Le Stelle nello Sport illuminano i Gazzetta Awards nella Genova capitale europea

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Il Carnevale di Genova era uno dei più sfrenati di tutta la Cristianità, segno che la città, tra le più sobrie e morigerate nel corso dell’anno, ci teneva che le feste fossero onorate a dovere quando l’occasione lo pretendeva.

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Similmente i nobili della Superba preferivano non fare eccessivo sfoggio della loro ricchezza, che perciò non si rifletteva sulle facciate dei loro palazzi medievali ma negli arredi; quando però hanno deciso di mostrare tutta la bellezza che i loro cuori potevano ideare e le loro tasche di seta permettersi, hanno creato la Strada Nuova, i Rolli, via Garibaldi…insomma, un Patrimonio dell’Umanità.

“Genova 2024 Capitale Europea dello Sport” è stata una festa lunga un anno, una sfilata di discipline ed emozioni per i carruggi del capoluogo della Liguria in un anno  Olimpico e Paralimpico che ha saputo baciare questa bellezza che pur troppo spesso i Genovesi tengono nascosta. Mentre si apprestano a battere gli ultimi rintocchi del 2024 c’è ancora tempo per ballare, ci pensano le luci rosa della X°edizione dei Gazza Awards, i premi della Gazzetta dello Sport per gli atleti e le squadre italiane che più si son messi in mostra nel corso della stagione, a scaldare la pista per la Liguria Regione Europea dello Sport 2025, un’altra ebbra frenesia tutta da vivere, di cui è stato presentato il Logo proprio alla rassegna celebrata nel Palasport appena riaperto e che già sta facendo incetta di grandi eventi tra le propria mura.

Sono ormai considerabili gli Oscar per lo Sport Italiano, un discorso sensibile per noi di Stelle che assegniamo quelli per la Liguria, e che a nostra volta ci vediamo sentiamo premiati in apertura di serata, rivedendo in azione un’atleta che è di casa tre volte, perché è Zeneize DOC, perché assieme alla gemella l’abbiamo sempre sostenuta sin dai suoi primissimi passi nelle palestre di Ginnastica, e perché è stata Testimonial proprio di Genova 2024. Sul palco si accende la Torcia Olimpica sugli schermi dello sfondo e Alice d’Amato, che era già stata protagonista assoluta sul red carpet tendente al pink, cercatissima da microfoni e telecamere, che è già stata protagonista assoluta a Parigi con l’oro nella Trave e l’argento a squadre, e risalendo sullo strumento del suo successo viene in mente tutto, dall’Andrea Doria a Parigi. Nella seconda parte dell’esercizio viene accompagnata da Manila Esposito, lei bronzo nella Trave, per quel momento iconico non solo per lo Sport azzurro, ma per tutto il mondo, con Alice e Manila, giovanissime ma già veterane, a baciare la medaglia come da tradizione, e la tenerissima cinese Zhou Yaqin che dopo un secondo di stupito sovrappensiero le imita col proprio argento.

Al termine della performance le ombre di Alice e Manila in sovraimpressione sulla Torcia si allungano su tutti convenuti, poi il presentatore Pierluigi Pardo può inaugurare per davvero la serata, col salotto buono dello Sport italiano raccolto in un nuovo Palazzetto genovese che, auspicabilmente, come già i suoi più aulici e anziani “parenti” dei Rolli saprà svelare al mondo tutti i tesori che la città ha da offrire. Quando viene annunciato il primo premiato, l’Allenatore dell’Anno, nuovamente è impossibile non notare come i fili rosa della Gazzetta, nata nel 1896 per raccontare le prime Olimpiadi, si intreccino con la missione storica di Stelle che se pure sono stati festeggiati i 25 anni in questo 2024, nelle trame del proprio destino vanta dei fil rouge ben più lunghi, e stretti in particolar modo a quella Pallavolo che per Gian Luigi Corti è stata nobile causa di una battaglia lunga una vita, contro nessuno, al limite contro l’indifferenza e il disprezzo dei valori, e certamente a favore di tutti. Per cui a salire sul palco, omaggiato dal proprietario di RCS Urbano Cairo, è un premiato speciale Stelle nello SportJulio Velasco, tecnico le cui imprese già rasentavano il leggendario, ma che vincendo a Parigi l’Oro Olimpico con la squadra femminile ha chiuso un cerchio, e nel contempo forse avviato un nuovo ciclo.

