Caso Inps. La vicenda della falsa dirigente di Crotone porta alla luce nuove vicende e nuove coperture. Il ruolo di Boeri e Tridico 



Caso Inps. La vicenda della falsa dirigente di Crotone porta alla luce nuove vicende e nuove coperture. Il ruolo di Boeri e Tridico 

All’uscita da una delle udienze presso il Tribunale di Crotone la falsa dirigente dell’Inps Alessandra Infante avrebbe sussurrato, in tono vagamente minaccioso: “Se parlo io ne tiro dentro parecchi”. A cosa si riferiva? E perché poi non ha fatto i nomi? Un avvertimento? E a chi si riferiva Tito Boeri, presidente Inps pro tempore che nel suo libro “Riprendiamoci lo Stato” parla della mobilità come grimaldello per entrare nei ruoli del personale dirigente dell’Inps senza concorso, affermando che sarebbero decine e decine i casi? A chi si riferiva? E perché poi non ha fatto i nomi e, da presidente Inps, non ha difeso la funzionaria di Crotone permettendo addirittura che venisse sanzionata disciplinarmente e mobbizzata?

E che dire, infine, di Pasquale Tridico? Nella sua prima uscita da presidente Inps presso la sede di Crotone del 19 aprile del 2019, informato della vicenda e nonostante la sua solenne promessa di eliminare le zone grigie e i faccendieri che ruotavano intorno all’Inps – tutti ricordiamo il suo slogan “deboli con i deboli e forti con i forti” – non solo non ha mosso un dito a difesa della funzionaria Inps crotonese che ha denunciato Infante, che non ha voluto incontrare, ma utilizzando l’espediente dell’articolo 19 della legge 105 del 2001 è arrivato addirittura a conferire incarichi dirigenziali senza concorso. Perché aveva promesso di intervenire e di fare una rivoluzione e poi si è bloccato? E’ stato obbligato a non intervenire? E perché?

Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Intanto la legge non è uguale per tutti e paradossalmente finisce per applicarsi solo in Calabria per una volta non solo terra di ‘ndrangheta e precisamente a Crotone, rinnovato Tempio (pitagorico) del diritto. In altre parti d’Italia la legge s’interpreta “ad personam”, anzi, in alcuni casi, come quello che vi raccontiamo, nemmeno la si prende in considerazione perché la legge non esiste.

E’ così perché il caso della dirigente abusiva Inps Alessandra Infante, la pluricondannata, non è certamente l’unico caso all’Inps ma sicuramente l’unico finora perseguito, grazie alla tenacia ed al coraggio della funzionaria denunciante e alla libertà intellettuale di chi esercita il giornalismo d’inchiesta come mission.

Altre due ve ne sono – per Tito Boeri nel suo libro “Riprendiamoci lo Stato” sarebbero decine e decine i casi – e, come per la Infante, le protagoniste con le loro laute retribuzioni mensili non dovute stanno divorando e dilaniando l’Erario pubblico e le casse dell’Inps, i cui soldi dovrebbero andare a giovamento dei pensionati, degli invalidi, dei disoccupati e delle aziende che pagano regolarmente e con sacrifici i dovuti contributi ai propri dipendenti.

Vittoriana Saltarelli e Cinzia Nolletti sono le due abusive e fasulle dirigenti dell’Inps con licenza di prendere soldi per loro stesse, senza nessuna altra legittimazione che non sia stata e sia tuttora la copertura e l’omissione dei vertici e dei presidenti Inps, tutti a conoscenza della vicenda.

Le due dirigenti abusive entrano in coppia al Comune de L’Aquila, si presume nel 1993, come funzionarie e si presume per chiamata diretta perché senza concorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale come prevede la legge ma nessuno l’ha mai saputo con certezza, nemmeno l’Inps che è il datore di lavoro, tanto che la stessa direttrice generale pro tempore Gabrielle Di Michele, anche lei aquilana di Pescasseroli, come le due dirigenti, ha sempre detto ai sindacati interroganti di non avere le carte ma che si fidava di quanto riferito dalle stesse fasulle dirigenti (una sorta di autocertificazione…) e del Comune de L’Aquila che però ha sempre rifiutato di fornire la documentazione richiesta adducendo che la stessa sarebbe andata perduta a seguito del terremoto… Ma guarda un po’: alla faccia della trasparenza della pubblica amministrazione e della certezza del diritto.

Le due super protette intanto fanno carriera e vengono promosse dirigenti, sempre al Comune de L’Aquila, attraverso un avvisetto di selezione riservato “per fotografia” al solo personale interno, per titoli e semplice colloquio a 4 dirigenti del 7 giugno 2000 al quale, puta caso, presentano domanda solo 4 funzionarie. E’ appena il caso di ricordare che la giudice di Crotone, dottoressa Assunta Palumbo, applicando la legge, ha basato la condanna della Infante anche sulla circostanza della irregolare assunzione a dirigente presso il Consorzio Copross (i concorsi a dirigente richiedono, per legge, prove di esame e titoli e non un semplice colloquio e titoli oltre la pubblicazione del concorso sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana).

Analogamente alla Infante, anche la Saltarelli e la Nolletti, senza che il bando di mobilità sia mai stato pubblicato, sono transitate dal Comune de L’Aquila l’una all’Inpdap e poi all’Inps e l’altra direttamente all’Inps. E’ evidente che il caso della falsa dirigente Inps di Crotone è analogo e perfettamente sovrapponibile alle due abusive e protette dirigenti Inps aquilane ma qui le coperture, evidentemente, sono state e sono tuttora più potenti e si rimane sconcertati dalle affermazioni contenute nel libro di Boeri sui falsi dirigenti Inps e di Pasquale Tridico, che non solo non ha mosso un dito ma è arrivato addirittura a conferire l’incarico di dirigente di seconda fascia a Salvatore Santangelo, (deliberazione n. 29 del 1° marzo 2023), anche lui aquilano e marito della dirigente abusiva Vittoriana Saltarelli (testimone di nozze Gianni Alemanno…), utilizzando l’espediente ancora più scandaloso, dell’articolo 19 comma 6 del decreto legislativo 165 del 2001, che permette di conferire incarichi dirigenziali “fiduciari” senza concorso e che permette di far assumere la qualifica di dirigente a tempo indeterminato senza necessità di un concorso pubblico. Meglio di una vincita al Superenalotto per la “fortunata” coppia se pensiamo che uno stipendio di dirigente Inps si aggira tra un minimo di 160 mila euro ad un massimo di 240 mila euro. E tutto senza concorso.

Scrive nel suo libro Boeri che un dirigente dell’Inps che senza scheletri nell’armadio all’Inps non si fa carriera e non si va da nessuna parte. Chissà a cosa si riferiva e a chi?

1 – (continua)

 



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