Performance Asl. La Puglia a metà classifica, Foggia in zona “rossa”

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FOGGIA – In un’Italia spaccata a metà la sanità pugliese è sospesa nel limbo, nella terra di mezzo tra le eccellenze del Nord e le criticità e i ritardi che attanagliano il Mezzogiorno.

Le migliori performance manageriali di Asl e Aziende ospedaliere sono tutte dalla cintola dell’Italia in su. E il Sud invece si conferma fanalino di coda. La fotografia della Puglia è sostanzialmente uniforme con un tallone d’Achille rappresentato dal Foggiano. Bene l’Asl di Lecce per i tassi di mortalità e Taranto per gli investimenti sul fronte dell’innovazione tecnologica.

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A metterlo in luce è la classifica che emerge dal report di Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che in occasione della 19esima edizione del Forum Risk Management di Arezzo ha presentato i dati aggiornati al 2023 del modello di valutazione multidimensionale delle performance manageriali della sanità pubblica, ovvero delle Asl e delle Aziende sanitarie ospedaliere e territoriali italiane.

Nella top five nazionale ci sono l’Azienda Ulss 8 Berica (Vicenza) e poi l’Ats di Bergamo, l’Azienda Ulss 6 Euganea (Padova), l’Azienda Ulss 1 Dolomiti (Belluno) e l’Azienda Usl Bologna che fanno registrare le migliori performance.

In coda alla classifica ci sono invece le Asl con le peggiori performance: la Asl Napoli 1 centro, seguita dall’Asp di Crotone, l’Asl di Matera, l’Asp di Enna e quella di Vibo Valentia. L’Ao Santa Croce e Carle di Cuneo è l’azienda ospedaliera con le migliori performance seguita dall’Aou Padova, dall’Aou Policlinico Tor Vergata di Roma e dall’Aou Sant’Andrea sempre nella Capitale. Chiude la cinquina l’Aou Policlinico San Matteo di Pavia. A finire sotto la lente degli analisti le attività di 110 Aziende territoriali e 51 Aziende ospedaliere.

I dati della Puglia

Sulla valutazione multidimensionale tutte le Asl di Puglia sono in area “gialla”, ovvero al livello medio, tranne Foggia che è in zona “rossa”, quindi livello basso.

Poi c’è il capitolo della prevenzione, cioè la valutazione degli indicatori rispetto alle percentuali di screening (mammella, cervice, colon) eseguiti sulla popolazione target.

I dati evidenziano che le Asl delle regioni del Nord-est registrano un livello alto/molto alto di screening eseguiti rispetto alle Asl delle regioni del centro e del sud che presentano mediamente valori bassi.

Come in Puglia che fa registrare ovunque livelli bassi con la zona rossa della Capitanata (livello molto basso).

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Poi il fronte della sostenibilità economico-patrimoniale, ovvero la valutazione degli indicatori (costi pro-capite e l’indice di tempestività dei pagamenti): in Puglia livello medio per le Asl Bat, Brindisi e Bari e livello basso invece per Foggia, Lecce e Taranto.

C’è poi il capitolo dell’assistenza distrettuale: per la valutazione degli indicatori (dotazione dei servizi territoriali, cure primarie, presa in carico del territorio, ospedalizzazioni evitabili e il consumo di prestazioni di specialistica ambulatoriale) situazione molto omogenea in tutta Italia con un livello medio che riguarda anche l’intera Puglia, senza eccezioni.

Sull’assistenza ospedaliera, la valutazione degli indicatori (degenza media nei reparti di medicina interna e geriatria, l’indice di fuga per prestazioni di media e bassa complessità, il rispetto dei tempi di attesa per gli interventi di colecistectomia, protesi all’anca, ginocchio e spalla) colora di giallo la Puglia (livello medio), livello alto (negativo) invece nell’Asl di Foggia.

Riguardo alla sostenibilità economico-patrimoniale (costi pro-capite e indice di tempestività dei pagamenti) livello medio per le Aziende sanitarie di Brindisi, Bari e Bat, basso per Foggia, Lecce e Taranto. Poi, l’area investimenti (capacità di rinnovamento tecnologico e lo stato del patrimonio) riporta livello medio per Bari, Lecce, Brindisi e Bat, molto basso per Foggia, alto invece per Taranto.

Quindi, il focus sull’area Outcome (esiti): la valutazione degli indicatori (mortalità prevenibile e trattabile) osserva come i tassi di mortalità siano molto più bassi al Centro-nord con l’eccezione delle Asl della Regione Lazio rispetto al Sud. In Puglia, livello di performance basso (negativo) a Foggia e Taranto, medio a Bari, Bat e Brindisi, alto (quindi positivo) invece nel Salento, nell’area dell’Asl di Lecce.

Il report di Agenas prende in esame anche le prestazioni delle aziende ospedaliere: performane generale di livello medio sia per il Policlinico di Bari che per il Policlinico Ospedali riuniti di Foggia.

In particolare, il fronte dell’accessibilità – che analizza il rispetto dei tempi di attesa di alcuni interventi chirurgici (di cui quattro tipologie di interventi per tumori) e due indicatori relativi al pronto soccorso (tempo di permanenza e abbandoni) – mostra una performance bassa per i Riuniti di Foggia, media per il Policlinico barese.

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Lo riporta quotidianodipuglia.it



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