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L’annullamento delle elezioni presidenziali in Romania, contaminato da presunte interferenze russe tramite TikTok, è un episodio che solleva interrogativi rilevanti sul rapporto tra democrazia e informazione. Tuttavia, concentrare l’attenzione esclusivamente su un caso isolato rischia di offuscare il problema strutturale che emerge dall’episodio: la qualità dell’informazione diffusa attraverso i social network e la loro anarchia normativa.
Il Ruolo dell’Informazione nella Democrazia: Un Pilastro in Crisi
Il pluralismo e la qualità dell’informazione sono stati per decenni capisaldi della democrazia liberale. Benedetto Croce paragonava la stampa alle agorà dell’antica Grecia, luoghi dove si formava l’opinione pubblica attraverso il dibattito e la trasmissione delle conoscenze. Tuttavia, come sottolineò Walter Lippman già nel 1922, l’opinione pubblica non è un fenomeno spontaneo: è il prodotto della rappresentazione della realtà offerta dai mezzi di comunicazione. Se tale rappresentazione è distorta, anche l’opinione pubblica lo sarà.
Per garantire l’integrità dell’informazione, le democrazie hanno sempre regolamentato i media tradizionali con leggi antitrust, responsabilità deontologiche e civili, e codici penali. Questa responsabilità assicura un controllo, per quanto non perfetto, sulla qualità dell’informazione diffusa.
L’Anarchia dei Social: Una Sfida Contemporanea
La rivoluzione digitale ha stravolto questo sistema. Oggi, la metà degli elettori forma la propria opinione esclusivamente tramite i social network, piattaforme che sfuggono alle regole imposte ai media tradizionali.
I Problemi dei Social
Concentrazione del Potere:
L’informazione globale è nelle mani di pochi giganti tecnologici (Meta, X/Twitter, TikTok). Questa concentrazione minaccia il pluralismo.
Mancanza di Responsabilità:
A differenza dei direttori di giornali, nessuno è legalmente responsabile delle informazioni che circolano sui social, nemmeno le piattaforme stesse.
Promozione della Disinformazione:
Il modello economico dei social network premia la polarizzazione, le banalizzazioni e le fake news, perché generano più traffico e interazioni. Una ricerca del MIT ha dimostrato che le notizie false si diffondono sei volte più velocemente di quelle vere su Twitter.
Manipolazione da Parte di Attori Esterni:
Le piattaforme digitali sono strumenti ideali per le interferenze straniere, come dimostrato dalle accuse contro la Russia, che sfrutta la viralità dei social per destabilizzare i sistemi democratici.
La Democrazia nell’Era Digitale
Secondo il libro La democrazia migliore di Gianluca Sgueo, la tecnologia digitale sta trasformando non solo il potere politico, ma anche le basi della democrazia stessa. Questa trasformazione, sebbene ricca di potenzialità, necessita di regole per evitare di degenerare in un’anarchia informativa.
La Luna: Il Rapporto tra Social e Società
Non è sufficiente condannare le interferenze russe o l’annullamento elettorale in Romania. Il vero problema è l’assenza di regole che disciplinino l’impatto dei social sulle società:
I social network agiscono come de facto gatekeeper dell’informazione senza trasparenza sugli algoritmi che determinano cosa vediamo.
Non esiste un sistema di responsabilità legale per le piattaforme, che agiscono solo in base al profitto.
Cosa Fare: Verso una Regolamentazione dei Social
Trasparenza e Responsabilità:
Le piattaforme social devono essere obbligate a rispettare norme simili a quelle dei media tradizionali, con responsabilità sui contenuti pubblicati e trasparenza sugli algoritmi.
Educazione Digitale:
I cittadini devono essere formati per riconoscere la disinformazione e comprendere i meccanismi che regolano i social network.
Interventi Sovranazionali:
Problemi globali richiedono soluzioni globali. Serve una cooperazione tra governi per creare un quadro normativo condiviso e affrontare le interferenze straniere.
Promozione del Pluralismo Informativo:
Ridurre la dipendenza dai social network incentivando il consumo di media tradizionali e fonti diversificate.
Conclusione
Il caso rumeno è un sintomo di una crisi più ampia che coinvolge il rapporto tra informazione, tecnologia e democrazia. Il problema non è solo la disinformazione russa, ma la qualità dell’informazione sui social e l’anarchia che governa il loro funzionamento.
Per difendere la democrazia, è necessario guardare oltre il “dito” dei singoli episodi e affrontare la “luna” delle trasformazioni sistemiche che la rivoluzione digitale sta imponendo. Regolare i social network non è più un’opzione, ma una necessità per preservare i principi democratici
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