Sciopero generale, il racconto della giornata

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LA DIRETTA DA BOLOGNA

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LA DIRETTA DA NAPOLI


Oggi 29 novembre è il giorno dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil in tutta Italia. L’astensione dal lavoro è per otto ore, ridotte a quattro nel trasporto pubblico locale e marittimo (dalle 9 alle 13) e in quello aereo dalle 10 alle 14. Il racconto delle piazze e i dati dell’adesione dai territori.

Veneto, oltre 20.000 in piazza e picchi di adesione del 90/100% in molti luoghi di lavoro

Il Veneto si è fermato per protestare contro una manovra di bilancio che condanna lavoratori e pensionati a 7 anni di austerità. L’adesione nei luoghi di lavoro è stata altissima: oltre l’80% nel settore metalmeccanico e manifatturiero con picchi del 100% in aziende come la Zanardi di Verona, Dab e All.co di Padova, e il 90% in Carel, Parker, Electrolux, Mpm Aia, Inglesina Baby. Nel settore della logistica c’è stato il 100% di adesioni nel Magazzino GLS, CFP magazzino appalto logistica Carraro 100% di Rovigo. Oltre il 70% nei trasporti (nonostante la precettazione) e nella sanità e nella scuola. E per la prima volta hanno anche scioperato le lavoratrici e i lavoratori Amazon (Rovigo).

Le piazze di Padova, Rovigo, Treviso (con Belluno), Venezia, Verona Vicenza si sono riempite con oltre 20.000 lavoratori e pensionati, uniti nel chiedere di aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici, di investire nelle politiche industriali per fermare il declino del Paese e della nostra regione.

“I redditi delle persone sono stati erosi dall’inflazione, non ci sono risorse sufficienti per interventi fiscali che aumentino salari e pensioni, né per l’istruzione e la sanità per garantire un piano straordinario di assunzioni, in questo modo continueranno a crescere le disuguaglianze non garantendo l’accesso per tutti – interviene Tiziana Basso, Segretaria generale Cgil Veneto – mentre anche nella nostra regione, a causa delle lunghe liste d’attesa, chi può si cura nel privato e chi non può aspetta con tutte le conseguenze a volte tragiche che questo comporta. In Veneto la cassa integrazione ordinaria è più che raddoppiata e ogni giorno si aprono nuove crisi aziendali. Sono già 43 i tavoli aperti in Regione per queste crisi e 13.000 i lavoratori coinvolti, con una crescita esponenziale nelle ultime settimane. Riteniamo urgente e necessaria una politica industriale degna di questo nome”.

Cgil Bologna: una grande giornata di lotta e partecipazione

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Grazie alle lavoratrici, ai lavoratori, ai pensionati, ai cittadini e agli studenti che oggi, in moltissimi, hanno compreso l’importanza fondamentale di questa giornata di lotta e hanno deciso di rinunciare a una giornata di lavoro per protestare contro una manovra iniqua e ingiusta”. Inizia così il messaggio di ringraziamento della Cgil di Bologna ai lavoratori, pensionati e cittadini che hanno invaso pacificamente le strade e le piazze della città e del resto d’Italia. 

“La giornata di protesta, a Bologna, è iniziata fin dalle prime ore con picchetti ai cantieri del Tram, davanti alle scuole (Altrovandi Rubbiani), e di fronte a tante importanti aziende, enti pubblici e punti vendita della grande distribuzione del territorio (Automobili Lamborghini, Coop Alleanza 3.0 in Piazza Martiri, In’s a San Donato, Acer, Inps, Magazzino Brt a Calderara di Reno…). Molto alte le adesioni, in ogni settore del mondo del lavoro, che si sono manifestate nell’importante corteo regionale che ha sfilato per le vie della città prima di confluire in piazza Maggiore con gli interventi del segretario regionale Uil Marcello Borghetti, delegate e delegati di diversi settori e territori, e le conclusioni del segretario generale della Cgil Maurizio Landini”.

“Un corteo – continua la nota – che ha visto la Cgil di Bologna consolidare le convergenze nelle mobilitazioni dell’autunno con realtà sociali, dei movimenti studenteschi, della società civile e per l’ambiente che sono intervenute dal nostro microfono portando l’adesione piena allo sciopero ed esponendo le loro ragioni per un no secco alle politiche autoritarie di questo governo (dall’Arci al Cassero, dagli studenti a Legambiente). Una piazza Maggiore strapiena di 50mila cittadini, lavoratori, pensionati, studenti ha infine restituito Bologna alla sua identità, dopo lo sfregio del 9 novembre: quella di una città profondamente antifascista, antirazzista e solidale, una città partigiana della pace, dei diritti e della giustizia sociale”.

I dati dell’adesione allo sciopero registrata in un campione di aziende del territorio: Ima 70%, Lamborghini 95%, Ducati 85%, Marelli 90%, Biblioteche comunali di Bologna 100%. Moltissimi i nidi chiusi. Bologna Gru Soc Coop 70%, Beautyge 70%, Eley 85%, Poligrafici Il Borgo 82%, Villalba clinica privata 100%, Panigale soc consortile 75%, Coind 70%, Zanichelli Bologna 65%, Centri Asp diurni 100%, La Modernissima (cinema Modernissimo) 100%, Granarolo 70%, Openjob logista 50%, Biblioteche universitarie chiuse. Coop Alleanza 60%, Top parafarmacie 50%.

Oltre mille riminesi tra i 50 mila di Bologna

Con la determinazione a scioperare e a scendere in piazza, dalla provincia di Rimini lavoratrici e lavoratori in oltre un migliaio hanno raggiunto Bologna per il lungo corteo sindacale e per ascoltare in piazza Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. Da tempo non si vedeva una partecipazione così ampia e popolare a uno sciopero generale, segno che lo scontento dilagante nei confronti della manovra finanziaria del Governo è diffuso e sentito.

