Biometano al 70% del mercato gas italiano, un passo concreto verso la decarbonizzazione

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In Europa, la transizione verso la decarbonizzazione dei trasporti non può essere affidata a una sola soluzione tecnologica. Questa narrativa, a lungo sostenuta in determinati ambienti politici e industriali, si sta rivelando sempre più insostenibile di fronte ai fatti che emergono e alle complessità del settore.

Le recenti evoluzioni evidenziano la necessità di adottare un approccio più equilibrato e pragmatico. In particolare, il clima politico in Europa sta mutando profondamente. Non si tratta solo di un cambiamento avvenuto in Italia, dove già da tempo si discute di soluzioni più flessibili, ma anche di una riflessione in atto in Paesi chiave come la Germania e la Francia. Questi Stati stanno vivendo una fase di revisione istituzionale che rispecchia una crescente preoccupazione da parte del settore industriale.

Alla base di questo cambiamento vi è una riconsiderazione critica dell’approccio ideologico e astratto alle politiche ambientali. L’adozione di strategie più razionali e graduali appare oggi essenziale per garantire che le normative europee per la decarbonizzazione non solo siano ambiziose, ma anche realistiche e sostenibili. Questo nuovo atteggiamento punta a definire regole e politiche capaci di bilanciare gli obiettivi climatici con le esigenze economiche e sociali, evitando il rischio di compromettere la competitività industriale e il benessere dei cittadini.

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Il settore dei trasporti tra innovazione e pragmatismo

Il settore dei trasporti, considerato uno dei principali responsabili delle emissioni di CO2, richiede un mix tecnologico per affrontare le sfide ambientali. Soluzioni come i veicoli elettrici, i biocarburanti avanzati, e altre tecnologie innovative devono coesistere, valorizzando le peculiarità di ciascuna. La diversificazione tecnologica non è solo una scelta strategica, ma una necessità per garantire la transizione verso un modello di mobilità realmente sostenibile.

È evidente che l’Europa stia entrando in una nuova fase di consapevolezza politica e industriale. La transizione ecologica, per essere efficace, deve basarsi su soluzioni pragmatiche e multilaterali, in grado di affrontare le sfide ambientali senza ignorare le complessità economiche e sociali del nostro tempo.

La decarbonizzazione dei trasporti

L’idea che gli obiettivi di decarbonizzazione possano essere raggiunti affidandosi esclusivamente alla tecnologia elettrica sta mostrando i suoi limiti. Questa visione, che enfatizza le zero emissioni solo al terminale di scarico, si dimostra sempre più inadeguata nel considerare il ciclo di vita complessivo di un veicolo. Le emissioni di gas climalteranti generate durante le fasi di produzione, distribuzione, alimentazione e smaltimento di un veicolo e dei suoi componenti rappresentano un elemento cruciale da affrontare.

Affidarsi unicamente alla mobilità elettrica rischia di distogliere l’attenzione dall’obiettivo principale: decarbonizzare l’intero sistema dei trasporti. Questo richiede un’analisi più ampia e integrata delle emissioni complessive, evitando di focalizzarsi esclusivamente sul punto finale di utilizzo. Tale approccio parziale è ormai riconosciuto come disallineato rispetto agli impegni climatici che l’Europa e i suoi Stati Membri si sono posti.

L’Italia e il nuovo approccio

L’Italia, insieme ad altri Paesi Membri, sta portando avanti un ripensamento delle strategie per il settore dei trasporti. Questo ripensamento mira a sviluppare soluzioni che tengano conto delle peculiarità di ogni tecnologia, inclusi i biocarburanti avanzati, l’idrogeno verde, e altre innovazioni. L’obiettivo è di integrare tecnologie complementari per ottenere una reale riduzione delle emissioni lungo tutta la filiera.

Paesi come l’Italia hanno già iniziato a dialogare con la Commissione europea, spingendo per politiche che riconoscano l’importanza della diversificazione tecnologica e della sostenibilità complessiva. Questo dibattito è destinato a coinvolgere sempre più Stati, rafforzando l’idea che una transizione ecologica di successo non possa essere limitata a una sola via tecnologica.

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Guardare al futuro significa adottare un approccio che comprenda tutti gli aspetti del ciclo di vita di un veicolo. Solo così si potrà garantire una decarbonizzazione autentica del sistema dei trasporti, senza compromettere l’efficienza industriale e la sostenibilità economica. La diversificazione delle soluzioni è il punto chiave per trasformare il settore, rendendolo capace di affrontare le sfide ambientali e climatiche del nostro tempo.

Verso una transizione energetica sostenibile, il ruolo dei Bio-Fuels nell’automotive europeo

Italia, Austria e Polonia hanno collaborato alla stesura del cosiddetto “non-paper sull’Automotive”, un documento strategico che mira a influenzare la politica energetica europea. Questo documento, promosso attivamente dai Ministri Adolfo Urso e Matteo Salvini nei tavoli istituzionali dell’Unione europea, sottolinea l’importanza di integrare nella normativa comunitaria la centralità dei bio-carburanti come strumento per accelerare la transizione energetica.

Tra le proposte chiave del documento spicca il riconoscimento della strategicità del biometano e del bio-LNG (gas naturale liquefatto di origine biologica). Questi combustibili, descritti come a zero impronta di carbonio, offrono vantaggi significativi:

  • Sono immediatamente disponibili sul mercato;
  • Risultano compatibili con i motori di ultima generazione, sia per autovetture che per mezzi pesanti;
  • Presentano un costo competitivo rispetto ai carburanti tradizionali derivati da fonti fossili.

Un percorso ancora lungo

Nonostante la visione ambiziosa delineata nel documento, i suoi effetti concreti sulla normativa europea non sono ancora visibili. La nuova Commissione europea e il Parlamento europeo, da poco insediati, dovranno affrontare il dibattito su come integrare queste proposte nella legislazione comunitaria. La strada per un’adozione su vasta scala dei bio-carburanti richiederà quindi ulteriori negoziati e un ampio consenso politico tra gli Stati membri.

Un futuro sostenibile e competitivo

Questo approccio, se adottato, rappresenterebbe un passo avanti verso un sistema di mobilità più sostenibile e in linea con gli obiettivi climatici europei. La promozione dei bio-carburanti potrebbe infatti contribuire non solo a ridurre le emissioni di gas serra, ma anche a rafforzare l’indipendenza energetica del continente, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili importati.

L’iniziativa dimostra la volontà di alcuni Stati membri di esplorare alternative tecnologicamente avanzate e economicamente accessibili, garantendo una transizione giusta e inclusiva per cittadini e imprese.

Una road map per la transizione dei trasporti

Il 21 dicembre, durante il Tavolo Biocarburanti del Ministero dell’Ambiente, Ngv Italy ha presentato proposte per una road map di revisione della regolamentazione europea sulla transizione tecnologica dei trasporti. L’obiettivo è allineare la normativa comunitaria alle dinamiche di mercato, favorendo l’uso di tecnologie e vettori energetici per raggiungere i target di decarbonizzazione.

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Con il nuovo “Clean Industrial Deal” in fase di definizione, la proposta si inserisce in un contesto di crescente supporto a un approccio graduale e realistico, come indicato nel Rapporto Draghi sulla competitività. In particolare, Ngv Italy punta sul biometano, una tecnologia matura che può garantire un sistema di trasporti sostenibile e competitivo, già con una quota del 70% nel mercato dell’autotrazione a gas in Italia, superiore a quella dell’energia elettrica rinnovabile.





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