Si avvia verso la conclusione l’esame della Finanziaria all’Assemblea Regionale Siciliana. L’aula ha aperto i lavori venerdì, intorno alle 17.40, alla presenza del governatore Renato Schifani. A rappresentare il governo anche l’assessore al Bilancio Alessandro Dagnino. Il clima nella maggioranza è apparso da subito disteso, come certificato anche da alcune riunioni propedeutiche avvenute nel primo pomeriggio fra il presidente della Regione e il collega dell’Ars Gaetano Galvagno.
Fra la metà del pomeriggio e la sera, l’Ars ha approvato gli articoli 6 (fondi ai comuni), 10 (stabilizzazione dei precari, in particolare ASU) e 11 (fondi per i patrocini agli assessorati). Tante le sospensioni durante la seduta, alcune di queste molto lunghe. Come quella che ha contraddistinto la redazione del tanto atteso maxi-emendamento. Il testo è arrivato a Sala d’Ercole, intorno alle 4.20. Dopo un’altra sospensione, l’aula ha concesso il via libera agli articoli 20 (propedeutico al maxi) e 21 (norma tecnica). Si è arrivati così alle 6 del mattino. Momento nel quale il presidente pro-tempore Nuccio Di Paola ha sospeso nuovamente i lavori per concedere un’ulteriore revisione del maxi-emendamento, ormai unica norma rimasta da varare prima del voto finale.
Anche in questo caso, lo stop al dibattito d’aula sta andando per le lunghe. Ciò per la necessità di limare alcuni angoli del testo palesati dagli esponenti delle opposizioni. Fra questi la cancellazione dall’articolo 9 del maxi-emendamento di un fondo da 150.000 euro che era stato destinato ad una srl di Acireale “per la realizzazione di un progetto di inserimento lavorativo di ragazzi svantaggiati italiani ed extracomunitari“. Fatto denunciato in aula dal deputato regionale Ismaele La Vardera. Fra le critiche mosse all’Ars anche quella del parlamentare del M5S Luigi Sunseri, il quale ha citato durante il suo intervento un capitolo di spesa da 215.000 euro, allocato nell’articolo 4 del maxi-emendamento, per il sostegno ad un bilancio di un comune al momento senza rendicontazione.
Il contenuto del maxi-emendamento
Il testo del maxi-emendamento risulta molto corposo. Decine gli articoli presenti, distributi su oltre 40 pagine. Dispositivo a cui vanno aggiunti tutti gli allegati, tabelle comprese. L’elenco è composto da proposte governative e parlamentari. La gran parte però sono provvedimenti richiesti dai deputati regionali da assegnare ai comuni o a specifiche realtà territoriali, come ad esempio le chiese. Investimenti che riguardano dalla cultura allo sportivo, passando da eventi sul territorio.
“Il lavoro certosino, durato tutta la giornata, ha portato ad un’adesione formale tra maggioranza e opposizione, rispetto al varo della Finanziaria – ha commentato il capogruppo della Lega Salvo Geraci -. Sono stati superati due ostacoli relativi agli articoli 6 e 10, riguardo alle assegnazioni ai Comuni e alla stabilizzazione degli Asu dei Beni culturali. Infine il governo ha recepito le varie proposte del Parlamento in un unico maxi emendamento. Come promesso ai siciliani, il bilancio e la legge di stabilità vengono esitate entro la fine dell’anno“.
Un elenco in cui risultano, fra le tante disposizioni presenti, la norma salva Ast (24 milioni), i fondi per l’acquisto dei dissalatori e per la mitigazione dell’emergenza idrica (10 milioni), gli interventi in materia di depurazione (4,5 milioni), le spese per compensare i maggiori costi del settore sanitario (3,8 milioni), l’abbattimento degli interessi sui prestiti a consumo (30 milioni), i fondi per i comuni in regime di dissesto finanziario (10 milioni) e le risorse per la progettazione. Previsto, fra gli altri, un capitolo di spesa da 2 milioni di euro per finanziare eventi di promozione relativi all’appuntamento “Agrigento Capitale della Cultura”. Un milione di euro andrà invece al sostegno di iniziative collegate a “Gibellina capitale dell’arte contemporanea 2026”. Previsto inoltre un fondo da 60 milioni di euro per interventi di riqualificazione urbana, di manutenzione straordinaria, di rigenerazione urbana e d’investimento.
Critiche le opposizioni
Critico il deputato regionale Ismaele La Vardera, il quale ha puntato il dito contro alcune scelte dell’aula sul maxi-emendamento. “Le sagre di paese sono diventate il nuovo marketing del territorio“, ha dichiarato l’ex esponente di Sud Chiama Nord, il quale in aula ha rivendicato di non aver voluto partecipare alla definizione del documento.