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La Cgil Rimini al corteo di Bologna

Ottima risposta di lavoratrici e lavoratori riminesi in tutti i settori. I primi dati nei campioni rappresentativi restituiscono risultati importanti. Nel commercio e turismo l’astensione è stata del 60% nel settore termale di Rimini e Riccione, 30% in Ieg Spa, 50% nelle aziende Zara, Dussman, Camst e Autogrill. 45% di adesione in Apt e 50% in RG stampa, 30% in Formula servizi e Coopservice. Nell’edilizia e legno si sono raggiunte punte di adesione dell’85% alla Olivieri mobili, Sicer 30%, Ferretti Yacht 75%. Nel settore metalmeccanico hanno scioperato il 95% dei dipendenti alla SCM di Villa Verucchio, 80% SCM Rimini industrial, Fom 75%. Nel settore tessile hanno incrociato le braccia il 70%% in Aeffe e l’80% in Aesse. Nel comparto scuola riminese é rimasta chiusa la Di Duccio con adesione totale dei collaboratori scolastici, mentre al Liceo Serpieri le adesioni superano il 50%.

Sciopero generale, a Reggio Emilia tutti fermi

Lo sciopero proclamato per contrastare le scelte ingiuste e sbagliate del Governo ha visto una grande partecipazione anche dal territorio di Reggio Emilia. Migliaia di persone si sono recate a Bologna con pullman e treni, altissima l’adesione nel reggiano. Tra le aziende maggiormente rappresentative dei diversi settori produttivi dove le lavoratrici e i lavoratori hanno incrociato le braccia si sono raggiunte altissime percentuali di adesione: Argo Tractors 80%, Dana Motion System 100%, Interpump – Reparto macchine 100% – montaggio 90%, Arag (produzione) 60% , Manifattura San Maurizio 96%, Procter&Gamble (produzione) 70%, Graniti Fiandre (produzione) 60%, Istituzioni Nidi e Scuole dell’Infanzia 85%, Coop Alleanza 3.0 30%, Cir Food 80%, Coopservice Vigilanza 15%, Lidl 50%, Sicuritalia 10%, Margaritelli Ferroviaria (Zurco) 85%, Caseifici Granterre 70%, F.lli Veroni 70%, Cantine Riunite & Civ 20%, Afv logistica 90%.

In Liguria adesione altissima

Ecco i primi dati provvisori rispetto alle adesioni allo sciopero. A Genova e Città Metropolitana, Porto 85%. Amplia manutenzioni 100%, Servizitalia Bolzaneto 80%. Scuole Liceo Gobetti: due plessi su tre chiusi. Ic Chiavari II 3 plessi chiusi su 5, liceo Cassini una sede su 2 chiusa. Ic Quezzi: 2 plessi su 6 chiusi, gli altri solo apertura al mattino. Ic centro storico: chiuso. Liceo Marconi Delpino: 3 plessi chiusi su 5. Ic Teglia chiuso.

Il corteo a Genova

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A La Spezia: Isa 8, 70% personale Ata, Cosme 60%. A Savona: Comune di Albisola Marina 70%, Korian 100%, Alstom 80%, Bitron 75% Cabour 70%, Lidl 62%, Trasporto pubblico locale 80%. A Imperia: Camporosso 100% di adesione scuole chiuse, ristorazione scolastica Camst Sanremo, 100% di adesione per 3 scuole chiuso il servizio, Istituto di vigilanza privata Cosmopolitan 100% di adesione. Rai Liguria: nessuna messa in onda tranne i minuti di precetto.

Maria Rita Paggio, Cgil: “Umbria pienamente dentro le motivazioni”

La piazza di Terni

Per la segretaria generale della Cgil Umbria, Maria Rita Paggio, la regione “è completamente dentro le motivazioni dello sciopero nazionale. Pensiamo ai salari: in un Paese dove sono troppo bassi, è addirittura sotto la media nazionale. Anche l’automotive – ha detto Paggio all’Ansa – è un pezzo importante del sistema produttivo umbro ed è in grandissima difficoltà. In questo contesto di redditi e pensioni all’osso, il Governo risponde con aumenti di tre euro al mese ed è inaccettabile. Anche gli enti locali, già allo stremo, vengono colpiti da ulteriori tagli che compromettono i servizi”.

Per la segretaria della Cgil, sulla sanità “i cittadini umbri sono fra coloro che spendono di più in sanità privata a causa dei tagli costanti che hanno colpito il servizio. Dal nuovo governo regionale – ha aggiunto – ci attendiamo che si ponga fine a una situazione di totale incomunicabilità, perché non abbiamo mai avuto modo di contrattare ed entrare nelle scelte, sempre comunicate dopo che erano state prese. Ci attendiamo poi più risorse perché abbiamo bisogno di investimenti sulla sanità del territorio per dare risposte alle persone che non possono più fare il giro dell’Umbria per curarsi, come avvenuto in questi anni”.

Adesione altissima a Piacenza

Adesione altissima a Piacenza. Si va dall’85% di adesione alla Paver al 60 di Cir, passando alla logistica con i corrieri che consegnano la merce che al 70% hanno incrociato le braccia, stessa adesione alla Gibpo. Più di uno su due (53%) della sicurezza privata di Sicuritalia ha aderito allo sciopero a Piacenza; alta adesione nel comparto manifatturiero in senso stretto: punte del 97% in Diamond Service, 56% all’Astra veicoli industriali; 50% di adesioni allo sciopero alla Drillmec e alla Sitav, e qualcosa in più, 53%, alla Lift Tek Elecar. Nel comparto pubblico adesione altissima, tanto che tutti i nidi comunali sono rimasti chiusi tranne una sezione. Braccia incrociate anche alla Cancelleria penale del Tribunale di Piacenza e chiuso anche asilo Unicoop causa sciopero.

