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La Striscia di Gaza è una delle aree più densamente popolate e complesse al mondo, con una popolazione di oltre 2 milioni di persone. Il sistema sanitario di Gaza è stato costantemente sotto pressione a causa delle risorse limitate, della densità demografica e dei conflitti armati ricorrenti. Ma quanti ospedali ci sono a Gaza, e in che condizioni operano?
Nella Striscia di Gaza erano presenti 36 ospedali principali che soddisfacevano i bisogni medici della popolazione. Tuttavia, a causa del conflitto in corso dei continui attacchi, oggi solo 17 di questi sono parzialmente funzionanti. Gli altri sono stati gravemente danneggiati o sono totalmente fuori servizio. Questa situazione, aggravata da ogni attacco agli ospedali di Gaza, si traduce in un sovraccarico per le strutture ancora attive, che faticano a rispondere alle necessità mediche sempre più pressanti.
L’impatto degli attacchi sugli ospedali di Gaza
Gli attacchi alle infrastrutture sanitarie hanno avuto un impatto devastante. I continui bombardamenti agli ospedali a Gaza e gli ordini di evacuazione hanno costretto molti di questi a chiudere o a ridurre drasticamente i servizi offerti.
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Tra i casi più significativi, l’ospedale Al-Shifa ha subito gravi danni a seguito di un’operazione militare israeliana durata fino all’aprile 2024, che ha lasciato la struttura inutilizzabile. L’ospedale Al-Awda ha smesso di operare dopo un assedio durato cinque giorni nel maggio 2024, ed è stato evacuato dopo essere stato colpito, rendendo l’ospedale Nasser il principale centro chirurgico della regione. Questi attacchi hanno colpito anche altri ospedali, come l’Indonesian hospital, evacuato già nell’ottobre 2023, e l’European Gaza hospital, costretto a interrompere le attività a marzo 2024 per motivi di sicurezza.
Gli attacchi non solo distruggono le infrastrutture, ma mettono anche in pericolo il personale medico e i pazienti. Diversi ospedali, come quelli indonesiani di Al-Awda e Kamal Adwan, sono stati presi di mira e circondati, impedendo ai pazienti di ricevere le cure necessarie e lasciando intrappolati operatori sanitari e persone vulnerabili.
Chi ha bombardato gli ospedali di Gaza?
Uno dei temi più dolorosi e controversi riguarda chi ha bombardato gli ospedali a Gaza. Gli attacchi agli ospedali e alle strutture mediche sono spesso attribuiti alle forze israeliane durante le operazioni militari, come denunciato da MSF e da altre organizzazioni umanitarie. Questi bombardamenti non solo violano il diritto internazionale umanitario, ma hanno anche un impatto duraturo sulla salute e sul benessere della popolazione.
La condizione degli ospedali e la carenza dei rifornimenti
Gli ospedali di Gaza operativi affrontano sfide enormi: carenza di attrezzature mediche, limitato accesso ai rifornimenti essenziali e continui blackout elettrici. Le strutture sono sovraffollate e costrette a operare ben oltre la loro capacità massima, cercando di curare un numero crescente di feriti e pazienti con necessità mediche croniche. Le cliniche mobili di MSF e i centri di assistenza sanitaria primaria cercano di colmare parte di questa lacuna, offrendo cure ambulatoriali, supporto psicologico e medicazioni per le ferite. Tuttavia, la situazione rimane critica, con le necessità che superano di gran lunga le risorse disponibili.
Perché è importante il supporto a MSF?
In una situazione drammatica come quella della Striscia di Gaza, dove il bombardamento degli ospedali e la carenza di strutture mediche peggiorano la crisi, ogni donazione a Medici Senza Frontiere fa la differenza per salvare vite umane. I continui conflitti hanno gravemente danneggiato le infrastrutture sanitarie, rendendo sempre più difficile per migliaia di persone l’accesso a cure mediche essenziali.
È solo grazie al sostegno delle nostre donatrici e dei nostri donatori che possiamo continuare a operare anche in condizioni estremamente difficili, offrendo cure salvavita, supporto psicologico e assistenza post-operatoria. Sostenere MSF significa fornire un aiuto concreto e immediato a una popolazione intrappolata in una crisi umanitaria senza tregua, restituendo una speranza a chi ne ha più bisogno.
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Non possiamo fermare le guerre, ma possiamo fare qualcosa di concreto per alleviare le sofferenze di chi le vive, insieme a te. Aiutaci a salvare vite.
Perché ogni vita è preziosa e può essere salvata grazie a te.
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