Il paradosso dell’era digitale
L’effetto Dunning-Kruger è un fenomeno psicologico studiato da David Dunning e Justin Kruger, il quale rappresenta una distorsione cognitiva a causa della quale individui poco esperti e poco competenti in un determinato campo tendono a sovrastimare le proprie conoscenze. In pratica consistente nell’incapacità di riconoscere la propria incompetenza.
Questo effetto prende il nome da un episodio reale in cui un uomo si cosparse il volto di succo di limone per tentare di rapinare una banca, convinto che grazie a tale espediente sarebbe risultato invisibile alle telecamere.
L’accaduto risultò così curioso che David Dunning, assieme all’allievo Justin Kruger, intraprese uno studio sulla tendenza da parte di alcuni individui a sopravvalutare le proprie capacità senza rendersi conto dei propri limiti.
Al giorno d’oggi, questo effetto si traduce nel “paradosso dell’era digitale”, dove una quantità infinita di informazioni viene messa a disposizione di persone incapaci di valutarne appieno la fondatezza, ma ancor di più incapaci di un’analisi critica dei loro contenuti.
Si viene così a creare un sistema distorto dove la formazione viene confusa con l’informazione, dove la conoscenza del titolo di un argomento legittima la piena disponibilità dei contenuti.
Questi sono gli effetti dell’ennesima “rivoluzione industriale” (seppur quella con il più alto tasso incrementale di sviluppo della storia) dove i destinatari pagano sempre lo stesso dazio: l’analfabetismo funzionale, con l’aggravante della non consapevolezza di esserlo.
Quest’ultima rivoluzione digitale, che inizialmente prometteva di democratizzare l’accesso alla conoscenza, ha invece contribuito a distorcere la percezione del sapere, alimentando una visione superficiale e frammentata della realtà, contribuendo alla diffusione dell’effetto Dunnin-Kruger.
Sebbene il web rappresenti un’opportunità straordinaria di condivisione, la sua eccessiva fruizione senza una preparazione adeguata porta a una perdita di valore per la professionalità e il sapere esperto. La soluzione non sta nel rinnegare la tecnologia e la sua diffusione, ma in un impegno sistematico a promuovere l’alfabetizzazione digitale, che includa non solo competenze tecniche, ma anche una consapevolezza critica nell’uso delle informazioni.
Secondo il World Economic Forum, la rivoluzione in atto porterà nei prossimi anni alla nascita di nuove opportunità occupazionali, ma molte professioni tradizionali spariranno, creando un grande bisogno di riqualificazione. In Italia, la richiesta di competenze digitali è particolarmente forte, con una stima di 2,5 milioni di nuovi occupati necessari per affrontare la trasformazione digitale. La preparazione dei professionisti del futuro dovrà integrare competenze tecniche e trasversali, come il pensiero computazionale, la capacità di lavorare in ambienti virtuali e la capacità comprendere ed incrociare dati.
L’adattamento alle nuove richieste del mercato richiederà quindi un approccio multidisciplinare, dove le competenze richieste non sono si limitano solo alle specificità professionali del singolo ruolo, bensì devono risultare capaci di abbracciare competenze e conoscenze trasversali e interdisciplinari. Le best practies poste in essere dagli stake holders del mercato del lavoro rappresentano quindi la strada da seguire e, ove possibile, da emulare per consentire la realizzazione di quelle economie intellettuali di scala dove il fine ultimo è rappresentato dalla preservazione del sapere e dalla condivisione della conoscenza.
Il portale AMICA Consulenza
Un esempio positivo da evidenziare è quello rappresentato dal portale AMICA Consulenza, che, con lungimiranza e con l’intento di realizzare un incubatore di sapere, ha reso facilmente accessibili professioni e professionalità per il tramite dei professionisti delle diverse discipline che gravitano attorno al portale, i c.d. Expert, le cui competenze estremamente verticalizzate consentono di abbracciare appieno la multidisciplinarità.
A differenza del passato oggi non è più possibile pensare alla professione in forma individuale, poiché l’ipertrofia normativa del legislatore, unita alle sempre più crescente esigenze degli attori, rende difficile affrontare, e vincere, le numerose sfide che oggi impone il mercato del lavoro.
Sempre più spesso un’impresa o un lavoratore, rivolgendosi ad un professionista, fanno emergere specifiche esigenze che possono abbracciare anche altri settori per i quali potrebbero necessitare professionalità specialistiche.
Servizi offerti
Il servizio offerto da AMICA Consulenza va in tale direzione, proprio per rispondere specificatamente alle specifiche esigenze che imprese e lavoratori possono fare emergere. Il servizio offerto punta sulla piena e agevole fruibilità, basta infatti inoltrare un quesito per il tramite del portale per ottenere pronta risposta di un Expert dedicato, con la possibilità di prenotare anche una videochiamata dedicata per ulteriori approfondimenti in merito al quesito posto.
Io stesso, invitato a condividere le mie competenze con i fruitori del portale AMICA Consulenza, ho avuto modo di testare le competenze degli altri Expert per arricchire la mia professionalità e completare il servizio offerto ai miei clienti con risultati altamente qualificati e qualificanti.
Un plauso va rivolto anche a Giuffrè Francis Lefebvre la quale, con l’intento di implementare quelle economie di scala volte alla diffusione di professioni e professionalità, ha inteso completare la propria offerta editoriale di testi, podcast, banche dati e corsi specializzati con un servizio mirato di assistenza diretta rivolta agli attori del mercato del lavoro: Professionisti, imprese e lavoratori.
Nasce così l’accordo tra Giuffrè Francis Lefebvre e AMICA Consulenza: una novità assoluta nel panorama della consulenza aziendale a cui sono orgoglioso di appartenere e di dare il mio contributo, affinché il sapere, incontrando l’opportunità, si possa tradurre in valore, affinché la competenza, anche nell’era digitale, possa trovare il posto che le compete.
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