“Sono numeri importanti, segno che le persone vogliono risposte – commentano i segretari generali di Cgil e Uil, Ivo Bussacchini e Francesco Bighi da Bologna –. Anche i dati dell’inflazione usciti oggi confermano che l’aumento dei prezzi prosegue mentre i rinnovi dei contratti di lavoro non seguono l’andamento per scelte miopi della parte datoriale e la mancanza di visione industriale e di sistema-Paese della Finanziaria. Questo è più che mai uno sciopero necessario sul merito delle questioni”.

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Una mobilitazione nazionale – lo ricordiamo – per cambiare la manovra economica. Otto ore di tutti i settori privati e pubblici, con il rispetto dei servizi pubblici essenziali. “Che spesso – denunciano i sindacati – avendo gli organici ridotti all’osso viene minato il diritto di scioperare”. Nonostante i tentatavi di depotenziare la protesta con precettazioni e campagne di disinformazione, migliaia di lavoratrici e lavoratori, insieme alle pensionate e ai pensionati di Piacenza, hanno incrociato le braccia per dare un segnale al Governo e alla parte datoriale. Lo sciopero si rivela ancora dunque uno strumento vitale di partecipazione ed espressione collettiva, che a Piacenza in questa giornata raccoglie un’adesione media oltre il 70 percento.

Sciopero generale Sicilia: Mannino e Lionti, grande partecipazione segnale preciso al governo

“Oggi abbiamo registrano in Sicilia un’ampia adesione allo sciopero generale e una grande partecipazione alla manifestazione di piazza a Palermo. Questo è un segnale preciso per il Governo: c’è una Sicilia che dice basta e che rivendica politiche di sviluppo, per il lavoro, per la dignità sul lavoro, per i servizi”. Lo dicono i segretari generali di Cgil e Uil Sicilia Alfio Mannino e Luisella Lionti al termine della manifestazione che ha visto sfilare per il centro Palermo oltre 15 mila persone provenienti da tutta Sicilia.

“Questa è una manovra di bilancio – ribadiscono Mannino e Lionti – che non dà nulla a lavoratori e pensionati e non prevede misure per lo sviluppo e l’occupazione della Sicilia. I siciliani già vivono una situazione più
difficile che nel resto del paese, per quanto riguarda il lavoro ma anche servizi essenziali come la sanità”.

I sindacati hanno anche diffusi alcuni dati sull’adesione allo sciopero: a Siracusa 95%, alla Versalis 95%, all’Isab 95% e alla Sasol 95%. Anello ferroviario Palermo 100%, Fincantieri Palermo 75%. A Siracusa
Marisicilia ed Eurospin 100%, Zara 99% . A Catania 50% all’azienda Libretti. Congela palermo 100% . Centro Seia Ragusa 30%, Pomagri 4.0 Trapani 75%. Campanio agricola SR 52%. Cooemi Siracusa 90%. Lamail
60%(Messina). M.G.C Gela 305, Firma impianti (Ragusa) 100%, Nicosia Scarl50%, Liceo scientifico statale Fermi (Rg, Est Europa terminalisti (Catania) 95%, Global service 45%, Just eat 50%, Caronte e tourist
isole minori (Me) 70%.

Bergamo, 4 mila persone in piazza e adesioni altissime

La testa del corteo a Bergamo

A Bergamo circa 4 mila lavoratori, pensionati, cittadini hanno partecipato al corteo partito da piazza Pontida e sfilato per le vie del centro fino alla Prefettura di via Tasso. Lì alcuni lavoratori-delegati hanno preso la parola, mentre all’interno della Prefettura, Marco Toscano, segretario generale della Cgil di Bergamo, e Pasquale Papaianni, coordinatore provinciale della Uil di Bergamo, hanno incontrato la dottoressa Marisa Amabile, Capo di Gabinetto.

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Trento, punte di adesione allo sciopero del 90%

La manifestazione a Trento

Almeno 2.500 persone hanno partecipato questa mattina a Trento alla manifestazione indetta da Cgil e Uil in occasione della giornata di sciopero generale contro la legge di stabilità nazionale. Un lungo serpentone di lavoratori e lavoratrici di tutti i settori e di pensionati ha percorso via Rosmini e via Santa Croce, fino alla sede del commissariato del Governo per ribadire la netta contrarietà ad una manovra non condivisa con le parti sociali, che non contiene risposte per le emergenze del Paese, dai bassi salari alla sanità pubblica, dall’istruzione ad un modello fiscale iniquo. Buona l’adesione allo sciopero nelle maggiori aziende metalmeccaniche con punte anche del 90% in produzione.

Valle d’Aosta, alta adesione. Vilma Gaillard, Cgil: “Come fanno i giovani a immaginarsi un futuro se restano precari per sempre?”

Uno scatto del comizio di Aosta

In Valle d’Aosta i dati sull’adesione sono alti. Il 75% alla Cogne Acciai Speciali, 20% edilizia, industria alimentare 30%, trasporti 40%. Trasporto pubblico locale 80%, Engineering 50%, Grivel 50%. Ad Aosta manifestazione in mattinata con l’intervento tra gli altri di Vilma Gaillard, segretaria generale della Cgil VDA. “Come si può accettare di vivere in una società che non ha un futuro. Come fanno molti giovani a immaginarsi un futuro se restano sempre precari. Si sono rassegnati, una volta formati, ad andare all’estero per vedere riconosciuto il proprio merito e le proprie capacità”.

Cgil e Uil in piazza a Potenza. Fernando Mega, Cgil Basilicata: “Siamo alla vigilia di uno tsunami occupazionale”

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La piazza di Potenza

Alcune centinaia di manifestanti si sono radunati stamani in piazza Pagano, nel centro di Potenza, aderendo allo sciopero generale di otto ore indetto da Cgil e Uil per protestare contro la manovra di bilancio del Governo. “In occasione dello sciopero nazionale – ha detto il segretario regionale della Cgil, Fernando Mega – lanciamo una vertenza di carattere regionale. Siamo alla vigilia di uno tsunami occupazionale che determinerà una grave crisi sociale ed economica. Per cui la protesta non si esaurisce certo con lo sciopero, che è solo l’inizio di una mobilitazione territoriale nella quale sarà importante provare a interloquire anche con la Cisl. Rilanciamo una vertenza lucana che parte da un confronto assente, se non per atti e fatti formali, con la Regione Basilicata”. 

