FOTO: Una veduta dall’alto di Castel Sant’Angelo e del Passetto di Borgo | Foto: © Luigi di Stano
A Roma riapre il Passetto di Borgo
All’indomani dall’apertura della Porta Santa che saluta l’inizio del Giubileo, un nuovo itinerario si accinge ad accogliere romani e appassionati d’arte nella capitale.
A pochi metri da Piazza San Pietro, il Passetto di Borgo torna fruibile con un programma permanente di visite guidate speciali.
Progettato per collegare il Vaticano con Castel Sant’Angelo, questo suggestivo passaggio fortificato
vanta una storia stratificata. Le prime fortificazioni dell’area risalgono al VI secolo d.C, mentre nel IX secolo papa Leone IV amplia le difese costruendo una cinta muraria a protezione del Vaticano e della Basilica di San Pietro, per contrastare i ripetuti attacchi dei Saraceni.
Nel 1277, sotto papa Niccolò III Orsini, il collegamento tra il Passetto e Castel Sant’Angelo viene realizzato con l’intento di garantire un passaggio sicuro per i pontefici, anche se la sua funzione difensiva e strategica divenne celebre durante il Sacco di Roma del 1527. In quell’anno papa Clemente VII riesce a sfuggire alle milizie imperiali di Carlo V utilizzandolo come via di fuga verso Castel Sant’Angelo.
Adesso, grazie al completamento dei lavori di restauro e alla nuova proposta di valorizzazione, il Passetto di Borgo torna a raccontare le sue storie, accogliendo i visitatori in un percorso che intreccia passato e presente, offrendo un’esperienza unica di scoperta e conoscenza.
Il genio di Milano va in scena in una mostra
Milano, la città da sempre luogo di innovazione in ambito artistico, racconta il suo estro in una mostra in corso fino al 16 marzo presso le Gallerie d’Italia. Realizzata in partnership con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, l’esposizione intitolata Il genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al Novecento, a cura di Marco Carminati, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti e Paola Zatti, abbraccia in dieci sezioni tematiche e cronologiche opere di artisti straordinari che hanno lasciato il loro segno nel capoluogo lombardo, da Leonardo da Vinci, a Giovanni Battista Tiepolo, da Francesco Hayez a Giovanni Segantini e Lucio Fontana.
I visitatori potranno aggirarsi tra 140 opere – dipinti, marmi, manoscritti, disegni, sculture – provenienti dalle raccolte e dai depositi dei musei milanesi e da musei nazionali e internazionali.
La visita alla mostra sarà anche un’occasione per ammirare lo straordinario dipinto di Robert Ryman, Surface Veil IV, proveniente dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati, che arricchisce il percorso espositivo dedicato alla collezione d’arte moderna e contemporanea del Gruppo Intesa Sanpaolo.
A Reggio Calabria un’installazione dedicata alla pace
Un simbolo di speranza globale, ma anche un’opportunità per raccontare l’identità di un territorio ricco di storia, cultura e innovazione. Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria accoglie
“Blooming Skin of Brain Paradise”, un’installazione creata a quattro mani dagli artisti Aljosha, di origine ucraina, e Ilya, di origine russa.
Frutto di un progetto visionario, promosso da un docente d’arte e un imprenditore culturale, l’intervento lancia un messaggio universale: anche in tempi di divisione e conflitti c’è la possibilità di creare bellezza attraverso il dialogo e la comprensione reciproca.
Nella Scala monumentale Piacentini, all’interno del museo che ospita i Bronzi di Riace, collegando tra loro due mondi apparentemente distanti, “Blooming Skin of Brain Paradise” fonde tradizione e innovazione, natura e mente, per raccontare la complessità della vita e la forza dell’umanesimo.
Asiago celebra la street art
Fino al 23 febbraio il Museo Le Carceri di Asiago (Vicenza) è la sede della mostra “Haring, Banksy, Obey: libertà non autorizzata”. Oltre 50 opere arrivate da Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti propongono un’alternanza di lavori su tela, legno, carta, serigrafie firmate, poster, memorabilia oltre ad una selezione di tag e sketch.
Organizzata dall’amministrazione comunale di Asiago, in collaborazione con l’agenzia MV Arte di Vicenza, curata da Matteo Vanzan, la mostra ripercorre la nascita e l’evoluzione della Street Art internazionale, un linguaggio che lascia inconfondibili tracce del suo passaggio sui muri di tutto il mondo.
Protagonisti del percorso espositivo saranno le opere di artisti come Keith Haring, Mike Giant, Obey, Banksy, solo per citarne alcuni, coloro che, dalla New York di fine anni Sessanta, sono considerati tra i principali portavoce di un’espressione che ha unito intere generazioni.
Il visitatore sarà esortato a cogliere le sinergie tra musica e arti visive anche attraverso una colonna sonora composta da brani hip hop, rock, punk ed elettronica di artisti come Public Enemy, Beastie Boys, N.W.A., Krs One, Blur, Massive Attack, Gorillaz, Offspring, Bad Religion.
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