come verranno spesi gli oltre 6 miliardi di euro

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Ieri mattina, 29 novembre, a Bari è stato sottoscritto l’accordo di Coesione tra il Governo e la Regione Puglia per risorse pari a 6,2888 miliardi di euro. 

Il nuovo ciclo di programmazione 2021/2027 costituisce un’opportunità di grande rilievo per implementare ed innovare le politiche regionali nel solco di quanto costruito fino ad oggi. In particolare la programmazione 2021/2027 per la Regione Puglia riguarda la definizione di due importanti programmi: il primo finanziato dal Fondo di Sviluppo e coesione per un importo di 4.588.810.310 ed il secondo denominato Poc, Programma Operativo Complementare, che risulta finanziato con la quota di cofinanziamento nazionale e regionale non inserita nel Por per un importo complessivo di 1,7 miliardi di euro

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L’accordo di coesione della Puglia è stato concepito per rispondere alle sfide ed ai cambiamenti presenti, destinando risorse significative alle priorità strategiche della Puglia. La programmazione è stata condotta nei rispettivi ambiti da tutti i dipartimenti e uffici regionali che nel corso dei mesi scorsi hanno potuto tener conto dell’intera attività svolta anche per quanto attiene al coinvolgimento dei diversi soggetti esterni coinvolti, nonché dell’imponente lavoro di programmazione svolto negli ultimi anni che ha portato la Regione a dotarsi di 25 documenti di programmazione di settore. In ultimo sono state svolte le interlocuzioni con il Ministero della Coesione e con le amministrazioni centrali interessate.

La strategia seguita trova la sintesi più efficace nel documento principe della programmazione regionale costituito dalla ‘Strategia di sviluppo sostenibile della Regione Puglia’ che definisce l’obiettivo irrinunciabile di rafforzare e promuovere sul territorio pugliese un modello di sviluppo sostenibile che non lasci indietro nessuno dei cittadini pugliesi. Aspetto qualificante della strategia proposta riguarda una maggiore attenzione alle persone e alla necessità di contrastare la tendenza all’aumento delle disuguaglianze che rischia di minare alle fondamenta il percorso volto al perseguimento di uno sviluppo sostenibile.

Questo il commento del Governatore della Puglia Michele Emiliano: “L’accordo che firmiamo si inserisce armonicamente nella nostra lotta di emancipazione soprattutto delle fasce più deboli della popolazione secondo gli insegnamenti dei grandi meridionalisti, di Aldo Moro e Giuseppe Di Vittorio. Il dinamismo e lo sviluppo della regione è il risultato dell’energia e della creatività che i diversi soggetti presenti sul territorio, imprese, università, enti di ricerca e della formazione, istituzioni pubbliche e private, hanno messo a disposizione di un unico grande progetto comune di riscatto in grado di coniugare competitività, sostenibilità, inclusività. La Puglia appare oggi in Europa ed in Italia come un esempio nell’utilizzo delle risorse europee per la coesione in termini di quantità e qualità degli investimenti prodotti, contraddicendo il luogo comune sulle regioni del sud Italia che non riescono ad utilizzare le risorse assegnate”.

La programmazione dell’Accordo di Coesione è stata orientata su sette priorità strategiche che costituiscono i fattori principali dello sviluppo sostenibile

SVILUPPO ECONOMICO – Sostegno alla competitività delle imprese con particolare riferimento alle attuali e nuove specializzazioni produttive, rafforzando il processo di sviluppo del sistema imprenditoriale regionale attraverso gli investimenti in Ricerca e Sviluppo; l’innovazione di prodotto e di processo; la collaborazione tra grandi imprese, PMI e start up innovative, con lo scopo di creare un ecosistema in grado di affrontare le nuove sfide della transizione ambientale, digitale ed energetica. Con l’Accordo di coesione sono destinati a questa area di intervento circa 1,2 miliardi di euro con i quali sono finanziati tutti gli investimenti presentati a chiusura del ciclo di programmazione 2014/2020 (anche grazie al ricorso parziale al Fsc 2014/2020), nonché si assicurano ulteriori risorse finanziarie per i nuovi investimenti imprenditoriali, oltre a promuovere investimenti per sostenere l’innovazione, le strategie della transizione energetica e digitale, e della decarbonizzazione. La politica industriale regionale è destinata infatti a moltiplicare gli investimenti sul territorio regionale anche nei prossimi anni, come testimoniato dai primi risultati dei nuovi avvisi pubblicati da pochi mesi che segnalano progetti di investimento già presentati per circa 1,4 miliardi di euro, di cui circa il 30% in ricerca e sviluppo. In questa area sono inoltre presenti gli interventi per l’economia digitale con interventi rivolti a cittadini e imprese, tra cui il potenziamento dei servizi e dei sistemi informativi nel campo della sanità digitale come quelli riferiti ad esempio alla diagnostica per immagini, all’anatomia patologica ed agli screening oncologici, alle dipendenze patologiche. 