In Basilicata, prima al corteo dei manifestanti e poi al comizio in piazza, ha preso parte anche la segretaria generale nazionale della Fisac Cgil, Susy Esposito, che ha sottolineato come “sembra che l’autonomia differenziata sia già iniziata dalle banche. Noi di servizi al cittadino non ne abbiamo – ha concluso –, abbiamo grandi insediamenti di grandi banche che però rispetto ai territori sono latitanti. E il Governo, anche rispetto all’articolo 47 della Costituzione, non fa niente”.

Sciopero: a corteo Mestre striscione contro violenza donne

La testa del corteo a Mestre

Uno striscione con la scritta “Stop alla violenza contro le donne” ha guidato a Mestre il corteo di Cgil e Uil in occasione dello sciopero generale contro la manovra di bilancio. Oltre alla manifestazione veneziana – 7 mila partecipanti, secondo gli organizzatori – che ha attraversato il centro della terraferma, i sindacati hanno organizzato cortei in tutte la province del Veneto. Nel corso della manifestazione sono stati ricordati i dati sulla crisi economica nel veneziano, dove le aziende attive sono passate 25.159 del 2021 a 24.954 nel 2023; le domande di Naspi da 34.988 nel 2021 a 43.861 nel 2023; la cassa integrazione in aumento dal primo semestre 2023 allo stesso periodo 2024 da 1.059.000 a 2.363.000 ore, con una crescita del 123%.

10 mila persone nelle piazze della Puglia per lo sciopero generale 

“In una regione in cui tra automotive ed ex siderurgico rischiano di saltare 20mila posti di lavoro e l’ossatura del nostro sistema produttivo – scrive la Cgi Puglia su Facebook – l’emigrazione giovanile rischia di determinare una desertificazione demografica che renderebbe vano ogni sforzo di sviluppo e l’allarme sugli indicatori della povertà, bassi salari, precariato lo sciopero e le piazze di oggi a Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto sono la risposta di lavoratori, lavoratrici, cittadini, pensionati e giovani alle politiche di un Governo che taglia i servizi pubblici e non fa nulla per ridare potere d’acquisto a salari e pensioni”.

Il corteo a Bari

A Pordenone in 8 mila

Ottomila persone hanno partecipato, questa mattina, alla manifestazione regionale indetta da Cgil e Uil del Friuli Venezia Giulia a Pordenone in occasione dello sciopero generale. Da quanto si è appreso – i dati sono provvisori e riguardano solo i turni mattutini – in regione si registra un’alta adesione nelle fabbriche. “La protesta – ha spiegato Michele Piga, segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia – esprime il nostro profondo dissenso nei confronti del disegno di legge di bilancio del Governo, deludente e priva di vere risposte sui grandi temi in materia di fisco, di lotta alla precarietà, di investimenti sulla sanità pubblica e sulla scuola, di rilancio delle politiche industriali di fronte ai segnali di difficoltà sempre più allarmanti che incombono sul nostro manifatturiero, in particolare nelle aree più esposte alla crisi tedesca, come la nostra regione”.

Oltre 15 mila al corteo di Cgil e Uil a Milano. Luca Stanzione, Cgil: “Questo governo non dà al Paese la protezione che merita”

Grandissima partecipazione di lavoratrici e lavoratori milanesi allo sciopero generale e un lungo serpentone partito questa mattina da Corso Monforte che sta arrivando ora con la testa in Piazza San Babila mentre la coda è ancora in Corso di Porta Vittoria. Secondo i sindacati sono oltre 15 mila i partecipanti in piazza.

“Vogliamo una politica economica inclusiva e solidale” è lo slogan della Cgil che insieme alla Uil ha organizzato la manifestazione. Le adesioni nelle aziende, secondo i sindacati, sono quasi tutte oltre il 50 per cento. “Questo governo non dà a questo Paese la protezione che merita e abbiamo una finanziaria che ancora una volta vende le infrastrutture del Paese, che ancora una volta non dà una risposta a quel 90% di persone che paga le tasse con i propri stipendi e tiene aperto questo Paese”, dichiara il segretario generale della Cgil di Milano, Luca Stanzione.

Sciopero: per i sindacati Umbria adesione alta nel privato

È alta in varie aziende del settore privato – secondo i primi dati provvisori dei sindacati – l’adesione in Umbria allo sciopero generale, proclamato da Cgil e Uil, per chiedere di cambiare la manovra di bilancio, aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione, servizi pubblici e investire nelle politiche industriali. Uno stop di 8 ore per tutti i settori, ad eccezione dei trasporti dove è di quattro 4 ore: per bus e metro dalle 9 alle 13. Esclusi dallo stop i treni. Sempre secondo fonti sindacali l’astensione dal lavoro è del 95 per cento all’Ast di Terni e tra il 70 e l’ottanta in diverse altre aziende. Non ancora disponibili invece i dati dell’adesione per il settore pubblico e trasporti. In Umbria la manifestazione di Cgil e Uil Umbria si svolge a Terni.

Sciopero, a Genova 25 mila persone in piazza

Circa 25 mila persone, secondo gli organizzatori della manifestazione, sono scese in piazza questa mattina a Genova per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Il corteo, aperto da uno striscione con scritto “Sciopero generale in Liguria contro la manovra finanziaria”, è partito poco dopo le 9 da piazza Acquaverde, di fronte alla stazione Principe, per poi sfilare attraverso il centro cittadino fino a piazza Matteotti.

