Italmatch Chemicals – BRANDVOICE | Paid program
Contenuto tratto dal numero di dicembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
La chimica è un alleato fondamentale dell’industria globale e della transizione ecologica in ottica di sostenibilità e circolarità. Le aziende del settore sviluppano prodotti sempre più all’avanguardia, usati per creare beni di uso quotidiano e rendere possibili processi sempre più in linea con i principi esg. Italmatch Chemicals è in prima linea con soluzioni innovative sempre più sostenibili e circolari. È diventata un punto di riferimento a livello globale per la chimica di specialità ed è promotrice di iniziative esg a livello europeo. Il gruppo ha 20 stabilimenti, sette centri di ricerca e sviluppo e oltre 1.100 dipendenti nel mondo e genera un fatturato di circa 700 milioni di euro. Grazie a una recente acquisizione e a un forte focus su innovazione e sostenibilità, nel 2024 ha consolidato la sua posizione nel trattamento acque, nei lubrificanti per applicazioni industriali, nei ritardanti di fiamma nel recupero dei metalli preziosi in un’ottica di economia circolare.
Dei risultati raggiunti quest’anno e del futuro dell’azienda parla Sergio Iorio, amministratore delegato e fondatore di Italmatch Chemicals. “È stato un anno molto positivo, seppur vissuto in un contesto di incertezza geopolitica e finanziaria. Abbiamo raggiunto importanti traguardi sul fronte della sostenibilità e della circolarità, ottenendo l’approvazione dei nostri target di riduzione delle emissioni da parte di Science Based Targets Initiative. Dal punto di vista finanziario, il contesto macroeconomico ha mostrato segni di ripresa. Questo, unito alla nostra strategia di sviluppo e innovazione, ci ha consentito di conseguire ottimi risultati. Uno dei fattori chiave è stato l’aumento dei volumi di vendita, ma soprattutto il consolidamento dei margini grazie all’immissione sul mercato di almeno 20 nuovi prodotti provenienti dalla pipeline di innovazione e altrettante nuove soluzioni funzionali, spesso sviluppate assieme a clienti partner, che portano vantaggi economici agli utenti finali soprattutto in termini di efficienza energetica e produttiva. La presenza in vari mercati finali e la copertura geografica capillare ci hanno permesso di mantenere stabilità, accelerando la ripresa in un periodo di forte volatilità geopolitica”.
Come è avvenuta, a marzo, l’acquisizione della brasiliana Alcolina?
L’acquisizione rappresenta una tappa significativa nella nostra espansione in America Latina. Alcolina è un’azienda storica in Brasile, con due stabilimenti produttivi, 80 dipendenti e un fatturato di circa 35 milioni di euro. Vanta la leadership in America Latina nel trattamento acque per i settori bioetanolo, produzione di zucchero, vernici e carta. Rappresenta il modello di acquisizione ottimale in termini di integrazione e di estrazione di sinergie. Una combinazione perfetta, per esempio, per avviare e massimizzare le vendite di un nuovo prodotto da noi brevettato (SugarMaxx), mettendo a disposizione la sua rete commerciale capillare in tutti gli zuccherifici dell’America Latina.
Su quali settori state lavorando in termini di innovazione?
L’innovazione è da sempre un nostro pilastro strategico. Stiamo investendo, in particolare, in settori come rinnovabili, elettrificazione, gestione dell’acqua e recupero di metalli preziosi. Produciamo soluzioni lubrificanti per limitare l’usura delle turbine eoliche, riducendo la necessità di costose manutenzioni, e altri prodotti per aumentare la resa degli impianti geotermici. Nella mobilità elettrica forniamo intermedi e additivi per elettroliti per le batterie esistenti LiFP6 e per le batterie di futura generazione a fase solida per aumentare performance (densità di energia e peso) e sicurezza. Abbiamo sviluppato tecnologie per il recupero dei metalli preziosi contenuti nelle batterie esauste, come nichel, cobalto e litio. Sul fronte delle risorse idriche occupiamo un ruolo di rilievo grazie a prodotti biodegradabili e circolari, usati per detergenza, trattamento acque industriali e desalinizzazione. Abbiamo recentemente ricevuto il premio 2024 di Responsible Care per la circolarità, grazie a un nuovo prodotto che usa scarti dell’industria del salmone in sostituzione del metanolo, altamente inquinante.
Quali sono le vostre attività nella desalinizzazione?
Siamo partiti dieci anni fa in Medio Oriente, fornendo prodotti per impianti termici di desalinizzazione diventando leader a livello globale, per poi passare alla desalinizzazione a osmosi inversa nuova tecnologia in forte crescita che permette di purificare l’acqua con un consumo di energia molto ridotto. Vista la scarsità idrica dell’area, la desalinizzazione contribuisce fortemente alla S di esg, garantendo un accesso all’acqua potabile altrimenti impossibile. Serviamo circa l’80% del mercato dell’Arabia Saudita e abbiamo deciso di investire ulteriormente nel paese realizzando un complesso industriale integrato, partendo dalle materie prime locali per arrivare ai prodotti finiti, con un investimento totale superiore ai 300 milioni di dollari per la localizzazione della produzione.
Qual è la sua visione per il futuro di Italmatch?
Grazie a innovazione e acquisizioni in settori green, eravamo già un’azienda esg prima che esistesse questo concetto, oggi essenziale per i mercati finanziari e industriali. Vogliamo continuare a sviluppare soluzioni che contribuiscano alla transizione ecologica ed energetica, rispondendo a problemi che la scienza può aiutare a risolvere. Due esempi sono il progetto europeo Ipcei – European Battery Innovation, dove siamo leader nel tavolo di lavoro per il recupero delle materie prime dalle batterie esauste, o il consorzio FlashPhos, dedicato al recupero del fosforo dai rifiuti urbani, che introduce il concetto di urban mining. Abbiamo recepito con molto favore il modello factory 5.0, che riporta l’uomo a fattore centrale rispetto alle macchine e alla digitalizzazione. Nel futuro a lungo termine intravediamo un ruolo importante per Italmatch nell’idrogeno green (catalizzatori più efficienti a base fosforo) e nel nucleare di quarta generazione (recupero di uranio e plutonio e separazione selettiva degli attinidi).
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