Zaia: «Referendum, resisteremo alla Consulta ma l’Autonomia si può fare anche senza legge»

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Martina Zambon

Il presidente durante il bilancio di fine anno rivendica i risultati della sua giunta e promette sconti sui pedaggi della Pedemontana e «un colossal» a Venezia

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L’Autonomia in bilico scalda il presidente della Regione Luca Zaia e tiene banco alla conferenza stampa di fine anno: «In democrazia c’è la possibilità di chiedere il referendum, ma anche di opporsi a questo istituto. Per questo, serenamente, presenteremo le nostre ragioni contro il referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata dichiarato ammissibile dalla Corte di Cassazione. Ci costituiremo ad opponendum. Sarà poi la Corte Costituzionale a dover decidere». E si attende una convocazione per il 14 o il 21 gennaio. Tradotto, non si arretra di un centimetro. Tanto che Zaia ribadisce la volontà di continuare a lavorare sulle materie non-Lep e ricorda la Questione Settentrionale («in un Paese a due velocità, ci sono necessità diverse»). E specifica che «l’Autonomia si può fare anche senza legge d’attuazione». Il che, a leggere la Costituzione, è inoppugnabile. Che si porrebbe, poi, un tema di opportunità politica anche all’interno della maggioranza, è un altro paio di maniche. Segue una citazione letteraria: il Gattopardo, perché «senza Autonomia si rischia di fare quella fine lì», riferito a un malsano immobilismo istituzionale. Zaia calca la mano ricordando, in questo senso, la vicenda della Grecia «commissariata» dalla trojka Ue. Per chiudere con un’altra citazione letteraria, questa volta di sé stesso: «Mi spiace auto citarmi ma la chiusa del mio libro sull’Autonomia è che se non faremo la riforma per scelta, la faremo per necessità».

Nel tracciare un bilancio del 2024, a partire dal consueto video «emozionale», Zaia affronta di petto il tema Pedemontana e, dopo le polemiche di questi mesi, rilancia annunciando una politica di scontistica per il traffico locale. I transiti, soprattutto dei mezzi pesanti, dice il presidente, stanno andando bene e «stiamo lavorando per portarla a rango di autostrada con limite a 130 km all’ora. Il 30 dicembre daremo tutti i dettagli ma anticipo che si tratta di un progetto per premiare tutto il traffico locale in maniera vigorosa, per chi entra ed esce in determinate tratte. Anche col Telepass». Dalla Pedemontana al tasto dolente dell’Irap aumentato per 78 milioni e 900 mila euro nel recente bilancio di previsione della Regione (per tappare i buchi proprio della superstrada) il passo è breve. E Zaia non si sottrae definendo «dolorosa» la scelta di aumentare l’imposta regionale sulle attività produttive ma ribadendo che, senza l’applicazione dell’addizionale regionale sull’Irpef per il quindicesimo anno di fila «il Veneto resta la Regione con la minor pressione fiscale sui cittadini». E ai giornalisti che gli chiedono, posto che si finisca col votare a primavera 2026, se il bilancio del prossimo anno potrà contemplare anche il ritorno dell’Irpef, Zaia risponde: «Finché si chiude il bilancio come lo chiudono le aziende è bene continuare così, non è un puntiglio».




















































I vari dossier aperti

Di dossier aperti ce ne sono tanti, e non sembra ancora definitivamente chiuso quello dell’area di sviluppo a Vigasio, nel Veronese, nonostante i progetti naufragati di insediarci una chip factory prima di Intel e poi di Silicon Box: «Eravamo nella short list in entrambi i casi, Intel ha deciso di non fare più niente e su Silicon Box eravamo in pista noi e il Piemonte ma anche lì non sappiamo più nulla. Avendo un’area di 450 ettari a Vigasio e un dossier spettacolare, siamo in grado di proporre l’area a livello internazionale ed è esattamente quello che stiamo facendo». Nel ringraziare i suoi assessori, uno per uno, Zaia mette in fila quelli che chiama «i primati» del Veneto grazie alla spesa di funzionamento più bassa, al secondo posto per il ricorso ai dipendenti con 2.735 risorse umane, il 103% di fondi Ue impegnati. Per arrivare alla Sanità, croce e delizia, per così dire. Il presidente ricorda la recente classifica Agenas che posiziona tre aziende sanitarie venete tra le cinque «più performanti in Italia», l’abbattimento delle liste d’attesa monstre nate dalla pandemia ma anche quei 250 medici in meno rispetto a 5 anni fa nonostante ci sia un concorso per medici ogni tre giorni.

I grandi eventi

C’è anche un capitolo grandi eventi nella cavalcata con cui Zaia ripercorre l’anno che volge al termine. E il posto d’onore ce l’hanno le Olimpiadi di Milano Cortina che, grazie anche allo scatto di reni sulla realizzazione dello Sliding Centre per il bob, hanno superato una lunga fase di stallo. Zaia cita un’indagine di Banca Ifis secondo la quale le Olimpiadi «ci porteranno oltre 5 miliardi di euro e già la sola fase post olimpica è valutata 1,1 miliardi di euro, perché per i Giochi arriveranno 2 milioni di persone, ma ce ne saranno moltissime altre che verranno poi in visita nel territorio. I giochi olimpici valgono 1,8 miliardi di risorse che portiamo a casa e che senza Olimpiadi non avremmo avuto». Il presidente chiude con una nota glamour parlando della Film Commission: «Abbiamo una produzione cinematografica di cui non possiamo citare nulla ma stavolta siamo arrivati al colossal». Pare una conferma indiretta della notizia, anticipata dal Corriere del Veneto, delle riprese di Cliffhanger 2: Lily James al posto di Sylvester Stallone affiancata da Pierce Brosnan.

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21 dicembre 2024

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