Lombardia: adesione altissima in tutta la regione

Sciopero generale Cgil e Uil oggi 29 novembre. Le prime rilevazioni di adesione e partecipazione alle piazze nelle province lombarde. Adesione altissima in tutta la Regione e piazze piene.

Sciopero: presidi ovunque in Abruzzo e Molise

Il presidio a Pescara

In Abruzzo e Molise, per lo sciopero generale di oggi proclamato dalla Cgil e la Uil, sono stati promossi presidi e manifestazioni. Uno di questi si è tenuto a Pescara dinanzi alla Prefettura. Il segretario della Cgil di Pescara Luca Ondifero ha detto a margine del corteo: “diciamo no a una manovra che non va incontro alle necessità dei lavoratori e dei pensionati e dei giovani e oggi c’è questo sciopero che riguarda tutti i settori. I lavoratori non hanno risposte di fronte alla precarietà diffusa, con il salario che non è adeguato all’inflazione e quindi siamo qui per manifestare il nostro dissenso affinché questa manovra sia cambiata visto che oggi non si riescono a dare risposte per esempio anche sulla sanità, con le liste di attesa troppo lunghe e con la mancanza di personale e di investimenti”.

Friuli Venezia Giulia: adesioni massicce allo sciopero

In Friuli Venezia Giulia adesione massiccia in tutta la regione, con punte dell’80 e addirittura il 100 per cento in alcune realtà. Affollatissima sin da subito la manifestazione regionale che si è tenuta a Pordenone, con il concentramento in piazza Risorgimento. Alla manifestazione, assieme a lavoratrici e lavoratori, anche giovani e tanti pensionati, bandiere di partiti e la partecipazione del Coordinamento salute Fvg a difesa della sanità, uno dei temi forti di questo sciopero.
I primi dati parlano di adesioni molto elevate nel metalmeccanico in provincia di Pordenone: Electrolux Porcia, Nidec, Savio e Brovedani 90%, Cimolai 85%, ZML 80%, Electroux Profesisonal 70%. Poi alla Sodexo (mensa Electrolux) 100%, Roncadin 16%, Marine Interiors (Fincantieri) 80%, Licar (settore legno arredo) 60%. Nel settore trasporti pubblici 50% a Trieste e 80% a Gorizia.

La protesta dei lavoratori Tirso

Alta adesione a Bolzano. Cristina Masera, Cgil Agb: “La manovra del governo condanna il Paese ad un futuro di austerità”

A Bolzano dai primi dati di adesione allo sciopero, all’Aluminium ha scioperato il 90%, alle Acciaierie 80% e all’Iveco il 60% dei lavoratori. “Sono soprattutto le persone con redditi bassi, tra cui molti anziani, a essere colpiti. L’alto costo dei beni di consumo quotidiani e l’inflazione sopra quella media italiana hanno eroso salari e pensioni, ed espongono il ceto medi basso al rischio di povertà relativa e spesso all’impossibilità di sostenere una spesa imprevista”, hanno precisato i segretari Cristina Masera (Cgil/Agb) e Mauro Baldessari (Uil/Sgk).

La manovra del governo condanna il Paese ad un futuro di austerità. Non trovano risposte l’emergenza salariale, la precarietà lavorativa, il progressivo assottigliamento del welfare. Il Governo strizza l’occhio agli evasori fiscali e condanna chi regolarmente paga le tasse ovvero lavoratori dipendenti e pensionati. Questa manovra finanziaria è decisamente penalizzante per le persone che rappresentiamo che invece chiedono giustizia economica e fiscale, attraverso l’adeguamento dei salari e delle pensioni, tra i più bassi d’Europa“, hanno concluso i segretari di Cgil/Agb e Uil/Sgk.

In migliaia a Cagliari per sciopero, nei trasporti 70% adesione

Migliaia di manifestanti si sono radunati in piazza a Cagliari per il corteo regionale, in occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la manovra del governo. I primissimi dati dello sciopero generale in Sardegna di tutto il comparto del trasporto pubblico locale, diffusi dal segretario regionale della Filt Arnaldo Boeddu, si attesta sul 70% di media. Alle 10 è iniziato anche lo sciopero relativo al comparto aereo con le prime cancellazioni dei voli in arrivo e in partenza dagli scali isolani. Analoga situazione nel trasporto marittimo con le isole minori La Maddalena e Carloforte dove l’adesione si sta attestando con una percentuale con picchi del 70%. 

“Questa manovra non ci piace perché non dà risposte concrete alle esigenze reali del Paese – osserva Fausto Durante, segretario regionale Cgil sarda –. L’Italia non è il Paese delle meraviglie che il governo dipinge. I salari sono bassi, le pensioni, soprattutto in Sardegna, sono più basse che nel resto del paese. Abbiamo un aumento della classe integrazione e un peggioramento di tutti i principali dati macroeconomici”.

Mario Ridulfo, Cgil Palermo: “Siamo davanti a una carestia programmata. Col governo Meloni, il potere d’acquisto diminuito del 15 per cento”

“La manovra contiene tagli alla spesa sociale, al welfare, alla sanità, alla scuola, all’istruzione e all’università, ai trasporti, tagli programmati per 7 anni, col patto di stabilità, una vera e propria carestia programmata – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo –. Si programma la riduzione dei poteri di acquisto di stipendi e pensioni, pensiamo al rinnovo del contratto del pubblico impiego delle funzioni centrali, rinnovato con solo il 6% delle risorse a fronte del 17% di inflazione”.

