Parti sociali e politica delusi dal tavolo Mimit

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Giusto nel day after del tavolo al Mimit, Stellantis ha comunicato la richiesta cautelativa di Cassa integrazione per le aree Gse e V6 nel periodo che va dal 13 al 19 gennaio 2025, nonché dal 27 gennaio al 2 febbraio. Per le aree Gse e V6 è stata fatta richiesta di Par collettivo per il giorno 7 gennaio 2025. Dopo le fermate collettive già dichiarate le aree Gme interessate dai 18T procederanno alla fermata anche nell’anticipo del 3º turno di mercoledì 1^ gennaio 2025. Intanto, sul confronto ministeriale ancora dichiarazioni di insoddisfazione. «Nessuna novità importante per quelle che sono le certezze di un futuro occupazionale e produttivo del territorio molisano e dello stabilimento Stellantis di Termoli, positivi sicuramente da parte del governo gli interventi a sostegno di quello che è il settore dell’automotive e la sua filiera legata all’indotto ma di certo non possiamo essere soddisfatti». Il segretario regionale della Fim-Cisl, Marco Laviano, ha commentato così l’esito del tavolo Stellantis di martedì scorso al Mimit. «Positivi sicuramente da parte del governo gli interventi a sostegno di quello che sono sia il comparto dell’automotive che la sua filiera legata all’indotto, ma di certo non possiamo essere soddisfatti di quelli che sono gli annunci del da parte di Stellantis che comunque vanno in continuità con quelle che erano le missioni produttive o gli intenti del vecchio amministratore delegato Carlos Tavares. Probabilmente abbiamo ancora bisogno di tempo; siamo disponibili a darne. Il problema resta uno, che in questo momento, in questa fase delicata si sta chiedendo ai dipendenti di Termoli di attendere e nel frattempo avremo periodi di cassa integrazione che accompagneranno le nostre produzioni. Ma questo non è sufficiente, Termoli aveva già bisogno nel 2024 di una risposta certa. Capiamo le difficoltà legate alla transizione, la difficoltà legate a reperire una tecnologia che sia all’avanguardia, che sia anche sostenibile, ma non possiamo più vivere nell’incertezza: oggi la transizione deve essere una missione così come lo è stata per la Spagna, il governo deve insistere affinché la Gigafactory in Italia venga in qualche modo realizzata, non c’è più tempo da perdere, il 2025 sarà un anno di transizione, ma il 2026 deve avere sicuramente delle risposte positive per il futuro di Termoli». Sul tavolo Mimit si era pronunciato anche il vicepresidente della Regione, Andrea Di Lucente: «Dalle parole del responsabile Stellantis Europa Jean-Philippe Imparato Stellantis nel primo semestre 2025, a seconda delle decisioni della comunità europea sulla transizione energetica, deciderà se continuare con il progetto Gigafactory oppure bloccare il progetto. Qualora il progetto non vada avanti Stellantis presenterà un nuovo piano industriale per lo stabilimento di Termoli con la produzione di nuovi motori o di componentistica». Dure le prese di posizione dell’opposizione regionale. «Il tavolo del 17 dicembre al Mimit non ha portato alcuna chiarezza sul futuro della Gigafactory di Termoli. Ancora una volta Stellantis e Acc non hanno fornito piani concreti per il nostro territorio, e il silenzio del Ministro Urso e del Governo Meloni su questo tema è la prova evidente di un disinteresse per il Molise e i suoi progetti di sviluppo. Il vuoto emerso ieri annacqua anche le rassicurazioni che Stellantis aveva fornito nei mesi scorsi, dichiarazioni che, alla luce dei fatti, appaiono sempre più inconsistenti», afferma Roberto Gravina, consigliere regionale del M5S e Coordinatore nazionale del Comitato Enti Locali. Proprio i Consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Gravina, Greco e Primiani, terranno alle ore 11, presso la Biblioteca del Consiglio regionale a Palazzo D’Aimmo, a Campobasso, una apposita conferenza stampa sul tema Gigafactory. Gravina, intanto, sottolinea come, al contrario di quanto avviene in Spagna, dove Stellantis ha già avviato il progetto di una Gigafactory a Saragozza in partnership con Catl, in Italia si