Velasco si conferma abilissimo ad avanzare i suoi lucidi ragionamenti accompagnandoli con battute semplici ma spiazzanti e penetranti, degne delle sue giocatrici per l’efficacia con cui arrivano al punto:

“Mancini quando vinse l’Europeo diceva:

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“Abbiamo vinto perché siamo stati una famiglia”, ma poi io penso…se non avessero giocato bene, avrebbero vinto pur essendo un gruppo unito? Credo proprio di no. Così come per la mia Nazionale, quando mi chiedono: “Siete una famiglia?”, mi viene da rispondere sempre: “Spero proprio di no!” È importante giocare meglio degli altri? Sì, ma non è imprescindibile. È importante aiutarsi in campo non perché si è amici, che può aiutare, e magari lo si diventa davvero giocando, ma per vincere.

Non ci sono segreti, ma se ne esistessero non li racconterei di sicuro! Walt Disney diceva: “Se puoi sognarlo, puoi farlo!”, ma non è vero! Io sognavo di giocare a calcio numero 10!”

Ciò lo conduce a una piccola digressione sul mondo dei rettangoli verdi, lui che, originario di La Plata, come ricordato su sprone di Pardo, resta tifosissimo dell’Estudiantes:

“Ora poi i calciatori, si dice: “Sono tutti uguali!” E certo! Ma non perché sono tutti ricchi milionari, ma perché sono tutti ragazzi a cui piace il calcio…e se gli danno i soldi cosa devono dire, di no? E poi si dice:

“Ma come fanno a sbagliare così giovani con tutti quei soldi…”, ma è il contrario! Come fanno a non sbagliare?”

Quindi dopo aver spiegato una volta di più L’alibi dell’elettricista sulla comunicazione in campo, ricorre ancora una volta al Football più che al suo Volley per delucidare un altro messaggio importante sulla fruizione dello Sport in generale.

“È vero che lo Sport sviluppa emozioni fortissime ma non può giustificare tutto. È lo stesso discorso, la medesima domanda che mi sono trovato a fare in una trasmissione Sportiva nella mia Argentina, con Messi. Oggi ci sono gli odiatori di Messi? Però quando provava a vincere la Coppa America senza riuscirci, tutti lo odiavano! Ora che ha vinto il Mondiale, sembra che la Santa Trinità sia il Padre Eterno Dio, Maradona alla sua destra e Messi alla sua sinistra! Lo Sport dovrebbe accettare a temprare le passioni, ora si dev’essere dei bravi medici, dei bravi Ingegneri, e quindi dei bravi atleti e dare il massimo…poi però lo Sport deve insegnare ad accettare che ci può comunque essere uno migliore di te in quello che fai, e finché tu dai comunque il massimo, va benissimo così!”

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Da Velasco probabilmente sono arrivate le indicazioni più importanti della serata -e del resto era l’Allenatore dell’Anno! E per quanto in questi 25 anni ci si abbia provato, Stelle nello Sport non poteva avere un legame particolare e quasi esclusivo con tutti i premiati del 2024. Quando sale sul palco in quanto Leggenda Marcello Lippi, una figurina Panini d’antan richiama i suoi anni da calciatore alla Sampdoria, e lui stesso ricorda con orgoglio che tutto è cominciato da lì, quando poi Paolo Mantovani gli offrì la panchina della primavera. Così come a tinte blucerchiate sono i ricordi di Beppe Marotta, salito a ricevere l’anello -in stile NBA, in questo consiste il trofeo vero e proprio dei Gazza Awards- per conto dell’Inter dei (nuovi) record, mentre a scaldare i cuori e i ricordi per il Genoa e i suoi tifosi ci pensa il GaspGian Piero Gasperini, anche lui salito sul palco degli Oscar di Stelle nello Sport, in collegamento da Zingonia, dove stava preparando la partita di Coppa Italia dell’Atalanta, e un ex mattatore nel Derby come Gianluca Scamacca a ricevere il premio per gli orobici per la loro Europa League assieme a Luca Percassi, il parziale coronamento di una favola che ricorda da vicino la SampDoro. Un profumatissimo aroma di basilico in queste cerimonie “calciofile” presentate dall’Assessore allo Sport per il Comune di Genova Alessandra Bianchi proprio mentre sullo sfondo viene proiettato il video di Genova 2024 -di cui Alice D’Amato è stata testimonial!-

Tantissimi i collegamenti e i videomessaggi per il mondo del Tennis, con Lorenzo Musetti, anche lui un idolo per tre volte di casa, come lo è per il Park Tennis Genovabronzo a Parigi conquistato che a grazie al suo -che di più non si può coach Simone Tartarini da La Spezia, impossibilitato a venire per una freddatura, mentre le protagoniste di Billie Jean Cup e del doppio con Oro a Cinque Cerchi del Roland Garros Sara Errani e Jasmine Paolini bravissime a reggere in diretta le battute di Pardo, che profetizza per la prima delle due un ritiro…nel 2056! Attesissimo anche il videomessaggio di Sinner, atleta dell’anno, così come quello di Berrettini, quest’anno partecipe pure lui nella conquista della seconda Coppa Davis. Sul palco i Capitani Filippo Volandri e Tathiana Garbin, la leggenda Paolo Bertolucci, e Lucia Bronzetti, nella squadra che ha vinto la Billie Jean King Cup.

