Stragi naziste, mobilitazione Pd per i risarcimenti ai familiari delle vittime

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Un percorso che dura da oltre due anni, una mobilitazione che prende il via dalle richieste di proroghe al termine iniziale per l’avvio delle cause risarcitorie, senza le quali troppo esiguo sarebbe stato il numero dei familiari delle vittime di crimini nazifascisti che avrebbero potuto sfruttare l’opportunità di ristoro introdotta dall’art. 43 del dl 36/2022, e che dovrà continuare a lungo, fino a quando non si riuscirà a spingere il governo a fare tutte quelle cose che dovrebbe fare e che non sta facendo.

Si è svolta nella sede del Pd Toscana la conferenza “La mobilitazione del Pd Toscana per i risarcimenti ai familiari delle vittime di crimini nazifascisti: esiti e prospettive”, alla quale hanno preso parte Emiliano Fossi, segretario del Pd Toscana e deputato dem, Dario Parrini, senatore del Partito democratico, Maurizio Verona, coordinatore del Dipartimento sulla Memoria del Pd Toscana e sindaco di Stazzema, con il contributo di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.

Erano inoltre presenti molti tra gli amministratori dei Comuni toscani. Diverse sono state le azioni di risarcimento (oltre mille in Italia e alcune decine in Toscana) avviate contro lo stato tedesco presso i tribunali civili dopo la costituzione del fondo da parte del Governo Draghi. Allo stesso tempo si contano numerose sentenze di primo grado favorevoli ai ricorrenti che hanno disposto la condanna della Germania e il risarcimento a carico del fondo Draghi. Tuttavia, sono tantissimi gli eredi delle vittime che ancora non hanno ottenuto giustizia in primo luogo a causa di gravi storture nell’atteggiamento di organi che sono parte del Governo o gli rispondono direttamente quali il Mef e l’Avvocatura dello Stato. Organi che in vario modo hanno ostacolato e stanno ostacolando il tempestivo pagamento dei ristori a persone che da decenni attendono che sia pienamente riconosciuto dallo Stato, con concreti atti riparatori, il valore delle atroci perdite che hanno subito.

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Nel frattempo, in oltre venti comuni toscani, a partire da quelli teatro di alcuni degli eccidi nazifascisti più gravi, è stata presentata una mozione che impegna sindaci e giunta ad adoperarsi in ogni sede istituzionale al fine di sollecitare il ministero dell’Economia e finanze a procedere in modo rapido all’erogazione dei ristori. Nelle aule parlamentari sono state depositate su iniziativa del senatore Dario Parrini (Pd), numerose interrogazioni indirizzate al ministro dell’Economia e delle finanze, da ultimo una il 18 dicembre scorso, in merito alla richiesta di trasparenza sulla capienza attuale del fondo e sulla fine dei 20 milioni di euro stanziati, e non spesi, per il 2023. «La mobilitazione portata avanti ha iniziato a ottenere alcuni risultati: sono per esempio iniziati i pagamenti relativi a sentenze anteriori al 2022. Un fatto certamente significativo – ha dichiarato il senatore Dario Parrini – Ma è solo un primissimo piccolo passo. Restano tre obiettivi fondamentali per cui combattere e rispetto ai quali chiedere al Governo di porre fine all’atteggiamento tenuto fin qui, che è stato un atteggiamento di indifferenza e di colpevole e sorda ostilità alle ragioni dei parenti delle vittime: primo, il Governo deve dare chiara indicazione all’Avvocatura dello Stato di abbandonare la linea delle contestazioni pretestuose dei ricorsi nei processi e la prassi, che allunga inaccettabilmente i tempi di erogazione effettiva dei ristori, di appellare sistematicamente le sentenze favorevoli ai ricorrenti; secondo, deve imporre al Mef di percorrere tutte le volte che è possibile la via delle transazioni come mezzo di accesso al Fondo: è una cosa che è nell’interesse dei ricorrenti (perché accorcia i tempi per avere gli indennizzi), ma anche nell’interesse dello Stato, perché può ridurre in maniera consistente l’esborso complessivo rispetto alla scelta di affidarsi esclusivamente alla via giudiziale; terzo, non si facciano giochi delle tre carte in relazione alla consistenza del Fondo: il Mef deve fare chiarezza su quante sono le risorse effettivamente disponibili, e stanziarne immediatamente di ulteriori se sulla base dei dati di cui dispone relativamente alle causa ha il timore che i fondi non siano sufficienti a dare giustizia a tutti. Allungare ancora l’attesa per mancanza di fondi sarebbe infatti un’ulteriore inaccettabile beffa e un’ulteriore ingiustizia inflitta a cittadini e comunità intere che hanno bisogno di verità e giustizia». 

«Quella che presentiamo oggi grazie all’impegno del senatore Parrini, è un’iniziativa importantissima per il Partito democratico, perché ha il valore di risarcire la perdita di chi in maniera tragica e drammatica, durante il periodo dell’occupazione nazifascista, è stato strappato alla vita e ai propri cari – ha affermato il deputato dem e segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi – Si tratta di un atto dovuto verso tutte quelle persone che hanno subito, direttamente e indirettamente sulla propria pelle, le conseguenze delle barbarie inflitte alla popolazione dalla belva sanguinaria nazista, autrice, insieme ai fascisti che hanno per vent’anni tenuto in ostaggio il nostro Paese, di stragi che hanno caratterizzato quella che è stata la pagina più nera della storia contemporanea mondiale».



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