 190/2024, il Testo Unico sulle Rinnovabili. Questo rappresenta un punto di svolta per la semplificazione normativa. Tra le principali novità, si segnala l’accorpamento dei regimi amministrativi in tre categorie – attività libera, procedura abilitativa semplificata (PAS) e autorizzazione unica (AU) – con criteri dettagliati e uniformi descritti negli allegati A, B e C del testo.
Euractiv.it: Chi poteva partecipare agli avvisi del DM 436/2023?
Dott. Roberto Accossu: Al primo avviso potevano partecipare solo i soggetti indicati alla lettera a) dell’articolo 4 del DM 436/2023. Parliamo di imprenditori agricoli, società agricole e consorzi, anche in forma cooperativa, impegnati in attività agricole come definite dal codice civile. Per questi, il contingente di potenza assegnato per impianti fino a 1 MW era pari a 300 MW. Al secondo avviso, invece, potevano accedere anche le associazioni temporanee di imprese che includevano almeno un soggetto di cui alla lettera a), con un contingente di potenza assegnato pari a 740 MW, senza limiti di potenza per impianto.
Euractiv.it: Quante domande sono state presentate?
Dott. Roberto Accossu: In totale sono state presentate 643 domande per una potenza complessiva richiesta di 1.783,10 MW. Di queste, 296 domande sono state presentate per la partecipazione alle aste, con una potenza richiesta pari a 1.554 MW, superando di gran lunga il quantitativo assegnato di 814 MW. Le restanti 347 domande riguardavano l’iscrizione ai registri, con una potenza richiesta di 229,1 MW, inferiore di 70,9 MW rispetto al quantitativo assegnato.
Euractiv.it: Quali sono stati gli esiti delle selezioni?
Dott. Roberto Accossu: Al termine delle procedure, il GSE ha ammesso a finanziamento complessivamente 540 domande. Nello specifico:
- 270 domande per la partecipazione alle aste, con una potenza complessiva di 1.369,1 MW e un costo ammissibile di circa 674,4 milioni di euro;
- 270 domande per l’iscrizione ai registri, con una potenza complessiva di 178,8 MW e un costo ammissibile di circa 101,1 milioni di euro. Sono state escluse complessivamente 102 domande per una potenza complessiva di 223,6 MW.
Euractiv.it: Cosa ci può dire sulla distribuzione territoriale degli impianti finanziati?
Dott. Roberto Accossu: Per le procedure a registro, gli impianti sono concentrati in sei regioni – Sicilia, Puglia, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana – che rappresentano oltre il 63% del totale degli impianti agrivoltaici da realizzarsi in Italia. Per le aste, invece, la concentrazione maggiore si registra in Calabria, Puglia, Sicilia, Campania, Marche ed Emilia-Romagna, coprendo oltre il 69% del totale.
Euractiv.it: Quali risorse finanziarie sono state utilizzate e cosa resta da impiegare?
Dott. Roberto Accossu: Complessivamente sono stati ammessi a finanziamento circa 775,6 milioni di euro, su una dotazione totale della misura PNRR pari a quasi 1,1 miliardi di euro. Rimangono quindi non spesi ancora circa 323,4 milioni di euro, che potrebbero essere destinati a un nuovo bando nei primi mesi del 2025.
Euractiv.it: Quali sono gli obiettivi previsti per il futuro?
Dott. Roberto Accossu: Gli obiettivi iniziali del DM 436/2023 prevedono, entro il 30 giugno 2026, la realizzazione di sistemi agrivoltaici sperimentali per una potenza complessiva di almeno 1,04 GW e una produzione indicativa di almeno 1.300 GWh/anno. Questo numero significativo di impianti permetterà di valutare la coesistenza tra le produzioni agricole e la generazione di energia rinnovabile.
Euractiv.it: Quali ostacoli ci sono ancora da superare?
Dott. Roberto Accossu: La legislazione regionale e nazionale è ancora troppo complessa e disomogenea. Tuttavia, il nuovo Testo Unico sulle Rinnovabili (Decreto Legislativo n° 190/2024), pubblicato proprio ieri in Gazzetta Ufficiale, potrebbe semplificare notevolmente le procedure. Questo decreto accorpa i regimi amministrativi in tre categorie – attività libera, procedura abilitativa semplificata (PAS) e autorizzazione unica (AU) – definendo criteri chiari e uniformi.
Euractiv.it: Quali novità introduce il Testo Unico per gli impianti agrivoltaici?
Dott. Roberto Accossu: Una delle principali novità riguarda gli impianti di potenza inferiore a 5 MW che garantiscono la continuità dell’attività agricola e pastorale. Questi impianti potranno essere realizzati come attività libera, senza necessità di autorizzazioni complesse. Inoltre, le regioni dovranno adeguarsi ai principi del decreto entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore, pena l’applicazione delle norme nazionali.
Euractiv.it: Quali sono le sue conclusioni?
Dott. Roberto Accossu: Le novità normative rappresentano un passo avanti significativo per agevolare la realizzazione degli impianti agrivoltaici. Tuttavia, raggiungere gli obiettivi del PNRR richiederà uno sforzo coordinato per superare le restrizioni imposte da alcune regioni, come nel caso della legge n° 20/2024 della Sardegna, che introduce criteri più restrittivi per la localizzazione degli impianti. Sarà fondamentale garantire una maggiore coerenza normativa e favorire la collaborazione tra gli enti coinvolti.
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