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Genova. Come ogni anno ormai dal 2019, dal primo gennaio 2025 scatteranno gli aumenti per i biglietti e gli abbonamenti regionali dei treni in Liguria. Lo prevede il contratto di servizio siglato dalla Regione nel 2018: quest’anno il rincaro previsto è del 2,5%, percentuale che sta gradualmente scendendo via via che ci si avvia verso il termine del contratto, in scadenza nel 2032.

Gli aumenti tariffari previsti dal 2018 al 2032 riequilibrano anche i minori ricavi dovuti al trasporto gratuito delle biciclette sui treni di competenza della Regione Liguria”, si legge nel contratto di servizio datato 2018, documento che nell’ultima campagna elettorale per le regionali è stato anche al centro del dibattito con l’ipotesi rinegoziazione.

E se è vero che l’aumento è inferiore rispetto agli anni precedenti (nel 2024 era previsto, per esempio, un +4,5%, nel 2023 un +6%), la notizia arriva comunque in un periodo decisamente complesso per chi viaggia in treno, complici i ripetuti ritardi e guasti alla rete e i lavori programmati con conseguenti modifiche al servizio.

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Avs attacca: “Responsabilità della giunta Toti”

“Questa stangata arriva in un momento di gravi disagi per i viaggiatori. I rincari sui treni sono sempre inopportuni, in una terra dagli spostamenti difficili come la Liguria, ma in questo momento la situazione è ancora più tragica. La responsabilità è della giunta Toti, che nel 2018 ha firmato un pessimo contratto di servizio con Trenitalia, con aumenti delle tariffe fino al 2032, senza alcun miglioramento del servizio – è il commento di Selena Candia, capogruppo di AVS in consiglio regionale – Questi aumenti si sommano a una situazione già grave sul piano tariffario: nel 2022, i biglietti sui treni regionali liguri erano più cari del 70% rispetto alla media del resto d’Italia. E ricordiamoci che questi rincari servono per pagare l’affitto di 48 nuovi treni, che sono contestati dai comitati dei pendolari perché più piccoli dei precedenti, per problemi di sicurezza nella parte posteriore dei treni Pop che viaggiano accoppiati, per l’impossibilità di viaggiare oltre Imperia e per i continui disservizi alle porte”,

“Gli aumenti dovevano essere congelati in attesa di risolvere i gravi disagi che colpiranno la rete ferroviaria ligure”, rincara Jan Casella, consigliere regionale di AVS. E attacca: “Nelle prime due settimane di gennaio, per un totale di otto giorni, la circolazione ferroviaria sarà sospesa tra Genova Sestri Ponente e Cogoleto. Il servizio di trasporto sarà affidato ad autobus sostitutivi, con un aumento dei tempi di percorrenza. È inammissibile che Trenitalia non riesca a garantire sui pullman lo stesso numero di posti disponibili sui treni, consigliando addirittura agli utenti di ripianificare il proprio viaggio”.

Jan Casella punta il dito anche contro il cambio di orario dell’ Intercity 505 Ventimiglia-Roma, che da gennaio sarà anticipato di due ore. “Questo treno garantiva un collegamento utile per lavoratori e studenti che, dalle province di Imperia e Savona, devono raggiungere Genova in mattinata. Cambiarne l’orario in questo modo significa danneggiare gravemente l’utenza, già alle prese con molti disservizi”.

Scajola: “A gennaio il tavolo con associazioni, comitati e Trenitalia”

L’assessore ai trasporti, Marco Scajola, ha intanto annunciato che a gennaio si riunirà un tavolo alla presenza delle associazioni dei consumatori, dei comitati dei pendolari, di Trenitalia e di RFI.

“Verranno trattati tutti i temi più delicati, a cominciare dall’aumento del bonus pendolari per i rimborsi, tema centrale al quale stiamo già lavorando con consumatori e pendolari – spiega Scajola – È giusto che chi viaggia, in caso di disagi, abbia un riconoscimento economico adeguato. Per andare incontro alle esigenze dell’utenza abbiamo già garantito per il 2025 la gratuità dei treni agli under 19 e il 50% di sconto agli under 26: atti concreti mai visti prima in Liguria. Si è iniziato a parlare anche del contratto di servizio – prosegue l’assessore – un tema aperto da affrontare con senso di responsabilità e con l’unico obiettivo della tutela dei nostri viaggiatori”.

Scajola ha annunciato anche che “rivedremo con Trenitalia il piano economico finanziario, che prevede la discussione sui costi, i ricavi e le tariffe, temi prioritari che, anche in questo caso, tratteremo in maniera trasparente alla presenza delle associazioni dei consumatori e dei comitati dei pendolari. Il tema dei trasporti è sicuramente argomento delicato e importante che, insieme al presidente Bucci, stiamo trattando con alto senso di responsabilità per sostenere le esigenze dei liguri, che hanno il diritto di viaggiare in condizioni consone e adeguate. Lasciamo le polemiche e le strumentalizzazioni politiche ad altri, a noi interessano gli atti concreti e non le chiacchiere”.

Niente treni tra Cogoleto e Voltri dal 2 gennaio

A partire dalla notte tra il 2 e il 3 gennaio, per esempio, la circolazione dei treni regionali e degli Intercity sarà modificata per i lavori infrastrutturali di realizzazione del nuovo nodo di Genova, con la chiusura della linea ferroviaria tra Cogoleto e Genova Voltri sino alle 4 del 7 gennaio e di nuovo dalle ore 00:01 dell’11 gennaio alle 22:30 del 12 gennaio 2025.

I treni Intercity delle relazioni Ventimiglia – Milano/Roma e Savona – Milano/Torino e viceversa potranno essere effettuati con nuovo numero, subiranno variazioni di orario e non circoleranno tra Genova e Savona o Ventimiglia. Il treno Intercity 518 Roma Termini – Ventimiglia subirà variazioni anche nelle giornate dell’1 e del 10 gennaio.

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I regionali subiranno variazioni di orario anche con anticipi, e saranno cancellati totalmente o parzialmente tra Savona e Genova o Cogoleto e Genova. Le modifiche alla circolazione possono interessare anche treni circolanti immediatamente prima o dopo l’orario programmato dei lavori.

Rimborso automatico in caso di ritardi superiori a un’ora

Sempre a partire dal primo gennaio 2025, partendo dai treni regionali, scatterà inoltre un nuovo sistema completamente automatico per l’erogazione del rimborso in caso di ritardo, valido però solo per chi sceglie di acquistare il biglietto elettronico e pagarlo con carta di debito, carta di credito o altri metodi digitali.

Il rimborso automatico scatta in caso di ritardo di almeno 60 minuti, e l’accredito avverrà, entro 30 giorni dal viaggio, sullo stesso strumento di pagamento utilizzato per l’acquisto. Per i biglietti cartacei resta invece in vigore la procedura tradizionale, che prevede la compilazione di un modulo da parte del viaggiatore e la richiesta di rimborso.





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