La testa del corteo a Palermo

“Quindi il governo – aggiunge Ridulfo – è contro le lavoratrici e i lavoratori. Non solo programma tagli ma aumenta naturalmente le spese, come quelle militari: 7,4 miliardi di euro nel prossimo triennio, da qui al 2039, 35 miliardi. Quindi si abbassa il costo del lavoro per consentire alle imprese di competere sui mercati. Di fatto, si fa profitto sulle spalle delle persone, che per lavorare oggi sono più povere. Negli ultimi due anni, da quando c’è il governo Meloni, il potere d’acquisto di stipendi e pensioni è diminuito del 15 per cento. Da un lato diminuiscono la possibilità di fare spesa, quindi anche spese alimentari e di beni energetici, e dall’altra parte si programmano spese inutili come quelle militari che vanno incontro ad uno scenario di guerra, in cui l’Italia invece di fare una parte positiva dal punto di vista della diplomazia sta dentro questi meccanismi”.

“Non si interviene su quello che per noi è utile, il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, non si interviene sulle pensioni – prosegue Ridulfo –. È chiaro che questa politica di ingiustizia sociale noi la contrastiamo, con lo sciopero generale che facciamo con la Uil, e anche attraverso il ricorso all’istituto di democrazia diretta del referendum in primavera, con la possibilità di chiamare gli italiani a esprimersi contro leggi che hanno creato precarietà e povertà”.

Lo sciopero è un’arma che i lavoratori possono utilizzare, naturalmente un’arma che pagano, non viene retribuita la giornata di sciopero. È un modo per di dire al governo, alla maggioranza e al Parlamento: fermatevi. Abbiamo la necessità – sottolinea Ridulfo – di condividere anche le difficoltà, che non possono essere scaricate sui più fragili e i più deboli. Perché in questi anni gli unici che si sono arricchite, sono state le imprese: le banche hanno fatto 50 miliardi di profitti, le assicurazioni 12 miliardi, le prime duecento grandi imprese in questo paese hanno avuto miliardi di utili, di cui l’80 per cento è stato restituito agli azionisti. Anche quando si fanno utili, non vanno distribuiti ai lavoratori ma vanno ad arricchire società, che operano all’estero. Quando invece abbiamo bisogno che quelle risorse possano essere redistribuite come ricchezza anche a chi l’ha prodotta”.

“Il governo ha una possibilità: ragionare con il sindacato, che è un soggetto costituzionalmente ancora vivo. Con la Uil – conclude il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo – rappresentiamo la maggioranza dei lavoratori, dei dipendenti e dei pensionati in Italia. Il fatto che il governo non scelga questa strada, e non ascolti chi rappresenta i lavoratori e le lavoratrici, purtroppo porterà il governo a sbattere e anche gli italiani”.

Oltre 70 mila a Firenze. Rossano Rossi: “Finanziaria classista”

Il corteo a Firenze

Siamo oltre 70.000”. Il grido lo sollevano i segretari della Cgil e della Uil Toscana, Rossano Rossi e Paolo Fantappiè, dopo la partenza della manifestazione regionale indetta dai sindacati a Firenze nel giorno dello
sciopero generale contro la manovra. “Ci hanno precettato come lo scorso anno” perché “questo governo non vuole sentire il dissenso. Ma risposta di stamani mi sembra abbastanza chiara”, sottolinea Rossi.

“Il Paese è in una crisi paurosa, al di là di come ci viene raccontato. Piegato dalla precarietà e dalla povertà che è in aumento, come dicono i rapporti della Caritas. Avremmo avuto bisogno di una finanziaria con determinati interventi per sopperire a problemi salariali, con una riforma fiscale più giusta”. Invece “ci troviamo di fronte a una manovra alla Robin Hood alla rovescia, in cui pagano le fasce più deboli della popolazione per ridistribuirle a quelle medie”. Questa è “una finanziaria classista”

A Fabriano migliaia di lavoratori in corteo

Alta adesione allo sciopero di oggi, proclamato da Cgil e Uil e grande partecipazione alla manifestazione regionale organizzata a Fabriano dove sono migliaia i lavoratori in corteo. Dai primi dati di alcune delle principali aziende ed enti locali, emerge che ha scioperato all’Azienda ospedaliera regionale 20%, Ast di Pesaro 50% mentre nella sanità pesarese la media dello sciopero è del 70% con punte del 90% nel blocco operatorio. E ancora: alla Ifi il 65%, alla Poltrona Frau il 75%, alla Clabo il 65%., alla Compagnia portuale il 65%. E poi alla Beko ha scioperato il 60%, Crn il 92%, al Gruppo Ariston l’80%, all’Alluflon il 92%, allo Chef Express, a Le Machine Celibi il 100% e a Serenissima Ristorazione il 75%. Alla Carnj Coop il 30% e alla Itm (Manifattura tabacchi) il 40%.
“Le preoccupazioni per la tenuta del sistema industriale che avevamo registrato nelle assemblee si sono rivelate realtà: la grande adesione allo sciopero di oggi è al conferma – dichiara Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche –. Il Governo, se vuole, può cambiare questa manovra. I lavoratori,
oggi, hanno dato la loro risposta: la partecipazione alla manifestazione rende sempre più concreta l’esigenza di far fronte al problema del carovita e del calo costante del potere di acquisto delle famiglie. Anche la Regione può avere il suo ruolo nel sostenere la lotta alla povertà crescente nelle Marche e una politica industriale mirata”.

In 30 mila in corteo a Napoli

In piazza a Napoli

Sono almeno in 30mila oggi in corteo a Napoli per lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la manovra di bilancio del governo. “Non consentiremo che qualcuno disegni per la Campania un futuro senza fabbriche, fatto di emigrazione obbligata, assistenzialismo e diseguaglianze”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, anticipando ai giornalisti il contenuto dell’intervento che terrà a piazza Matteotti al termine del corteo.

