La Regione Campania finanzia festival e sagre con oltre 13 milioni

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di
Claudio Mazzone

Via libera in commissione ai fondi a pioggia. La denuncia della consigliera Maria Muscarà

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Tra sagre della zeppola, carnevali, santi da portare in processione, mostre ornitologiche, festival, folklore, prodotti tipici e musica popolare il bilancio della Regione Campania si conferma un interessante quadro delle priorità del nostro territorio. Dalla proposta approvata in Commissione bilancio l’11 dicembre scorso e che arriverà in Consiglio regionale venerdì prossimo, emerge che sono 815 mila gli euro assegnati ad 11 Festival, 500 mila quelli destinati ad 11 feste patronali, 5 i carnevali finanziati per 160 mila euro e ben 90 le parrocchie che avranno circa 12 milioni da spendere. «Significa che in Campania: Ammà pazzià – commenta con amara ironia la consigliera regionale del gruppo misto Maria Muscarà -. Purtroppo accade ogni anno, questa volta però, essendo l’ultimo atto della “sceneggiata” e avendo il presidente De Luca ottenuto il terzo mandato, hanno voluto ringraziare mostrando i caratteri di un mercataccio indecente. La Regione dovrebbe disegnare la strada, indicare le priorità e su quelle costruire e sviluppare le eccellenze e invece…».

Se i finanziamenti indicano le priorità, allora la Campania è un territorio votato alla devozione. Per le feste patronali infatti Santa Lucia finanzia circa 500 mila euro. A Macerata Campania, comune di poco meno di 10 mila abitanti in provincia di Caserta, per festeggiare Sant’Antuono la Regione assegna 50 mila euro, mentre a Somma Vesuviana 20 mila sono destinati alla «Festa dell’Assunta». Il record si raggiunge con i 100 mila euro per San Cuono e Figlio di Acerra, territorio che riceve altri 100 mila euro per il «progetto salute e corretti stili di vita» e 10 mila per una «mostra ornitologica». «Ma come si può pensare – sottolinea Muscarà – ad Acerra, terra dove si muore prima che negli altri posti della Campania di dare soldi ad una mostra ornitologica». Nell’elenco dei finanziamenti non manca la «sagra della Zeppola» del comune di San Giuseppe Vesuviano, alla quale la Regione assegna 20 mila euro, stessa cifra data al comune di Quarto per la gestione del bene confiscato Casa Mehari un luogo che, attraverso la memoria di Giancarlo Siani, fa anticamorra.




















































Non c’è solo sulla della Zeppola, tra le sagre finanziate si ritrovano anche quella «della pizza e della birra» di Qualiano (30 mila euro) e quella della castagna di Sicignano degli Alburni (25 mila euro). Ci sono poi gli eventi che al cibo abitano la musica come il «Festival Armonia, suoni e sapori» finanziato per 230 mila euro ai comuni irpini di Avella, Baiano e Montemarano. Tra le feste non può mancare il carnevale e la Regione lo incentiva e promuove finanziandone cinque: Il Carnevale Maranese, a Marano di Napoli, e quello di Saviano, sempre nella provincia partenopea, a cui assegna 50 mila euro l’uno, e quelli di Palma Campania, Sarno e San Tammaro, meno di 6 mila anime in provincia di Caserta, per 20 mila euro.
Merito del bilancio regionale è quello di far riemergere enti quasi scomparsi come le Comunità montane. Se infatti per il «Festival delle eccellenze e delle tradizioni» la Comunità Montana del Partenio-Vallo di Lauro si è vista assegnare 100 mila euro, quella Gelbison e Cerviati ne riceverà 25 mila per il «Festival delle radici 2024», mentre quella Vallo di Diano 20 mila per la celebrazione del «50° anniversario Comunità Montane».

Non manca l’attenzione alla sanità. Per 100 mila euro, infatti, si prevede «l’installazione di impianti filodiffusione, per la diffusione della musica negli spazi adibiti a chemioterapia nelle strutture ospedaliere» una soluzione quanto meno un «po’ datata» come nei verbali viene giudicata dallo stesso presidente della commissione Bilancio, Francesco Picarone. «Io ho l’ho fatta la chemioterapia – raconta Muscarà – e quando sei in ospedale vuoi che la struttura funzioni, che non ti rimandino indietro, come spesso accade, perché sono finite le fiale, non ti serve la musica in filodiffusione». Molti soldi alle parrocchie con 91 interventi per 12 milioni di euro nell’anno del Giubileo. «Bisogna capire quali sono i territori più clerici – incalza Muscarà – proporrò di dare le tessere elettorali direttamente ai parroci e di far votare nei confessionali. Di provvedimenti, diciamo così, “clericali/fiscali”, in commissione ne abbiamo discussi una quindicina, poi improvvisamente, alla fine della riunione, il presidente Picarone, si è messo a leggere tutti i provvedimenti da una tabella nella quale non sono riportati neanche i nomi dei proponenti, ma solo le cifre e i beneficiari. Venerdì questo bilancio arriverà in Consiglio dove io mi opporrò ma purtroppo ci sarà un’approvazione silente, d’altronde siamo già in vista delle elezioni».

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