La Città di Pescara guarda al turismo del futuro e lo fa attraverso un convegno dal titolo “Turismo sostenibile e nuove professionalità” promosso dalla Ianieri Edizioni di Pescara con il patrocinio del Comune di Pescara e la collaborazione dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione con l’Avv. Valeria Toppetti: l’appuntamento è presso la Sala Flaiano dell’Aurum (Largo Gardone Riviera) per giovedì 12 dicembre alle ore 9.30 dove interverranno oltre all’Assessore che ha abbracciato l’iniziativa anche il Sindaco Carlo Masci, l’Assessore al Turismo per la Regione Abruzzo, Daniele D’Amario e l’Assessore al Turismo per il Comune di Pescara, Zaira Zamparelli.
Ci si rivolge in particolar modo ai giovani studenti, chiamati a scegliere per il loro futuro, motivo per cui parteciperanno alcune classi dell’Istituto Acerbo con la Dirigente, la Professoressa Daniela Bianco ed alcune classi dell’Istituto Aterno Manthonè con la Dirigente, la Professoressa Elvira Pagliuca.
Tra gli interventi sono previsti: Gianluca Buccella, Presidente GAL Terre Pescaresi e responsabile del Progetto “Abruzzo Welcome”; Tosca Chersich, Dirigente Area Promozione CCIAA Chieti – Pescara; Daniela Renisi, Presidente Federalberghi Pescara; Elio Torlontano, Console del Touring Club Italiano.
Diversi sono i personaggi che hanno in qualche modo raccontato l’Abruzzo, “un angolo del Paese” spesso tagliato fuori dagli itinerari importanti a causa della stessa immagine percepita della regione, talvolta amplificata da testimonianze espresse anche da parte di chi nemmeno vi era mai stato, a causa dalla diffusa percezione della pericolosità del viaggio, tra aspre montagne, con cime innevate anche d’estate, abitate da orsi e lupi, con una viabilità difficile, senza dimenticare il fenomeno del brigantaggio.
Proprio questi sono i fattori che al contrario, nel corso dell’800 si sarebbero trasformati in motivi d’attrazione, con il romanticismo che influenzò i viaggiatori alla ricerca di montagne selvagge e paesaggi pittoreschi, esaltando il mondo pastorale e la transumanza. Un particolare interesse suscitavano i pastori musicisti, gli zampognari, chiamati “pifferari”, che ispirarono pittori e musicisti.
Studi e ricerche sul Grand Tour sono da considerare ancora parziali, mentre in realtà l’Abruzzo fu meno isolato di quanto comunemente si ritiene: erano soprattutto i paesaggi, gli antichi paesi, il carattere e i costumi degli abitanti, la devozione popolare i maggiori motivi di interesse rappresentati in disegni, quadri, illustrazioni e poi, con l’avvento della fotografia, in scatti fotografici.
L’importanza di tali rappresentazioni del paesaggio va anche oltre quellao artistico. In molti casi, si ritiene che le testimonianze lasciate dai viaggiatori, da quelli più noti a coloro che erano meno conosciuti, siano le prime riferite a molti luoghi della regione.
Seguirà l’inaugurazione della mostra “Viaggiatori del Grand Tour in Abruzzo. Libri rari, riviste, illustrazioni, fotografie” a cura di Antonio Bini, presso l’Archivio di Stato e gode anche del patrocinio della Regione Abruzzo: interverranno, oltre al curatore, anche lo sceneggiatore e scrittore abruzzese Peppe Millanta e Giuseppina Rigatuso, Soprintendente archivistico e bibliografico dell’Abruzzo e del Molise.
La mostra, che si protrarrà fino al 15 gennaio, intende avvicinare i visitatori al magico mondo del Grand Tour, favorendo la più ampia conoscenza possibile delle testimonianze descrittive lasciate dai viaggiatori, e in particolare le immagini del passato, spesso le più remote disponibili, che costituiscono elementi caratterizzanti l’identità culturale dei luoghi interessati, inducendo i visitatori ad apprezzare e amare, come tanti turisti di oggi, le valenze storiche, culturali e paesaggistiche della regione, uno stimolo per sensibilizzare le comunità locali sui temi della tutela e salvaguardia del paesaggio che ha conosciuto non poche trasformazioni, soprattutto negli ultimi decenni.
Nella mostra sono esposte edizioni originali di libri, racconti, articoli e testimonianze di molti viaggiatori che esplorarono e descrissero l’Abruzzo.
Tra i libri rari si segnala “Illustrated excursions in Italy”di Edward Lear, pubblicata a Londra nel 1846 e corredata da trenta litografie e numerosi schizzi. La sua passione per i paesaggi lo portò a definirsi “landscape painter”.
Sono anche esposte incisioni, fotografie e illustrazioni in alcuni casi tratte da libri e da articoli pubblicati su riviste. Uno spazio è riservato ad alcune ottocentesche guide turistiche sull’Italia e ai primi opuscoli turistici sull’Abruzzo. Non manca uno sguardo alla stampa estera con giornali e riviste che negli anni recenti si sono interessati all’Abruzzo, talvolta guidati dalle tracce del Grand Tour, che continuano ad esercitare una loro influenza sull’immagine dell’Abruzzo e degli stessi abruzzesi oltre i confini regionali.
Modera Alessandra Renzetti, giornalista. L’evento è gratuito, così come anche la mostra che rispetterà i seguenti orari: lunedì – giovedì dalle ore 9.00 alle 15.00, venerdì dalle 9.00 alle 13.00. Chiuso sabato e festivi.
Mail info@ianieriedizioni.it.
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