Sono 2500 gli stabilimenti balneari che, su un totale di 7200 censiti in Italia, hanno già adottato soluzioni digitali per la gestione della spiaggia; mentre sono 1800 le strutture che hanno avuto almeno una prenotazione online nella stagione 2024. Il 35% degli stabilimenti ha utilizzato un software gestionale per la spiaggia, contro il 6% di quattro anni fa. Quest’estate il canale online ha raggiunto il 2% della spesa estiva per il noleggio di servizi balneari in Italia, con un volume superiore ai 50 milioni di euro; 11 volte di più rispetto a quanto stimato nell’estate 2020. Sono i dati di Spiagge.it (portale italiano per la prenotazione online di ombrelloni, con più di 2mila strutture balneari affiliate, 230mila download dell’app mobile e più di 700mila prenotazioni effettuate) confrontati anche con le analisi di Unioncamere. Gli analisti del portale hanno raccolto i dati della stagione 2024, li hanno studiati e confrontati con i report di categoria e hanno presentato la seconda edizione dell’Osservatorio sulla digitalizzazione del settore balneare.
«La digitalizzazione sta rivoluzionando il settore balneare, agevolando soprattutto il turismo straniero», afferma Gabriele Greco, ceo di Spiagge.it. «Questo approccio consente di semplificare le operazioni quotidiane, ridurre gli errori, migliorare la produttività e ottenere un controllo totale delle informazioni condivise tra i collaboratori, tutto grazie a un unico strumento. Stiamo sviluppando per la stagione 2025 soluzioni sempre più innovative grazie all’intelligenza artificiale, stiamo progettando siti white label personalizzati per gli stabilimenti balneari e costruendo campagne mirate per aumentare la visibilità delle strutture. In un contesto dove 9 turisti su 10 prenotano online, la presenza digitale è ormai essenziale per attrarre e fidelizzare nuovi clienti».
Le stime per il 2026: funzionalità avanzate per esperienze personalizzate
Gli analisti di Spiagge.it ritengono che, entro il 2026, oltre il 50% degli stabilimenti balneari esistenti in Italia utilizzerà una soluzione gestionale web sfruttando funzionalità avanzate. I clienti, già alla ricerca di proposte personalizzate, vorranno gestire grazie ai canali digitali la prenotazione di esperienze extra per vivere appieno la loro vacanza. I gestori che hanno ormai maggiore consapevolezza di quanto utili siano gli strumenti di analisi dei dati di prenotazione, i servizi di automazione del marketing, la maggiore flessibilità nelle prenotazioni e la fornitura di un’assicurazione causa maltempo, nel corso delle prossime stagioni punteranno a farne sempre un maggiore utilizzo.
Protagonista del cambiamento nel settore sarà l’intelligenza artificiale, che consentirà di sviluppare piattaforme sempre più all’avanguardia. Gli strumenti di prenotazione del futuro sfrutteranno la ricerca conversazionale, che permetterà di pianificare la vacanza con il supporto di un agente virtuale, e la customer service experience, che sfrutterà chatbot intelligenti per prenotare in maniera integrata, insieme all’ombrellone, diversi servizi (per esempio il tavolo al ristorante dello stabilimento balneare o bevande e alimenti da farsi recapitare direttamente in spiaggia). I trend di crescita permettono anche di prevedere che, entro il 2026, verranno raggiunti i 100 milioni di euro di gross booking value (il valore della prenotazione registrato online, NdR) gestiti direttamente online, prevalentemente tramite canali dei gestori stessi (siti internet, canali social, WhatsApp) ma anche attraverso piattaforme di prenotazione dedicate, tra cui Spiagge.it.
L’identikit del turista digitalizzato
Il turista digitalizzato che frequenta le spiagge italiane, secondo i dati di Spiagge.it, ha un’età media di 25-40 anni ed è un lavoratore impegnato in orario d’ufficio che prenota online in orari serali, quando lo stabilimento è chiuso. Predilige organizzare le vacanze con la famiglia o con il proprio compagno o compagna e apprezza la chiarezza delle politiche di cancellazione delle piattaforme online. La spesa media effettuata per un ombrellone è di 36 euro, con prenotazioni che durano mediamente 1,3 giorni e includono un ombrellone. La durata media di una vacanza del turista tipo al mare è di 7 giorni; il turista inizia a prenotare il proprio posto in spiaggia già da gennaio, anche se è nei mesi successivi che vengono finalizzate la maggior parte delle prenotazioni: il 10% del totale prenotato online viene raggiunto entro maggio, prevalentemente per assicurarsi un posto in spiaggia nei mesi di luglio e agosto.
Turista straniero: prenotazioni più lunghe e possibilità di spesa più alta
Sempre più turisti stranieri scelgono il canale online per prenotare le postazioni in spiaggia, dimostrando una crescente fiducia nei servizi digitali per organizzare le proprie vacanze. Nella piattaforma Spiagge.it questi rappresentano il 21% delle prenotazioni online, una quota in costante crescita che evidenzia l’importanza di adattare l’offerta a un pubblico internazionale. Questa tipologia di utenti effettua prenotazioni più lunghe, spende di più e decide con largo anticipo. Le regioni con il numero più alto di prenotazioni da parte di turisti stranieri sono Friuli Venezia Giulia (41%), Campania (36%), Sardegna e Veneto (entrambe 21%). Le località più gettonate da turisti stranieri sono Positano (americani e canadesi), Grado (tedeschi e austriaci) e la provincia di Bari (americani, inglesi e francesi).