“Il Sud – prosegue Ricci – è anche industria, produzione, tecnologia, innovazione, competenze, maestranze. Con 5 miliardi e 300 milioni di euro in meno per il Mezzogiorno, come ci ricorda la Svimez, gli effetti finanziari della manovra saranno devastanti. Questo governo sta per decidere che tutte le crisi aziendali, per le realtà al di sotto dei 250 dipendenti, saranno scaricate sulle Regioni, lavandosene le mani e scaricando sul territorio la ricerca di soluzioni che solo il governo deve trovare. Siamo ancora in attesa di soluzioni per Jabil, Dema, IIA, Softlab, Conbipel, Gesco, Beco, Nuroll, TTA, per le lavoratrici e i lavoratori in somministrazione delle Questure e delle Prefetture, per i precari della scuola e i ricercatori e per i tanti che sono senza più ammortizzatori sociali e sostegni al reddito”.

“I tagli alla cultura fanno sparire altri 400 milioni. Fondazioni, enti lirici, cinema, teatri, rischiano in occupazione e sviluppo. Sono con noi in piazza i lavoratori del Centro produzione Rai: la manovra prospetta tagli al personale e il blocco del rinnovo del Contratto. Sono con noi tanti Amministratori locali, i sindaci dell’Alto Tammaro, insieme alle maestranze lanciano il grido d’allarme per la Ficomirrors. Un’azienda che dà lavoro ad oltre 250 persone”.

“I trasporti – ha aggiunto Ricci – hanno bisogno di più risorse economiche al fondo nazionale dei trasporti. Mancano 1600 milioni che servono per migliorare la mobilità nel Paese e per rinnovare anche il contratto del Trasporto Pubblico Locale Autoferrotranvieri. Napoli è la terza città in Italia ma rischia di diventare un settore senza possibilità di esercizio commerciale”.

“La nostra regione con 70 morti sul lavoro nel 2024 – ha concluso Ricci – è uno dei territori più funestati da questa tragedia. Ciò impone ogni giorno riflessione, denuncia e interventi urgenti, non solo nel settore dell’edilizia. La manovra va cambiata, diventa necessario rafforzarla con risorse e interventi, perché nel Mezzogiorno vanno salvaguardati i livelli occupazionali e produttivi”.

Giorgio Airaudo: “Torino e il Piemonte non accettano che il governo cancelli il lavoro”

Il corteo a Torino

“Una grande giornata di sciopero, abbiamo risultati molto positivi dai luoghi di lavoro. Torino e il Piemonte non accettano che il governo cancelli il lavoro, non accettano che si continui solo con il lavoro precari”. Così Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte in occasione dello sciopero in corso a Torino. “Vogliamo gli aumenti salariali per i lavoratori: ne hanno diritto visto che pagano il 90% dell’Irpef insieme ai pensionati. Le iniziative continueranno, ora rinnoviamo i contratti e contrastiamo la precarietà, anche con i referendum che ci saranno”, aggiunge Airaudo.

A Parma adesione altissima

La Cgil Parma al corteo di Bologna

“Lo sciopero si rivela uno strumento vitale di partecipazione ed espressione collettiva, che a Parma in questa giornata raccoglie un’adesione media tra il 70 e 80%”, scrive la Cgil provinciale in una nota con i dati. Le prime e non definitive rilevazioni sull’astensione nel parmense fanno registrare, nel settore alimentare: Casalasco 70% (3 linee su 4 ferme), Parmalat 75% (impianti sterili fermi), Paren 80% (solo rinconfezionamento), Citterio 100% compresa anche la coperativa e 6 linee ferme su 6. Nella logistica: Number 1 90%, Ldm srl 50%, Salt 60%, Co.ser.ma 100%, ppalti Amazon: 30%, appalti Gls: 30%, Zampieri Halding 60%, appalto Gazzetta di Parma (Elica servizi / Funivia soc. Coop) 70%; Inovys appalto Stef 30%. Nella metalmeccanica adesione dell’85% in Sidel, 80% in Linkotek e 100% in Crown. La maggior parte dei servizi educativi risultano chiusi sia nel capoluogo che in provincia. Più del 50% del personale ha incrociato le braccia nei servizi di ristorazione e nella GDO.

Milano, “adesioni alte segnale chiaro di determinazione e compattezza del mondo del lavoro”

Il corteo a Milano

“Le adesioni che stiamo registrando a Milano sono un segnale chiaro della determinazione e della compattezza del mondo del lavoro. Ecco i primi dati: Snam 55%, A2A 40%, Prysmian 50%, Pirelli Bollate 78%, Hoya 65%, Doppel 60%, Italfarmaco 70%, Vidrala 65%, Saint Gobain 85%, Icta 40%. Questi numeri dimostrano una forte partecipazione, che si riflette anche in numerosi settori strategici del Paese. Lo sciopero generale, proclamato per contestare una manovra che non affronta temi come il lavoro, il welfare, la sanità e le pensioni, vuole richiamare il Governo alla responsabilità di costruire una politica economica realmente inclusiva e solidale”.

Alte adesioni in provincia di Siena. Tanti operai della Beko a Firenze per il corteo

Da Siena una partecipazione straordinaria” alla manifestazione di Firenze in occasione dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil oggi. “18 pullman e numerose macchine per raggiungere il capoluogo regionale, nutrita la presenza delle maestranze di Beko e Gsk”, si legge in una nota della Cgil di Siena.

Sulla base dei primi dati fin qui pervenuti dalle categorie della Cgil senese si sono fermate intere aziende tra cui Ctc, Sodexo ed Engie appalti Gsk, Sigerico appalto Santa Maria della Scala, tenute Teruzzi. Alte adesioni, tra le altre, nelle realtà produttive di: Galenica, Imer, Trigano e Pramac; Bruni costruzioni, Lodovichi, Travertini italiani; Telco soluzioni digitali; Floramiata; Lidl; Sei toscana; Cm pali somministrati.

“Tutti mobilitati per la modifica della legge di bilancio che penalizza e impoverisce lavoratori e pensionati –spiega il sindacato in una nota –, uno sciopero contro l’iniquità sociale di una manovra che non combatte l’evasione fiscale e tassa chi ha meno per dare a chi ha di più, che finanzia l’economia di guerra e sacrifica la sanità. Uno sciopero contro le politiche del governo che con il ‘collegato lavoro’ e le modifiche del codice degli appalti avalla un modo di fare impresa che in nome del profitto straccia diritti e dignità del lavoro, Avicoop, Beko e Gsk ne sono la plastica rappresentazione”.