continua a navigare nell’incertezza. «Mentre in Spagna la Gigafactory è pronta a produrre batterie al litio ferro fosfato dal 2026, a Termoli siamo ancora al punto di partenza, con piani rimandati al 2025 e nessuna risposta concreta sulla sostenibilità economica del progetto. È evidente che il Governo non ha il coraggio di affrontare un tema cruciale come il costo dell’energia, che in Spagna è nettamente inferiore e rappresenta un vantaggio competitivo decisivo per Stellantis», prosegue Gravina. Il consigliere regionale evidenzia la differenza di approccio tra i due Paesi: «La discrepanza tra il trattamento riservato a Termoli e quello garantito alla Spagna è un tema che il Governo dovrebbe sollevare con forza, ma invece si preferisce evitare una discussione che potrebbe portare a un’unica soluzione: intervenire con fondi mirati o misure concrete per abbattere i costi energetici. Questo silenzio è inaccettabile per i lavoratori e le imprese del Molise». Gravina non risparmia critiche alla Regione Molise, accusata di non aver preso posizioni forti: «Purtroppo, la maggioranza di centrodestra che governa la Regione sembra più interessata a sostenere il Governo nazionale che a difendere gli interessi del nostro territorio. L’inerzia dimostrata dalla Giunta Roberti, incapace di alzare la voce nemmeno di fronte alla revoca dei fondi Pnrr per la Gigafactory, è il simbolo di una politica che si limita ad accettare passivamente decisioni prese altrove, senza alcun peso specifico a livello nazionale». Secondo Gravina, il continuo rimandare decisioni concrete su Termoli dimostra che Stellantis e Acc devono essere chiamate a risposte più chiare e meno evasive. «Farsi andare bene le non dichiarazioni di Stellantis sul futuro concreto della Gigafactory significa tradire i lavoratori e l’indotto. Da quasi un anno viviamo una sequenza infinita di promesse non mantenute, e la politica nazionale e regionale non fa abbastanza per spezzare questo circolo vizioso. È ora che il Governo, la Regione e Stellantis escano dall’ambiguità e forniscano finalmente tempi, modalità e risorse certe per la realizzazione di un progetto che può e deve rappresentare il futuro del nostro territorio». Gravina conclude ribadendo la necessità di un cambio di passo: «La Gigafactory di Termoli può essere realizzata, ma serve una politica industriale seria e coraggiosa, che metta al centro i lavoratori, il territorio e la competitività del sistema produttivo italiano. Non possiamo continuare ad assistere a questa lenta agonia senza che il Governo e la Regione assumano finalmente una posizione chiara e determinata». In casa dem: «Le notizie che riguardano il Molise e che sono giunte dal tavolo ministeriale ci lasciano basiti: sembra che l’unico stabilimento italiano per il quale non esistano certezze, nel piano portato da Stellantis, sia quello di Termoli. Nessun cenno di concretezza sul destino della Gigafactory». Questo il commento dei consiglieri regionali Pd, Alessandra Salvatore, Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli. «L’assessore Di Lucente, nelle prime dichiarazioni rilasciate, riferisce di un possibile ritorno alla produzione di motori endotermici. I molisani, a questo punto, hanno diritto di sapere quale risultato il Presidente Roberti e l’assessore Di Lucente ieri hanno portato a casa per il Molise, dopo avere consentito al Governo Meloni di sottrarre (per utilizzarli altrove) i quasi 400 mln di euro di Pnrr che il Governo Draghi aveva destinato a Termoli.  I molisani hanno diritto di sapere cosa Roberti e Di Lucente hanno chiesto ed ottenuto dal Governo Meloni per la tutela di lavoratori e produzione a Termoli, in attesa che venga chiarito se e quando verrà realizzata da Acc la Gigafactory. Preannunciando una mobilitazione straordinaria, vogliamo sapere come il Governo Meloni intende rimediare a quello che potrebbe tradursi in un furto di futuro messo in atto, con poca destrezza, in danno di migliaia di famiglie molisane (e non solo). Roberti e Di Lucente vengano a riferire immediatamente in Consiglio».



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