TRANSIZIONE AMBIENTALE – La seconda priorità riguarda la transizione ambientale nella duplice accezione di tutela e adattamento ai mutamenti climatici da un lato, e qualificazione dei servizi offerti dall’altro. Gli interventi previsti riguardano il rafforzamento dell’economia circolare nel campo dei rifiuti e delle bonifiche, e dell’ottimizzazione della gestione del servizio idrico integrato attraverso una molteplicità di interventi che contribuiranno a qualificare ulteriormente i livelli di sostenibilità ambientale del territorio, come quelli relativi al ciclo della depurazione, al potenziamento degli acquedotti, agli Interventi sulla rete idrica ed a quelli per il mantenimento e miglioramento della qualità dei corpi idrici, anche per quanto concerne il settore agricolo ed irriguo. Nella strategia di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici alcuni investimenti proposti riguardano gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico finalizzati a limitare i rischi da alluvione e da frane quali iniziative di preminente interesse pubblico identificati come componenti della strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici. A questi interventi sono destinati circa 1,105 miliardi di euro.

Circa 39 milioni di euro serviranno per la riqualificazione e il recupero area ex Villaggio Azzurro Aeroporto Gino Lisa da destinare ai servizi per la Protezione Civile.

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SALUTE E WELFARE – La terza priorità riguarda l’ambito della salute e welfare, cui è destinato un importo complessivo pari a 957 milioni di euro. L’approccio strategico nel settore della Salute mira a migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi sanitari facendo leva su un approccio integrato, al fine di migliorare l’accesso sia ai servizi di base, sia alla gestione delle patologie complesse. In tale ambito gli interventi proposti riguardano l’ulteriore rafforzamento della qualificazione infrastrutturale e tecnologica dei sistemi ospedalieri e dei presidi territoriali pugliesi, con l’obiettivo di innalzare i livelli di qualità delle prestazioni erogate. Di particolare rilievo risulta la scelta di promuovere alcuni progetti innovativi dal punto di vista scientifico in grado di ampliare l’offerta complessiva del sistema sanitario regionale, come quelli concernenti: il contrasto ai disturbi alimentari, la creazione di un secondo polo pediatrico regionale, un nuovo centro specialistico per le persone affette da malattie neuro degenerative, un centro per la cura del parkinson, la creazione di tre hub farmaceutici regionali volti alla riduzione dei costi ed incremento dei livelli qualitativi di offerta. Con riferimento all’ambito del welfare, la strategia mira a completare l’adeguamento dei servizi agli standard minimi previsti dal Regolamento Regionale n. 4/2007 e al Piano Regionale Politiche Sociali 2022-2024 per i Comuni associati negli Ambiti Territoriali. L’obiettivo strategico riguarda il potenziamento sia delle infrastrutture dedicate, sia in particolare dei servizi rivolti alle fasce più fragili della popolazione in condizione di non autosufficienza, nonché di crescente disagio economico e lavorativo, tra cui gli interventi del Patto di cura, del sostegno al reddito e del contrasto alla povertà, dei Piani per la conciliazione vita-lavoro.

SISTEMA DEI TRASPORTI – La quarta priorità riguarda il sistema dei trasporti ed in particolare il potenziamento dell’accessibilità interna ed esterna al territorio, che prevede progetti pari a 1,2 miliardi di euro lungo due direttrici principali: Rafforzare il trasporto pubblico locale e gli obiettivi di intermodalità, adeguandoli ai più elevati standard ambientali europei Elevare i livelli di sviluppo, di accessibilità e di sicurezza della rete infrastrutturale regionale, con specifico riferimento alle reti stradali di rilievo regionale e locale, ferroviarie, aeroportuali, con una molteplicità di interventi volti ad accrescere la qualità dei servizi offerti ai cittadini con particolare riferimento all’innalzamento dei livelli di sicurezza, di accessibilità e di interconnessione. Assicurare livelli più celeri e sicuri di mobilità all’interno del territorio costituisce un fattore di elevata sostenibilità dello sviluppo regionale per la qualità della vita dei cittadini, per il miglioramento dei tempi di percorrenza con conseguente riduzione dei livelli di inquinamento, così come per il rafforzamento dei livelli di attrazione di nuovi investimenti a livello economico ed imprenditoriale.

Tra gli interventi poco più di 36 milioni di euro per la sistemazione funzionale della Sp 53 di Mattinata. Più o meno la stessa cifra verrà impiegata per la Strada Regionale 1 Poggio Imperiale-Candela Lotto 1-Lavori opzionali 1° stralcio dal km 2+811 al km 6+605. Per il ripristino del collegamento ferroviario stazione Frattarolo-agglomerato Asi/Porto Manfredonia ci sono 31,5 milioni. 

ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO –  La quinta priorità riguarda i temi dell’istruzione, formazione e lavoro che prevede una dotazione complessiva di circa 455 milioni di euro. Sul primo versante sono previsti una serie di interventi che riguardano la qualificazione dei percorsi di istruzione, a partire dal potenziamento dei servizi educativi di qualità per i bambini fino ai sei anni di età ed il sostegno ai costi sostenuti dalle famiglie. Particolare attenzione rivestono le politiche di rafforzamento del Diritto allo Studio dei giovani, a partire dalla messa a disposizione di borse di studio per gli studenti meritevoli ed appartenenti alle famiglie di reddito inferiore per l’accesso agli studi universitari, nonché dall’aumento dell’offerta di residenze ed alloggi universitari. L’obiettivo è di fare del nostro territorio una “regione universitaria” in grado non solo di ridurre l’emigrazione dei giovani diplomati, ma anche di attrarre nuove fasce di giovani provenienti da altri territori. In secondo luogo ci siamo preposti di rafforzare le strategie di formazione e politiche attive del lavoro a favore dei giovani e delle donne in cerca di prima occupazione. Particolarmente importanti risulteranno i percorsi di formazione per il conseguimento di qualifiche professionali finalizzate a favorire la creazione di nuova occupazione con particolare attenzione alle nuove professioni legate alle strategie di transizione ed agli obiettivi di sostenibilità dello sviluppo. La sostenibilità dello sviluppo riguarda anche i percorsi di formazione continua e permanente rivolta agli adulti ed ai lavoratori che sono chiamati ad implementare le proprie competenze per adattarsi alle trasformazioni in atto e per migliorare la propria condizione nell’attuale mercato del lavoro. Nei processi di cambiamento in corso e di valorizzazione del capitale umano riveste un ruolo determinante la capacità di contrastare i nuovi flussi emigratori e contemporaneamente di attrarre nuove fasce di giovani e lavoratori: #mareAsinistra è il nome della strategia regionale per attrarre talenti, idee e capitali e per mantenere qui in Puglia le sue migliori energie e capacità. La Puglia infatti, con le sue persone, i suoi luoghi di accoglienza, di produzione e di scambio di esperienze, di costruzione della conoscenza, costituisce un territorio ideale per vivere, studiare e lavorare. E’ in questa direzione che vogliamo far convergere alcuni di questi interventi per attrarre studenti, nomadi digitali, startupper, pugliesi di ritorno, nuovi investitori, top scientist, artisti e altre figure in grado di contribuire ad uno sviluppo sostenibile che consideriamo sempre più alla portata di una regione come la nostra.

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Venti milioni impiegati per il recupero, con cambio di destinazione d’uso a residenza universitaria, dell’ex Distretto Militare di Foggia.

STRATEGIE DI SVILUPPO URBANO -. La sesta priorità riguarda le strategie di sviluppo urbano che rivestono un rilievo particolarmente importante per l’intera comunità pugliese, cui è riservata una dotazione di circa 268 milioni di euro. Gli interventi proposti seguono una duplice direzione: rafforzare le strategie di recupero e riqualificazione dell’ingente patrimonio di edilizia residenziale pubblica presente a livello territoriale, aumentando i livelli di efficienza energetica, di accessibilità e di sicurezza in secondo luogo implementare le strategie di rigenerazione urbana sostenibile al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini ed il grado di attrattività per nuove iniziative economiche.

ECONOMIA DELLA CULTURA E DEL TURISMO – La settima priorità riguarda gli interventi per il rafforzamento dell’economia della cultura e del turismo, che registra un ruolo crescente nell’intero Paese e che abbiamo l’obbligo di non trascurare anche sul nostro territorio. Negli ultimi anni è considerevolmente cresciuto il contributo che la cultura ed il turismo rivestono nel sostenere attivamente la crescita del reddito nel sostenere i percorsi di rigenerazione urbana, pari ormai al 13% del reddito totale regionale, in linea con il valore nazionale, ma anche nel contribuire ad elevare i livelli di qualità della vita dei cittadini. In questo settore sono stati individuati investimenti per circa 440 milioni di euro articolati lungo tre linee di intervento: riqualificazione dei luoghi destinati alla cultura diffusi sul territorio sia in riferimento ai tradizionali centri di offerta (teatri, sale cinematografiche, sale da concerto ecc), sia per quanto concerne il recupero e riuso di spazi pubblici funzionali a promuovere progetti di partecipazione culturale e di innovazione sociale, nonché dei beni storico-culturali valorizzazione delle attività culturali attrazione di investimenti turistico-culturali.

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