Aeroporto di Firenze, ecco il nuovo progetto

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di
Mauro Bonciani

A Peretola più ettari di parco e fotovoltaico dimezzato, parcheggio multipiano e cupole sul terminal

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Meno consumo di suolo, più ettari per il Parco della Piana, una diversa localizzazione di alcune opere di rinaturalizzazione, niente terminal nuovo con le vigne sul tetto ma l’ampliamento del terminal attuale, coperto da una gigantesca tettoia con cupole, alta 24 metri, che come una «piazza coperta» proteggerà anche la nuova fermata del tram e gli accessi in auto.

Toscana Aeroporti ha trasmesso al ministero dell’ambiente le integrazioni dopo i rilievi al progetto per lo sviluppo di Peretola mossi dalla commissione Via a luglio. Centinaia di pagine con schemi, dati, previsioni, racchiusi in 62 faldoni elettronici, arrivati a Roma il 12 dicembre e che ora saranno al vaglio dei tecnici incaricati di validare la Via-Vas per master plan del Vespucci, con orizzonte 2035. Integrazioni che modificano profondamente il progetto, fermo restando che la nuova pista sarà lunga 2.200 metri e inclinata verso l’autostrada.




















































La filosofia delle modifiche è stata quella di rispondere alle 18 pagine dei rilievi dei tecnici del ministero, ad iniziare dal minor consumo di suolo, per proseguire con i capitoli sul rumore (sono stati corretti gli errori di calcolo presenti nei precedenti documenti), la viabilità, la sicurezza idraulica, l’impatto ambientale delle nuove realizzazioni sul territorio, alla protezione delle aree naturalistiche, ma anche sulla lunga fase di cantierizzazione che in 28 mesi dall’avvio dei cantieri porterà alla costruzione della nuova pista e del terminal ampliato. 

La prima modifica per consumare meno suolo è la sostituzione della realizzazione di edifici/fabbricati logistici al posto della vecchia pista con la de-impermeabilizzazione delle attuali superfici pavimentate e la trasformazione in area a vocazione agricola d 14,4 ettari, «coerente con le adiacenti aree verdi di Castello, incluse nel progetto di Parco agricolo della Piana», parco la cui previsione viene inserita nel master plan. 

Altro cambiamento rilevante, niente terminal da costruire ex novo, con due diversi edifici, uno per gli arrivi e uno per le partenze, ma la proposta di ampliamento del terminal esistente sul lato Nord e il suo «parziale adeguamento con demolizione/ricostruzione o di sola demolizione, lato Sud». Poi un parcheggio multipiano, che consuma meno di suolo e riduce l’impermeabilizzazione, rispetto alla precedente soluzione con parcheggi a raso. 

Terzo tassello, il dimezzamento del maxi campo di pannelli fotovoltaici al posto dell’attuale pista anche per ridurre l’impatto visivo dalle colline del Monte Morello e dalle Ville Medicee patrimonio Unesco, anche dando loro un colore meno impattante. Il parco fotovoltaico a terra passa dai 17 ettari previsti e 8 ettari, e la produzione di energia sarà integrata da quella fornita dai pannelli sul tetto di copertura dell’aerostazione.

Nella carte c’è anche il nuovo terminal, che come annunciato abbandona l’idea della maxi struttura ex novo per cantieri che opereranno sul terminal attuale, che rimarrà però sempre in funzione. Elemento distintivo, la copertura alta 24 metri, con 150 cupole e strutture di sostegno che richiamo sia le logge fiorentine che gli alberi, elemento che unirà le due grandi strutture del nuovo progetto, il terminal e parcheggio multipiano, e attorno alla piazza coperta «si articolano tutti i flussi pedonali e veicolari del nuovo terminal». 

E non solo, la tettoia, con i panelli fotovoltaici che non saranno visibili dal basso, ingloberà anche la nuova fermata della tramvia, che sarà realizzata spostando quella attuale che non sarà più un capolinea, dato che i binari continueranno fino al centro di Sesto Fiorentino. Le cupole ottagonali sono in acciaio, come i pilastri ad albero e le cupole all’interno saranno rivestite a mosaico.

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Da cronoprogramma i cantieri dureranno 28 mesi e Toscana Aeroporti conta di farli partire nel settembre 2025, una volta chiuso il complesso iter autorizzativo: il primo passaggio, decisivo, sarà la risposta del ministero alle integrazioni progettuali.

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