Tratta da pagina Facebook Lorenzo Musetti Official Fan Club

Ritornando al compleanno di Stelle, occorre ricordare l’allora invitato speciale, il Presidente del Coni Giovanni Malagò, a Genova per un’altra occasione specialissima, e che ha evidenziato: “Se ho un merito, è che il Paese ha acquisito una cultura sportiva migliore, più importante. E non è detto che gli appassionati delle discipline meno considerate si sono elevati sul calcio, semmai ora sono altrettanto seguiti. E ora per piazzamenti siamo terzi al mondo, una super potenza, dietro gli Stati Uniti e un filino dietro la Francia”. Lo ha fatto prima di premiare la Squadra dell’Anno, la Nazionale di Spada Femminile capace di battere alla Francia in una serie di tiratissime stoccate al Grand Palais: Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi, Alberta Santuccio Mara Navarria, quest’ultima un astro della Scherma che pure è tra le Stelle dello Sport Liguri per i suoi trascorsi a Rapallo, e che ha voluto raccontare l’emozione di poter abbracciare il figlio Samuele di 11 anni a fine gara.

Una serata speciale che ha visto premiati anche Mattia Furlani e Nadia Battoclettiprotagonisti nell’Atletica, promessa e rivelazione dell’anno, che hanno raccontato le loro ambizioni per Los Angeles 2028, per lo Sport Paraolimpico Carlotta Gilli e Stefano Raimondi, nuotatori, col (tranquillissimo!) figlio di quest’ultimo ancora infante e Giulia Terzi in platea, compagna di vita, di vasca e di vittorie,  sino a Nicolò Martinenghi, che della sua vittoria per due centesimi di secondo, primo Oro della spedizione azzurra, ha rimarcato: “Due centesimi ti cambiano la vita se tu gli concedi di cambiartela!”

Apre e quasi chiude Alice d’Amato, atleta dell’Anno e con Simona Ferro, Assessore Regionale allo Sport, svelatrice del Logo, che a Pardo nel ricevere il premio racconta il suo rapporto con Genova:

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“Qui sono cresciuta, ed è bellissimo che le persone che ci erano vicine prima, lo sono rimaste per tutto questo tempo. Dopo podi mancati ovunque nelle categorie in cui ero più forte, ho cercato solo di godermi la prova alla Trave…ed è vero che le felicità più grandi arrivano quando meno te le aspetti. Io di base ero una persona molto insicura e lo Sport mi ha aiutato molto a lavorare su quest’aspetto”, e poi al termine di una Gag su dove si troverebbe il mare rispetto al palco, vincendo la disputa col conduttore, rivelando l’orgoglio per le proprie origini: “È vero che abito a Brescia, ma Genova la conosco ancora molto bene!”. In precedenza aveva spiegato pure che sua madre e sua sorella Asia non l’avevano seguita a Parigi, ma proprio da Genova, al momento della conquista dell’oro, e che son praticamente scese in strada tra la gente, la loro, a gridare la loro gioia!

Il premio speciale Genova 2024 se lo aggiudica invece la Pro Recco, i cui componenti attuali hanno invece voluto ricordare: “Un’estate particolare, una finale di CL persa dopo tre vinte, un cambio di proprietà 10 giorni prima dell’Olimpiade…” e poi rivolgere un saluto specialissimo: “…ma se siamo qui a cercare di prolungare una leggenda lo dobbiamo a una sola persona…seduta in platea…Eraldo Pizzo!”, commovente richiamo al più grande giocatore di Pallanuoto del secolo vigesimo!

Quindi Simona Ferro, un po’ come si fa con le Olimpiadi, quando c’è un passaggio di consegne tra un’Olimpiade e un’altra, alla fine di Genova 2024, annuncia la Liguria 2025, svelandone il simbolo e le motivazioni:

“Nuovo logo, un’onda, un movimento…come quello che vorremmo indurre, le persone a fare Sport, a tutte le età, perché siamo anche una regione con molti anziani che non possono e non devono rinunciare allo Sport”.

Un movimento che deve saper andare avanti, una festa di Sport che alla fine però non dev’essere un carnevale, quell’evento raro in un lungo intervallo di tempo in cui ci si concede ogni gioia; siano da spunto le felicità di questo 2024, che non sono state solo spensieratezza e allegria, ma hanno richiesto tanto lavoro, perché in futuro ci siano tante altre occasioni per premiarsi, magari comunque beando della magia rosa dei Gazza Awards.

Federico Burlando

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