Piazza piena a Palermo. Sui luoghi di lavoro punte del 100% di adesione

La manifestazione a Palermo

La piazza si riempie a Palermo. E intanto arrivano i primi dati di adesione allo sciopero . A Siracusa 95% alla Versalis, 95% all’Isab e 95% alla Sasol. Anello ferroviario Palermo 100%, Fincantieri Palermo 75%. A Siracusa Marisicilia ed Eurospin 100%, Zara 99%. A Catania 50% all’azienda Libretti. Congela Palermo 100%. Centro Seia Ragusa 30%. Pomagri 4.0 Trapani 75%. Campanio agricola SR 52%. Cooemi Siracusa 90%. Lamail 60% a Messina.

“Non scioperiamo per pregiudizio nei confronti del governo ma per una diversa idea di Paese, con al centro giustizia e coesione sociale e libertà. Le scelte dell’Esecutivo vanno in direzione opposta. Lavoratori e pensionati continuano a pagare il conto per tutti e si procede con passo spedito a destrutturare la sanità pubblica e tutte le infrastrutture sociali. Ora basta, subito risposte su salari, pensioni, politica industriale, Sud”. Così il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino che alla fine del corteo farà il primo dei comizi dal palco.

Landini a Bologna: “Le piazze non si precettano”

Partito il corteo bolognese dove è presente il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “”Le piazze non si precettano. Abbiamo già dati di adesione altissimi – ha detto a margine della manifestazione –, è una giornata importantissima ed è la migliore risposta che ci può essere ed è il segno che la maggioranza di questo Paese chiede di cambiare delle leggi balorde e che il lavoro e la dignità delle persone tornino ad essere al centro. È un messaggio fortissimo per continuare ad andare avanti e piazze così piene dicono che siamo sulla strada giusta”.

A Modena adesione altissima. Daniele Dieci, segretario Cgil: “Oggi è una grande giornata di democrazia”

“La grande partecipazione di lavoratori, pensionati e giovani modenesi allo sciopero generale di Cgil e Uil e alla manifestazione di stamattina a Bologna, è la conferma di quanto siano sentite le ragioni della mobilitazione presentate durante le centinaia di assemblee svolte nelle scorse settimane”, si legge in una nota della Cgil provinciale.

I modenesi che parteciperanno alla manifestazione regionale sono oltre le aspettative dei sindacati. Oltre 2.500 hanno raggiunto, o stanno raggiungendo, Bologna con 30 pullman, treno e mezzi propri per far sentire la loro voce per cambiare la manovra di bilancio, aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione, servizi pubblici e investire nelle politiche industriali.

L’adesione allo sciopero nel modenese si attesta mediamente sul 70%. In particolare dalle prime rilevazioni sindacali di queste ore, segnaliamo adesioni oltre il 90% alla Rossi Spa, il 95% all’Angelo Po di Carpi, 95% all’Emmegi di Limidi di Soliera.

“Oggi è una grande giornata di democrazia, speriamo che il Governo ascolti la voce di tutta questa gente” affermano Daniele Dieci (segretario Cgil Modena) e Roberto Rinaldi (coordinatore Uil Modena e Reggio Emilia).

Migliaia di persone al corteo di Cosenza. Adesione sciopero alta sui luoghi di lavoro

Sono migliaia le persone che stanno arrivando a Cosenza per la manifestazione congiunta Cgil e Uil espressione dello Sciopero Generale Nazionale contro la manovra finanziaria del governo. Stamattina presto si sono messi in viaggio circa 30 pullman da tutta la regione per esprimere netta contrarietà alle scelte inique del governo, espresse plasticamente in questa manovra finanziaria. Alta l’adesione allo sciopero sui posti di lavoro.

In Piemonte adesione alta con picchi del 95%

Manifestazione regionale oggi a Torino promossa da Cgil e Uil Piemonte, nell’ambito dello sciopero generale , proclamato a livello nazionale dai due sindacati, contro la manovra di bilancio del governo. Nel capoluogo piemontese è previsto un corteo che da piazza XVIII Dicembre raggiungerà piazza Castello per il comizio conclusivo. Alta, secondo le due organizzazioni sindacali, l’adesione dei lavoratori allo sciopero in tutte le province della regione con percentuali comprese tra il 60% e il 95%.

Napoli, alla Trasnova (indotto Stellantis) 100% di adesione, 90% alla Fincantieri e alla Marelli

I primi dati che arrivano dai luoghi di lavoro segnalano percentuali altissime di adesione. In provincia di Napoli, hanno incrociato le braccia e sono pronti a scendere in piazza per la manifestazione regionale gli operai di Trasnova, azienda dell’indotto Stellantis, dove si registra un’adesione del 100%. In Fincantieri a Castellammare di Stabia e alla Marelli di Caivano l’adesione è del 90%, mentre alla Tiberina di Pomigliano d’Arco la percentuale di adesione si attesta all’80 per cento. Primi dati di adesione nel settore metalmeccanico anche in provincia di Benevento: alla Ficomirrors di Morcone l’adesione allo sciopero è del 100 per cento mentre alla Hanon Systems Italia si registra una percentuale di adesione dell’80 per cento mentre alla Leonardo è del 70 per cento.

Partirà alle 9:30 da Piazza Mancini il corteo organizzato questa mattina da Cgil Uil in occasione dello sciopero generale proclamato dalle due organizzazioni sindacali. A Napoli la manifestazione sarà conclusa in Piazza Matteotti dal leader della UIL. Pierpaolo Bombardieri Dalle 9 alle 13 fermo il trasporto pubblico locale. Otto ore di stop per aziende private, fabbriche, uffici e scuole.



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