Catanzaro, maxi inchiesta scopre truffe e corruzione all’ATERP

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Nella mattinata odierna, 20.12.2024, in provincia di Catanzaro, personale del Comando Provinciale Carabinieri e Agenti della Polizia di Stato in servizio presso la D.I.G.O.S. della Questura, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Catanzaro, ha dato esecuzione ad un provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale del capoluogo nei confronti di 8 indagati (2 in carcere e 6 agli arresti domiciliari), sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, di “associazione finalizzata alla commissione di falsi materiali e ideologici commessi da P.U. in atti pubblici, corruzione, concussione e omissione di atti d’ufficio”, nonché “induzione indebita a dare o promettere utilità”,  “tentato peculato”, “tentata  truffa aggravata”, “invasione di terreni o edifici”.

Le ipotesi di reato di corruzione e concussione hanno interessato la gestione dell’assegnazione delle case popolari in seno all’ATERP di Catanzaro in danno anche di famiglie bisognose.

L’attività investigativa (che si è estrinsecata in attività tecnica, intercettazione telefonica ed ambientale, videoriprese, assunzione di sommarie informazioni ed acquisizione documentale), coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, ha consentito di delineare  – nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa – l’esistenza e l’operatività di un’associazione per delinquere che svolgeva una attività di assegnazione “parallela” delle case popolari in cambio di utilità economiche da parte dei soggetti che risultano poi gli assegnatari degli immobili, i quali, in alcuni casi, propongono ai pubblici ufficiali una somma di denaro per ottenere l’assegnazione dell’immobile, in altri casi – più frequenti – si vedono costretti a soccombere alle richieste concussive dei pubblici ufficiali che richiedono somme di denaro o altre utilità per compiere gli atti contrari al dovere d’ufficio.

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Il modus operandi da parte dei componenti dell’organizzazione, così come ricostruito all’esito delle indagini, consisteva nella  sistematica violazione della legge regionale istitutiva dell’Ente e che ne regola il funzionamento, al fine di aggirare la procedura ordinaria di assegnazione degli immobili che non spetta all’ATERP, Ente che ha il mero compito di gestire gli immobili, renderli fruibili alle persone e comunicare eventuali occupazioni abusive o immobili lasciati liberi dagli assegnatari affinché si provveda a loro utilizzo pubblico. L’ente titolato in tal senso, ai sensi della L.R. Cal. 32/96, è il Comune che, in base a una graduatoria pubblica, assegna gli alloggi man mano che si rendono vacanti in base alla comunicazione dell’ATERP.

Tra i destinatari del provvedimento vi è anche un amministratore locale che, seppur privo di ruoli/incarichi in seno alla compagine ATERP, in virtù di consolidate amicizie con i funzionari di quell’Ente, fungeva da raccordo tra cittadini che miravano ad ottenere o mantenere posizioni alloggiative, in violazione della legge, e i dipendenti della citata Azienda Territoriale. Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

Aterp Calabria si costituirà parte civile

“L’operazione congiunta di Magistratura e Forze dell’Ordine nella citta di Catanzaro che ha portato all’emissione di provvedimenti cautelari nei confronti di ns personale operante e ns personale in quiescenza, non può che essere motivo di preoccupazione per le ipotesi di reato contestate”. Comincia così la nota dell’Aterp Calabria.

“L’inchiesta partita nel 2022 declina alcune criticità che, da tempo, andiamo evidenziando in ogni sede, a cominciare dai Comitati per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica; abbiamo posto con forza la necessità e l’urgenza di garantire il rispetto della proprietà pubblica e del suo naturale utilizzo senza cedere a condizionamenti che inevitabilmente devono trovare soluzione al di fuori del sistema dell’edilizia residenziale pubblica con l’auspicio di rafforzare i presìdi sociali garantiti dai Comuni senza mai far venire meno diritti e rispetto delle regole”.

“La carenza assoluta di alloggi che non consente di fornire risposte adeguate ad una domanda abitativa enorme e che cresce costantemente e l’estrema esiguità di finanziamenti adeguati per fronteggiare anche le legittime richieste di interventi manutentivi sono elementi, peraltro espliciti ed evidenti in tutto il Paese, che devono obbligare ad una riflessione generale. Convinti di arginare questi fenomeni, nell’ultimo anno centinaia di decreti di rilascio sono stati notificati dall’Aterp sia per morosità che per occupazione abusiva”.

“Questa vicenda evidenzia l’importanza di una gestione rigorosa e trasparente degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, affinchè possano essere assegnati a chi ne ha effettivamente diritto, nel rispetto delle normative vigenti e dei principi di equità sociale. Ribadiamo il ns impegno a collaborare con le Autorità per garantire legalità e trasparenza nella gestione del patrimonio pubblico. Assumeremo, come naturale, ogni azione a tutela dell’Azienda che, fin d’ora, deve considerarsi persona offesa nella vicenda e che si costituirà parte civile ove mai dovesse l’indagine approdare in aula giudiziaria per la verifica processuale al fine di tutelare l’integrità e la trasparenza dell’Ente e delle sue attività”.