In Friuli Venezia Giulia e Campania, gli stranieri rappresentano oltre il 35% delle prenotazioni online, con un anticipo nella prenotazione della vacanza di circa 25 giorni. In Liguria, Puglia, Sicilia e Sardegna, gli stranieri rappresentano tra il 15-20% delle prenotazioni online e prenotano con un anticipo di circa 7 giorni. In Calabria, Lazio e Basilicata gli stranieri invece sono in minoranza. In queste regioni gli stranieri prenotano con un anticipo medio di 6 giorni.
Aumentano gli stabilimenti balneari
Il settore del turismo balneare è in costante crescita: vi è stato un aumento del 26% di imprese rispetto al 2011 e nell’ultimo anno l’incremento è stato dell’1%. L’Emilia-Romagna guida la classifica per concentrazione, con oltre 1.000 imprese balneari presenti, seguita da Toscana e Liguria. Dal 2011 alcune regioni hanno registrato crescite straordinarie nel numero di spiagge attrezzate: la Sardegna ha quasi triplicato (+190%), passando da 40 a oltre 100 stabilimenti balneari, seguita da Calabria (+110%), Sicilia (+75%), Puglia (+53%) e Campania (+37%). Questi trend riflettono l’aumento della domanda turistica, con la Campania come regione più ricercata, seguita da Puglia, Sicilia e Sardegna.
Anche le dimensioni delle spiagge variano notevolmente: nel nord-est ci sono medie di 400 ombrelloni per stabilimento in Friuli Venezia Giulia, 300 in Veneto e 200 in Emilia Romagna; nell’area tirrenica 170 nel Lazio, 130 in Toscana e Liguria. Al sud la media è di 160 ombrelloni per stabilimento, con valori inferiori in Sicilia (120) e in Sardegna (70).
Incremento delle prenotazioni: 2023 e 2024 a confronto
La crescita del valore di prenotazioni online di ombrelloni tra il 2023 e il 2024 è stata del 48%. Gli stabilimenti già attivi sul sito di Spiagge.it nel 2023 hanno registrato una crescita del 20%, contribuendo al 36% dell’incremento totale. Il restante 64% proviene da stabilimenti che hanno utilizzato l’online per la prima volta nel 2024. Il numero di stabilimenti che adottano strumenti online è aumentato del 25%, con un’adesione crescente da parte dei più scettici.
Tutte le regioni hanno registrato una crescita rispetto all’anno precedente. Confrontando solo gli stabilimenti che erano online sia nel 2024 che nel 2023, la Sardegna ha segnato l’incremento maggiore dal 2023 al 2024 (+40%), seguita da Friuli Venezia Giulia (+29%), Puglia (+28%) ed Emilia-Romagna (+26%). Gli aumenti più contenuti sono stati rivelati in Veneto (+25%), Marche (+11%) e Toscana (+10%), probabilmente penalizzate dalle condizioni meteo estive avverse della scorsa estate. Per quanto riguarda i costi degli ombrelloni a livello regionale, Sardegna, Campania, Puglia, Sicilia e Liguria hanno prezzi più alti, oscillando tra 53 e 40 euro. Il centro-nord adriatico ha un prezzo medio di circa 24-25 euro, mentre Calabria e Basilicata registrano il prezzo medio più basso, attestandosi a 22 euro. In Toscana, la spesa media al giorno per una postazione raggiunge i 39 euro.
Le regioni poco digitalizzate per il settore balneare
Secondo l’analisi dei dati della piattaforma Spiagge.it, province quali Napoli, Savona, Salerno e Lecce spiccano per un numero particolarmente elevato di ricerche, segno di un grande interesse da parte dei turisti. Tuttavia, anche in province meno conosciute o con minore visibilità c’è una domanda latente, che spesso però non trova un’offerta adeguata. I principali gap digitali che limitano la crescita in alcune zone litoranee d’Italia sono in primis la mancanza o l’inefficacia del sito web: circa il 50% degli stabilimenti non dispone di un sito web adeguato oppure non lo ha affatto. Nello specifico, il 30% degli stabilimenti ne è proprio sprovvisto, il che determina una potenziale perdita di valore prenotazioni di circa 15mila euro per stabilimento rispetto a chi ha un sito web ottimizzato per ricevere prenotazioni. Chi ha un sito ben strutturato riesce a generare introiti fino a tre volte in più rispetto a chi non lo ha.
Il secondo limite di crescita è la tendenza a favorire gli abbonamenti stagionali, limitando la disponibilità per i clienti occasionali, più propensi a prenotare tramite piattaforme digitali e a contribuire così a incrementare la visibilità web dello stabilimento. In media, gli stabilimenti balneari con meno del 40% di occupazione stagionale registrano il doppio delle prenotazioni online rispetto a quelli con spiagge principalmente occupate da clienti stagionali. Infine, troppi stabilimenti non sono presenti sui principali portali di prenotazione, come per esempio Spiagge.it, e non sfruttano le potenzialità offerte dai motori di ricerca come Google, per migliorare la visibilità organica o attraverso campagne pubblicitarie.
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