Turismo, in Consiglio il nuovo testo unico della Toscana

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Ceccarelli e Anselmi (PD): “Più poteri ai Comuni per contrastare l’overtourism e regole sulla locazione breve”. Presentata a riforma del Testo Unico del Turismo della Toscana.

“Il turismo per la Toscana rappresenta un segmento centrale del tessuto economico. Un settore che negli anni ha subito profonde trasformazioni, a partire dalla digitalizzazione e dal mutamento tra domanda e offerta, e che adesso richiede una riforma significativa della normativa che lo disciplina. Come Gruppo consiliare siamo andati ad introdurre, attraverso un pacchetto di emendamenti al Testo Unico varato dalla Giunta, anche ascoltando le richieste dei sindacati e delle associazioni di categoria che operano nel settore, tra le altre cose, nuove funzioni destinate ai Comuni per gestire fenomeni complessi e diffusi nelle principali città turistiche toscane, come quello dell’overtourism. Lo scopo del nostro lavoro nell’ambito del turismo è stato, infatti, quello di rispondere al crescente bisogno di garantire una corretta fruizione del nostro patrimonio culturale e paesaggistico, di preservare il tessuto sociale, e di adeguare le misure sulla distribuzione e sulla capacità ricettiva delle città, così come delle strutture alberghiere ed extra-alberghiere, dando ai Comuni la possibilità di individuare aree o zone in cui poter definire i criteri per lo svolgimento dell’attività di locazione breve”. È quanto dichiara Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Consiglio regionale, illustrando in conferenza stampa il nuovo Testo Unico sul Turismo.

“In questi mesi con la Commissione sviluppo economico e rurale, in un contatto e confronto costante con l’assessorato, abbiamo portato avanti un lavoro di approfondimento importante. Attraverso un pacchetto di emendamenti, alcuni dei quali sottoscritti anche dal gruppo dei Cinque Stelle, siamo andati a rafforzare alcuni capitoli della riforma per dare ai territori e alle amministrazioni strumenti concreti con cui intervenire. Nello specifico, siamo andati a concretizzare misure da mettere a disposizione dei Comuni poggiando sul concetto di imprenditorialità di chi opera nel settore ricettivo, attraverso una rimodulazione, ai fini urbanistici, della destinazione d’uso degli immobili, e a prevedere la possibilità di introdurre dei limiti alla diffusione dell’attività ricettiva in aree specifiche. Lo abbiamo fatto per dare alla Toscana e ai territori una normativa in grado di essere realmente presente nella gestione del turismo, un settore centrale per il tessuto economico toscano su cui oggi la politica è chiamata a dare risposte tenendo insieme una prospettiva complessiva e bilanciata tra turismo come asset fondamentale, qualità della vita e tutale del patrimonio artistico e culturale”. È quanto ha sottolineato Gianni Anselmi, consigliere regionale Pd e presidente della commissione sviluppo economico e rurale.

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“Da un lato, con l’introduzione dell’Articolo 60, abbiamo introdotto dei criteri e dei limiti per lo svolgimento dell’attività di locazione turistica breve: i Comuni a più alta densità turistica e con una popolazione superiore ai 50mila abitanti (una misura che riguarderà nove dei dieci capoluoghi di provincia più la città di Viareggio) potranno, infatti, adottare un regolamento cui demandare l’individuazione di forme di limitazione all’esercizio dell’attività di locazione breve praticata per finalità turistiche – ha continuato Anselmi – Questi criteri, che potranno riferirsi a specifiche zone o aree omogenee del territorio comunale, potranno determinare, laddove ritenuto utile, un divieto generale allo svolgimento dell’attività di locazione breve o anche un numero massimo di giorni superato il quale l’attività di locazione breve non sarà consentita. Alle amministrazioni sarà, inoltre, data la possibilità di individuare uno specifico rapporto da rispettare fra superficie dell’immobile e numero di posti ammessi, nonché di sottoporre ad autorizzazione quinquennale a valere sul singolo alloggio l’esercizio dell’attività. Anche sul versante delle strutture ricettive extra-alberghiere con le caratteristiche della civile abitazioni, così come per gli alberghi diffusi, introduciamo delle novità affinché le attività di affittacamere e bed and breakfast siano esercitate esclusivamente in forma imprenditoriale, coerentemente prevedendo il mutamento di destinazione d’uso, ai fini urbanistici, degli immobili dando la possibilità ai comuni di esonerare il cambio d’uso senza opere delle strutture esistenti, che decorrerà dal 1/1/2026, dal versamento degli oneri di urbanizzazione”.

“Tra le proposte che in commissione sono andate ad integrare e rafforzare la nuova legge sul turismo, anche quella finalizzata a facilitare il soggiorno in Toscana di studenti, lavoratori e familiari dei degenti ricoverati presso strutture sanitarie – ha chiarito Anselmi – I Comuni e la Regione avranno, infatti, la possibilità di prevedere agevolazioni a favore degli alberghi a una o due stelle che stipulano convenzioni con le università, istituti di alta formazione e specializzazione artistica e musicale, ITS Academy, aziende sanitarie”, ha sottolineato Anselmi.

“Questa riforma – hanno concluso Ceccarelli e Anselmi – offre risposte concrete ai territori, favorendo uno sviluppo turistico sostenibile, capace di coniugare economia, qualità della vita e tutela del patrimonio storico-culturale della Toscana”.



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