Da Geolier a De Luca, chi sono i campani più «cliccati» sul web

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di
Claudio Mazzone

Quella del«casatiello napoletano originale» risulta tra le ricette più digitate dagli italiani fino a diventare una ossessione e a dividere schiere di interpreti sugli autentici ingredienti

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Tra Geolier, il casatiello e la caduta al brindisi natalizio di Vincenzo De Luca, la Campania ha uno standing sul web tutto da scoprire. Analizzando le ricerche fatte dagli utenti su Google nel 2024 si ha un quadro di cos’è realmente la nostra regione nell’immaginario collettivo. Per disegnare questa rappresentazione della Campania bisogna partire dalle classifiche dei termini più ricercati online negli ultimi 12 mesi.

Il rapper

Il rapper napoletano, tra i cantanti italiani quello con più hype, la fa da padrone sui flussi di dati che si muovono e vengono rilanciati nella rete globale. Geolier è infatti il quinto personaggio italiano più cercato su Google, il terzo dei cantanti e il testo della sua hit «Episodio d’amore» è al decimo posto tra quelli più cliccati. Come se non bastasse, nella classifica relativa alla domanda «Cosa significa?»: spesso utilizzata per richieste sul significato di termini come «all eyes on Rafha», «stop al genocidio» o «intersessuale», si piazza al nono posto quella che fa riferimento al nome del cantante: «cosa significa Geolier?».




















































A tavola

Ma non c’è solo il rap a rendere la Campania centrale nel dibattito virtuale in Italia. Tra le ricette più cercate dagli italiani su Google al decimo posto si trova, infatti, quella del «casatiello napoletano originale». Il piatto tipico della pasqua partenopea è diventato nel 2024 un’ossessione per gli internauti e le polarizzazioni tra chi vuole la tradizione culinaria come immutabile e chi invece punta sull’innovazione ha acceso discussioni sfociate in vere e proprie guerre social.

In televisione

Anche tra le serie tv, di cui la Campania, negli ultimi anni, è diventata una sorta di set permanente, vede l’iconica «Mare Fuori» conquistare il quinto posto tra le più ricercate, la prima tra le produzioni italiane. È Napoli la città campana più digitata, che sfrutta le associazioni alle ricerche più popolari dalla musica ai personaggi famosi, passando per il calcio. Non è un caso che nella classifica «Addii», pubblicata da Google, che fa una macabra graduatoria dei decessi più cliccati, il giornalista Franco Di Mare sia al settimo posto.

I luoghi e ciò che evocano

Ma il capoluogo campano gode anche dell’associazione con termini negativi come «camorra» e «mafia», a dimostrazione di come sia ancora lontana la liberazione dell’immagine della città partenopea dallo stereotipo criminale. Al secondo Salerno stacca Avellino, Caserta e Benevento che hanno raccolto un volume di ricerca nettamente inferiore. Le isole invece vedono Capri, spinta dalla pubblicità dei vip internazionali, al primo posto, seguita da Ischia, ancora associata ai disastri della frana e del terremoto, e Procida che sta vedendo esaurirsi la spinta di Capitale della Cultura 2022. Provando a restringere la ricerca sugli argomenti che invece sono stati trattati dall’informazione mainstream e dibattuti come fondamentali dalla politica e dai commentatori, si nota come spesso il dibattito pubblico reale sia ben diverso rispetto a quello dei «salotti buoni».

Il presidente e la premier

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha fatto della sua comunicazione un marchio inconfondibile, è tra i politici italiani con un volume di ricerca su Google più alto. Se però si analizzano con maggiore attenzione i dati si scopre che più delle questioni dell’autonomia differenziata, del Pnrr o del divario Nord/Sud, il governatore è famoso sul web per altro. Tra le ricerche correlate e le query associate, cioè i termini che sono stati digitati insieme a «Vincenzo De Luca», ritroviamo in vetta «sedia» e «caduta». Dunque più delle battaglie politiche portate avanti e più dei risultati amministrativi raccontati ogni venerdì in diretta sui social, gli italiani sul web cercano con insistenza e più di ogni altra cosa il video della «caduta» del governatore al brindisi di natale dell’anno scorso, quando qualcuno gli spostò la «sedia» e De Luca cadde rovinosamente davanti a telecamere e cellulari intenti a filmare. Ma è un altro l’evento che ha fatto di De Luca uno dei politici più googlati : lo scontro con la premier Giorgia Meloni. Il 6 febbraio, dopo la manifestazione contro l’autonomia differenziata, con tanto di alterco verbale con la polizia, sui divanetti di Montecitorio De Luca, ignaro di essere ripreso, si lascia andare ad uno sfogo nei confronti di Meloni con parole forti. «Qui – dice De Luca – ci sono centinaia di sindaci che non hanno soldi per l’amministrazione quotidiana, e lei ci dice ‘lavorate’. Ma lavora tu, stronza!». Il video rubato dello sfogo fa subito il giro del web diventando virale e torna in hype a maggio, quando Gorgia Meloni arriva a Caivano per l’inaugurazione del centro sportivo nato sulle macerie di quello che era stato il teatro dello stupro di due cuginette di 10 e 12 anni nell’estate del 2023. «Presidente De Luca, quella stronza della Meloni. Come sta?». Le parole della premier pronunciate a favore di telecamere, mentre stringe la mano al governatore, riaprono lo scontro e, tra meme, imitazioni e rilanci di telegiornali e agenzie, fanno impazzire nuovamente la rete. A conferma dell’effetto comunicativo della vicenda c’è il fatto che nel 2024 la prima query associata alla ricerca «stronza» su Google è «Meloni De Luca». Dunque del 2024, almeno sul web, non resteranno le questioni vere della Campania, dei ritardi del Pnrr, dei giovani in fuga, delle povertà aumentate o della criminalità organizzata ancora centrale nel tessuto economico campanaro. A lasciare il segno in quest’anno che sta per chiudersi è uno scontro istituzionale fatto di improperi e parolacce. Uno scontro che assicurerà ancora tanti click ma che nella realtà non virtuale è totalmente privo di contenuti concreti.

I sindaci campani

Se il presidente De Luca ha fatto della sua sovraesposizione mediatica un’arma per costruire consenso e visibilità, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi è invece all’opposto. Gli italiani che lo cercano su Google, nonostante la carica nazionale di presidente dell’Anci, sono pochi e per la maggior parte si chiedono «di quale partito sia?». C’è invece un altro sindaco campano che ha un volume di ricerca consistente ed è Clemente Mastella di Benevento. Anche qui, però, gli italiani chiedono, al più importante motore di ricerca del pianeta, informazioni non proprio politiche. «Che età ha Mastella?» è tra le domande più digitate, forse anche per il fatto che il politico sannita ha una carriera lunghissima nelle istituzioni che va dalla prima repubblica ad oggi. A guardare cosa e come viene cercata sul web la Campania nel 2024 si ha la sensazione che, mentre in Italia la discussione è incentrata sulla politica che condanna l’esecrabile linguaggio dei rapper e li cancella dai concerti di Capodanno, nella nostra regione è l’esatto contrario: i rapper diventano simboli del territorio mentre il linguaggio della politica rischia di essere del tutto ignorato o avversato.

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