NO A INTERVENTI SPOT, ALLA CALABRIA SERVE UN SERIO PROGETTO INTEGRATO

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di ANGELO PALMIERI – La Calabria, una delle regioni più affascinanti ma anche più vulnerabili d’Italia, rappresenta oggi un banco di prova cruciale per l’elaborazione di strategie di sviluppo in contesti caratterizzati da vincoli strutturali e risorse sottoutilizzate. Il rilancio economico di questo territorio richiede una visione multidimensionale che sappia integrare interventi strutturali e strategie partecipative, con una particolare attenzione al capitale umano, sociale e culturale.

Una diagnosi strutturale: le cause profonde del ritardo

Il prof. Francesco Aiello, autore di numerosi studi sull’economia calabrese, ha sottolineato che le difficoltà della regione derivano da una combinazione di fattori storici e strutturali, che vanno dalla marginalità geografica alla fragilità istituzionale.

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«La Calabria – scrive Aiello – vive una doppia perifericità, sia geografica, per la distanza dai principali mercati europei, sia istituzionale, per la debolezza di governance che caratterizza molti enti locali».

A queste criticità si aggiunge un problema storico di sottosviluppo infrastrutturale, che limita la mobilità delle persone e delle merci, rendendo meno competitivi i prodotti locali sui mercati nazionali e internazionali. Inoltre, la regione soffre di una scarsa integrazione tra il sistema educativo e il mondo del lavoro, con un conseguente fenomeno di emigrazione intellettuale che priva il territorio di risorse umane altamente qualificate.

Le risorse inespresse: un potenziale da valorizzare

Nonostante le criticità, la Calabria dispone di un patrimonio naturale, culturale ed economico di straordinario valore. Il suo paesaggio unico, che combina spiagge incontaminate, aree montane e borghi storici, rappresenta una risorsa fondamentale per il turismo sostenibile. Inoltre, il territorio calabrese vanta una tradizione agroalimentare di eccellenza, con prodotti come il bergamotto, il peperoncino e i vini autoctoni, che possono essere valorizzati attraverso strategie di marketing territoriale e l’integrazione in filiere produttive di qualità.

Dal punto di vista economico, l’innovazione tecnologica rappresenta un’opportunità per superare le barriere geografiche e favorire la competitività delle imprese locali. La presenza di centri di eccellenza come l’Università della Calabria offre un punto di partenza per lo sviluppo di progetti imprenditoriali innovativi, in particolare nei settori dell’ICT, delle energie rinnovabili e dell’agroalimentare.

Una strategia integrata per il rilancio economico

Per superare le storiche fragilità e costruire un percorso di crescita sostenibile, è necessario adottare una strategia integrata che coinvolga diversi livelli di intervento: istituzionale, economico e sociale. Ecco alcune proposte operative:

Sviluppo infrastrutturale e mobilità sostenibile: La prima priorità è migliorare la rete infrastrutturale della regione, con un’attenzione particolare alla modernizzazione dei trasporti. Un potenziamento delle linee ferroviarie e stradali, accompagnato da investimenti in mobilità sostenibile, potrebbe favorire l’accessibilità del territorio e attrarre investitori esterni.

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Un piano regionale per l’innovazione: È fondamentale incentivare la creazione di startup e poli tecnologici, con il supporto di università e centri di ricerca. Questo piano dovrebbe includere finanziamenti per la digitalizzazione delle imprese e per lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi, con un focus particolare su settori strategici come l’agroalimentare, il turismo e l’energia verde.

Valorizzazione del turismo culturale e sostenibile: La Calabria può trasformarsi in una destinazione turistica di alta qualità puntando sulla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale. È necessario sviluppare itinerari tematici che combinino cultura, natura ed enogastronomia, migliorare le infrastrutture turistiche e promuovere un brand territoriale riconoscibile. Un esempio concreto potrebbe essere la creazione di un “Parco culturale del Mediterraneo”, che metta in rete le eccellenze del territorio.

Rafforzamento delle comunità locali e delle reti sociali: Il capitale sociale è un elemento essenziale per lo sviluppo economico. La creazione di piattaforme partecipative, che favoriscano il dialogo tra imprese, cittadini e istituzioni, può contribuire a rafforzare la fiducia reciproca e a promuovere progetti condivisi. Inoltre, sarebbe utile incentivare forme di cooperazione tra le imprese locali, attraverso la creazione di distretti produttivi e reti di collaborazione.

Un programma di attrazione e rientro dei talenti: La Calabria deve invertire il fenomeno della fuga di cervelli, offrendo ai giovani qualificati opportunità di lavoro e crescita professionale. Un’idea potrebbe essere quella di istituire borse di studio e incentivi fiscali per giovani professionisti che decidono di rientrare in regione o di investire nel territorio.

Il ruolo delle istituzioni e della società civile

Il successo di qualsiasi strategia di rilancio dipende dalla capacità delle istituzioni di agire come catalizzatori del cambiamento. Questo richiede un forte impegno per migliorare la trasparenza e l’efficienza della pubblica amministrazione, nonché una maggiore integrazione tra le politiche regionali, nazionali ed europee. Allo stesso tempo, è fondamentale il coinvolgimento della società civile, che deve essere protagonista attiva del cambiamento.

Le esperienze di successo in altre regioni europee dimostrano che lo sviluppo sostenibile non è solo una questione di risorse economiche, ma anche di visione strategica e capacità di collaborazione tra i diversi attori. Come sottolinea Francesco Aiello, “lo sviluppo di territori marginali richiede una governance multilivello, capace di coordinare interventi locali e politiche nazionali in un’ottica di lungo periodo”.

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Conclusioni: un nuovo modello di sviluppo per la Calabria

Il rilancio economico della Calabria non può basarsi su interventi frammentari o emergenziali, ma deve fondarsi su un progetto di sviluppo integrato, che metta al centro il territorio, le sue risorse e le sue comunità. Solo attraverso un approccio di questo tipo sarà possibile superare le storiche fragilità della regione e costruire un futuro di crescita inclusiva e sostenibile.

Il prof. Aiello, con le sue analisi, ci invita a riflettere su un punto essenziale: «La crescita non può essere imposta dall’alto, ma deve partire dal basso, dalle energie e dalle risorse del territorio».

Seguendo questa lezione, la Calabria può diventare un esempio di rinascita per l’intero Mezzogiorno, dimostrando che il cambiamento è possibile anche nei contesti più complessi. (ap)

[Courtesy OpenCalabria]

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