Parole a cui sono seguite quelle del deputato regionale del PD Mario Giambona. “E’ una legge Finanziaria che ha molte ombre e qualche luce. Sui comuni, le riserve incidono per oltre 50 milioni di euro, 7,5 milioni in più rispetto al 2024. Fatto che erode il fondo delle autonomie locali. L’inflazione erode il potere d’acquisto di cittadini, imprese e comuni. Non prevedere un adeguamento significa impoverire i nostri enti locali. Oggi non siamo riusciti ad aumentare le risorse. Ritengo che da qui alle prossime variazioni di bilancio bisognerà intervenire in tal senso“.
Approvato l’articolo sui fondi per i comuni
Alla ripresa dei lavori serale, l’aula ha iniziato l’esame dell’articolo 6, ovvero il pacchetto da 27 misure che andranno a rimpinguare le risorse da destinare ai comuni siciliani. Un fondo da 350 milioni di euro per il 2025 e di altri 350 milioni per il biennio 2026-27. Il testo è stato oggetto di riscrittura in serata. Previste liquidità per quei comuni che hanno dovuto fronteggiare il fenomeno migratorio, riportando una ricaduta negativa sul fronte turistico.
E’ previsto inoltre un contributo da 2 milioni di euro per l’attivazione dell’abbonamento mensile gratuito per il servizio di trasporto pubblico locale per i giovani under 20 e con un ISEE inferiore a 25.000 euro. Tali risorse verranno ripartite per il 20% in base alla popolazione dei comuni e per l’80% per l’estensione territoriale. Fondi specifici per alcuni comuni. Fra questi quelli previsti dal comma 16, che assegna 1,5 milioni di euro in favore del comune di Ragusa per la valorizzazione di Ibla e di 1 milione di euro a Siracusa per la salvaguardia di Ortigia.
Aumenta il monte ore degli ASU
Sono state potenziate alcune premialità. Fra queste il fondo da 3 milioni di euro da destinare ai comuni che abbiano conseguito, in base al rendiconto dell’esercizio finanziario 2024, un incremento di almeno il 3% della riscussione dei tributi e che abbiano approvato il rendiconto di gestione 2024 entro il 30 aprile 2025. Limite temporale modificato in seguito alle segnalazioni del leader di Sud Chiama Nord Cateno De Luca.
Non sono mancate le critiche. Sia Stefano Campo che Cristina Ciminnisi hanno sottolineato l’assenza di premialità per i comuni che siano virtuosi sul fronte della raccolta differenziata. Dalle opposizioni sono arrivate diverse richieste di sub-emendamento. Fatto per il quale il testo è stato temporaneamente accantonato, per poi essere approvato poco dopo alcuni minuti necessari a redigere le modifiche.
Disco verde anche sul nuovo testo dell’articolo 10, ovvero quello sulla lotta al precariato dei lavoratori regionali. Durante la riscrittura, è stato potenziato il monte ore dei 258 lavoratori ASU, i quali passano a 36 ore settimanali. “Questo Parlamento ha dato prova di maturità – ha sottolineato in aula la deputata regionale di Noi Moderati Marianna Caronia -. Abbiamo dato stabilità e dignità a persone che per 27 anni hanno vissuto di un sussidio e da oggi diventano lavoratori“.
Una giornata iniziata con i fondi per i patrocini degli assessorati
Come sopra ricordato, l’Ars è ripartita dal secondo comma dell’articolo 11, ovvero quello che riguarda i patrocini di competenza dell’assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo di Elvira Amata. Un capitolo che, dopo la riscrittura, racchiude in sè risorse per 3,5 milioni di euro da distribuire su quattro grandi manifestazioni. Approvato in aula un sub-emendamento, a prima firma della pentastellata Roberta Schillaci, che ha parzialmente ridisegnato l’assegnazione dei fondi previsti dal FURS (Fondo Unico Regionale Spettacolo).
La discussione è proseguita con la trattazione del terzo comma, ovvero quello per assegnare 2 milioni di euro per l’acquisto di scuolabus da utilizzare anche con l’ausilio di associazioni di volontariato. “Il contributo – si legge nel testo – è prioritariamente assegnato ai comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti e secondariamente ai comuni con popolazione compresa tra 15.000 e 50.000 abitanti“. Approvato l’emendamento, a prima firma di Nuccio Di Paola, con cui viene inserita un espressa priorità per quei comuni che si trovano in una situazione di dissesto o di procedura di riequilibrio. Dopodichè, l’articolo 11 è stato approvato a maggioranza. Sul testo principale rimangono da approvare soltanto due articoli: il 6 (i fondi di riserva per i comuni) e il 10 (stabilizzazione dei precari).
In aggiornamento
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