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Per introdurre l’intelligenza artificiale tra i banchi di scuola, il ministero dell’Istruzione ha scelto di affidarsi a un software di Google pensato per gli studenti. Per sapere come funziona e cosa può fare ne abbiamo chiesto di più alla sua IA Gemini. Tutti i dettagli
A inizio settembre il ministero dell’Istruzione ha annunciato che alcune scuole italiane quest’anno avrebbero sperimentato l’uso dell’intelligenza artificiale (IA). Il progetto prevede l’uso di assistenti virtuali targati Google e specializzati in particolare in lingue e materie Stem.
LA SPERIMENTAZIONE
A partecipare alla sperimentazione sono 15 classi distribuite in 4 regioni: Lombardia, Toscana, Lazio e Calabria. La sperimentazione avrà una durata di due anni e avverrà in classi di seconda media e di prima e quarta superiore. Alla fine del progetto, per dare una valutazione, gli esiti saranno paragonati con una classe in cui non è stata introdotta l’IA e della valutazione si occuperà la struttura di Invalsi.
I SUOI OBIETTIVI
L’obiettivo dell’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle scuole, ha spiegato Paolo Branchini, consigliere del ministro Giuseppe Valditara, dirigente di ricerca presso l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e docente a contratto al dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università Roma Tre, è duplice.
Da una parte servirà a colmare la distanza tra alunni con buoni voti e alunni in difficoltà, dall’altra vuole essere lo strumento della ripresa dell’ascensore sociale affinché la scuola torni a rappresentare il luogo dove migliorare la propria condizione. Inoltre, il ministero spera che sia anche un modo per sostenere gli studenti nella difficile scelta della scuola superiore perché una decisione sbagliata può condurre all’abbandono scolastico.
IL SOFTWARE DI GOOGLE
Ma chi aiuterà gli studenti? Oltre al tradizionale insegnante, al fianco delle classi che prendono parte alla sperimentazione c’è un assistente virtuale per ogni allievo, ovvero un software di Gemini, l’IA di Big G, installabile su Google Workspace for Education, una piattaforma di lavoro e collaborazione online.
L’assistente – attualmente progettato per supportare in particolare le materie Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e le lingue – è in grado di individuare e segnalare eventuali difficoltà di apprendimento sia al docente in classe che all’alunno interessato. A quel punto, il docente, adeguatamente formato, potrà intervenire in modo mirato per aiutare lo studente a superare le difficoltà.
Se i risultati saranno positivi, il ministero ha già intenzione di estendere l’utilizzo dell’IA a tutte le scuole italiane a partire dal 2026.
PERCHÉ PROPRIO GOOGLE
Di società che si occupano di intelligenza artificiale ce ne sono varie, con OpenAI in testa, ma il governo ha scelto Google perché, secondo quanto dichiarato da Branchini al Corriere della sera, l’azienda al momento è l’unica a proporre “strumenti già sufficientemente maturi” per poter essere testati.
Non si esclude, tuttavia, il coinvolgimento di molti altri soggetti – con Microsoft e Amazon in prima fila – “in una, eventuale, seconda fase”.
COSA HA DETTO GOOGLE FOR EDUCATION ITALIA
Dal canto suo Google ha voluto rassicurare sulla formazione degli insegnanti e valorizzare la personalizzazione della didattica, più volte citata anche dal ministero dell’Istruzione.
“Ci occuperemo come prima cosa della formazione degli insegnanti”, ha detto al Corriere Marco Berardinelli, responsabile di Google for Education Italia. “Poter contare su strumenti di intelligenza artificiale significa la realizzazione dell’apprendimento personalizzato: una scuola ritagliata su misura di ogni studente, anche in termini di inclusione per chi ha necessità speciali”.
Svelando qualche dettaglio in più, Berardinelli ha raccontato che, in attesa che Google fornisca “Gemini for Teens”, la versione per i minori, gli studenti inizieranno a lavorare con “Esercizi guidati”, uno strumento contenuto nel pacchetto Workspace per le scuole.
COSA SAPPIAMO DI GEMINI FOR TEENS
In attesa che arrivi sui banchi di scuola, abbiamo chiesto a Gemini di dirci di più sulla sua versione pensata per i ragazzi e ci ha detto che è “come avere un compagno di studi sempre a portata di mano”. Ha anche aggiunto che serve per studiare, creare ed esplorare.
Per quanto riguarda lo studio “può aiutarti a capire meglio le materie scolastiche, a prepararti per i compiti o per gli esami”. Inoltre, “ti spiega i concetti difficili, risponde alle tue domande e ti offre esempi concreti”. Se invece hai bisogno di scrivere un tema, una poesia o semplicemente una email, Gemini for Teens “può darti una mano a trovare le parole giuste e a strutturare al meglio i tuoi pensieri”. Se, infine, vuoi scoprire qualcosa di nuovo, allora “può diventare la tua guida virtuale, fornendoti informazioni su qualsiasi argomento ti interessi”.
Alla domanda “Quali sono le materie che copre?”, Gemini ha risposto scienze (fisica, chimica, biologia, scienze della Terra); matematica (algebra, geometria, trigonometria, calcolo); lingue (grammatica, vocabolario, letteratura); umanistiche (storia, geografia, filosofia, arte) e altre materie “come informatica, musica, educazione civica”.
“In sostanza – conclude il chatbot -, Gemini può diventare il tuo tutor personalizzato, adattandosi al tuo ritmo di apprendimento e ai tuoi interessi”.
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