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Altre opzioni, come le rateizzazioni in busta paga per titoli di viaggio (18%) e biciclette (6%), rappresentano un’ulteriore richiesta da parte dei dipendenti, che sembrano apprezzare le modalità di pagamento dilazionato. Le convenzioni che combinano parcheggio e mezzi pubblici, note come Park&Ride, raccolgono il favore del 17% degli intervistati, mentre il bike sharing e l’uso dei monopattini risultano meno richiesti, con percentuali rispettivamente del 6% e del 3%.
Nonostante gli incentivi già esistenti, come il rimborso del 50% sull’abbonamento extraurbano e del 30% su quello urbano, è emerso che ulteriori miglioramenti potrebbero spingere un numero maggiore di persone ad adottare il trasporto pubblico. In particolare, una maggiore frequenza delle corse, richiesta dal 15% dei rispondenti, e una riduzione dei tempi di viaggio (18%) sono considerate priorità per rendere più appetibile questa modalità di spostamento. Anche il comfort e la sicurezza sui mezzi pubblici rappresentano aspetti importanti per il 10% e il 9% dei dipendenti, mentre richieste più specifiche, come la vicinanza delle fermate o coincidenze meglio coordinate, sono state segnalate da una minoranza.
Basandosi su questi dati Monica Leonardelli, Mobility Manager aziendale, ha sviluppato un piano d’azione concreto seguendo i 10 pilastri del Mobility Management.
Le principali misure includono per trasformare gli spostamenti casa-lavoro in un’opportunità di sostenibilità, innovazione e benessere, promuovendo soluzioni:
Ridurre la necessità degli spostamenti: attraverso l’incremento del lavoro da remoto e dello smart working, già adottati da oltre il 70% dei dipendenti nel 2023.
Eliminare necessità complementari: riducendo gli spostamenti “accessori” legati a impegni familiari o personali, come accompagnare i figli a scuola o fermarsi per fare la spesa.
Migliorare la qualità del trasporto pubblico: collaborando con gli enti locali per garantire maggiore frequenza, puntualità e comfort per i passeggeri.
Aumentare l’attrattività del trasporto pubblico: tramite incentivi economici e una comunicazione mirata per sensibilizzare i dipendenti sui benefici ambientali ed economici.
Potenziare le infrastrutture per ciclisti e pedoni: creando parcheggi sicuri per biciclette e migliorando i percorsi pedonali nelle vicinanze della sede regionale.
Promuovere l’uso della bicicletta: attraverso iniziative come il “bike to work aziendale” e agevolazioni per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita.
Incentivare la mobilità condivisa: ampliando le convenzioni con servizi di bike sharing, car sharing e monopattini elettrici.
Disincentivare l’uso individuale dell’auto privata: tramite politiche di gestione dei parcheggi aziendali e incentivi per chi adotta mezzi alternativi.
Pianificare l’utilizzo dei parcheggi: ottimizzando la tariffazione e limitandone l’uso nei giorni di maggiore affluenza per favorire soluzioni di mobilità alternative.
Incrementare l’efficienza energetica dei mezzi di trasporto: promuovendo veicoli elettrici e ibridi sia per l’uso privato che aziendale.
L’attuazione del piano comporterà vantaggi tangibili come la riduzione delle emissioni di CO₂, NOx e PM10 grazie alla riduzione dell’uso dei mezzi privati, il miglioramento della qualità dell’aria, riduzione dello stress da traffico e maggiore sicurezza stradale e infine un risparmio sui costi di trasporto con possibili incentivi per i dipendenti.
Oltre alle politiche previste dal PSCL che ha, per l’appunto, ad oggetto gli spostamenti casa-lavoro, l’Ufficio del Mobility Manager ha predisposto altre misure di mobilità alternativa.
Tra queste è stata resa nota la disponibilità di 5 smart cards “Enti pubblici”, fruibili da parte dei dipendenti per ragioni di servizio. Le suddette tessere permettono di viaggiare sui servizi di trasporto pubblico (libera circolazione provinciale), queste smart cards possono, inoltre, essere utilizzate per fruire del servizio di bike sharing Trentino E.motion attivo in molti Comuni trentini.
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