Vincenzo Speziali: “la solitudine di Costanzo e i tanti Don Abbondio”

“Ho letto tutti gli articoli inerenti la vicenda degli arresti di Catanzaro, con gli annessi ‘addendum’ dell’immancabile conferenza stampa degli ‘inquisitori’, ovvero la solita forma di ‘inciviltà giurisprudenziale’, sempre uguale a se stessa e sempre ripetuta, quasi fosse un ‘modulo in serie’. Ormale, giammai orbene, alcune cose non mi tornano, se non altro dal punto di vista della violazione normativa, anzi ci tengo a far giungere al collega Costanzo, la mia umana solidarietà, con sincerità disinteressata e lui sa bene che così è”. Così in una nota Vincenzo Speziali, Membro del Bureau Politique del PPE e dell’Internazionale Democristiana.

“Quindi, lo dico sin da subito e apoditticamente, nessuno potrà mai dire, né dimostrare, oppure neanche lontanamente sostenere, che il sottoscritto sia ‘afferente o afferibile’ a Sergio Costanzo, poiché con lui, semmai, ho avuto scontri politici (d’altronde io sono la politica!) e li ho avuti sin da prima delle ultime elezioni regionali, allorquando plurimi molti lo avevano illuso, nonostante gli avessi io detto che la cosa era in tal senso, senza essere creduto, al pari di sempre, salvo poi darmene atto, ma tardivamente. Ed infine, sempre contrapposizioni politiche, persino aspre, tra di noi, sono continuate nella campagna elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale e dopo la vittoria del mio amico Nicola Fiorita”.

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“Nossignore, ve ne fosse uno solo, di chi si è ‘accompagnato’ politicamente (e, soprattutto, politicumemente) a Sergio Costanzo, che ora levasse un solo fiato di ‘umana pietas’, verso lui, i suoi cari, i suoi veri amici e i suoi disinteressati sodali (termine, utilizzato, sinceramente, in senso positivo). Niente, nulla, tutti zitti e a cuccia, oppure acqua in bocca, confidando, pavidamente, che la buriana passi, magari senza lambire nessun altro, poiché…non si sa mai”.

“È vero, la formula di rito, per codardi, ignavi, giuristi e indomiti, risulta sempre essere la stessa, cioè, “Attendiamo gli eventi e leggiamo le carte”, ma fino ad adesso, manco questa è pervenuta, con l’ulteriore aggravio di non concedere un semplice ed innocuo leninento morale (parimenti a quanto subì, a suo tempo, ignobilmente, Mimmo Tallini). Oppure, peggio ancora, fossimo, nuovamente, inesorabilmente, frettolosamente, ma financo con altra probabilità di errore, in presenza di uno dei nuovi mostri (e qui non c’entra nulla il memorabile film, ad episodi, del 1977, con la triplice regia di Dino Risi, Ettore Scola e Mario Monicelli)”.

“Io, viceversa, le carte non ho bisogno di leggerle per prendere una posizione pubblica e politica, la quale sarà affianco di chiunque, fosse persino un avversario che dovrà affrontare un processo e solo dopo, ma dico dopo, potremo tutti quanti, tirare le somme, fare le differenze, prendere, in caso di condanna, le distanze. Oggi invece, a quale ‘scempium’ si assiste? Lo dico chiaro, posto che desidero farlo qui, immediatamente, ora, adesso: è il silenzio degli indecenti!”.

“Che fa Marco(lone) Polimeni, Segretario Provinciale di Forza Italia? Gli ho persino inviato un messaggio di buon mattino, invitandolo ad una presa di posizione, ma evidentemente le di lui rodomontate, sono ‘ad usum delphini’ di sé stesso e per stucchevole propaganda. Difatti, mai quando c’è da fare emergere una posizione forte e coraggiosa, financo in difesa di un comune collega e per il buon nome del Partito che ha in Polimeni il vertice del territorio (…già ciò ci dà la misura di quanta scarsezza vi sia nelle istituzioni), lo sentiamo vibrare, con annesse bretelle, le quali utilizzerà persino durante la notte e sul pigiamone extralarge”.

“Vogliamo parlare poi del Capogruppo Consiliare di Forza Italia al Comune Capoluogo di Regione, cioè il collega Levato? Anche lui, al netto dei notori e strutturatamente consolidati rapporti politici con Sergio Costanzo, sembra essere essersi dato alle ‘lontane distanze’ e non per natalize vacanze o, almeno così parrebbe, visto e notato, il silenzio stampa. E l’On. Mangialavori? Una volta -lo ricordo bene, benissimo!- nel mentre, sempre Costanzo, ‘serviva’ a scardinare le giuste, sane, proficue e lungimiranti politiche intuitive del Presidente Tallini, beh…lo cercava, lo inseguiva, lo blandiva, mentre ora? Niente, persino costui non ha trovato tempo e luogo, per far sentire un pensiero, del quale forse ne sarà privo a prescindere e in luogo a qualsivoglia argomentazione politica”.

“Intendiamoci, non butto la croce addosso a chi poco rappresenta, essendo una manica non di cattivi (anzi, magari lo fossero, poiche` dimostrerebbero di essere qualcosa e qualcuno), semmai trovo costoro adusi e credibilmente assimilabili al manzoniano Don Abbondio: “chi non ha coraggio, non se può far venire!”.



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