ecco com’è diventata dopo i lavori

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Riaperta la biblioteca Joppi di Udine.

Dopo sei anni di interventi e una rigenerazione radicale degli spazi storici, la Biblioteca Civica Joppi di Udine riapre finalmente le sue porte al pubblico, restituendo alla città un luogo di cultura e conoscenza profondamente rinnovato, moderno e accogliente. La riqualificazione, per la quale l’amministrazione De Toni ha stanziato un milione e mezzo di euro, in modo da perfezionarne la conclusione, ha trasformato la storica istituzione in una vera e propria public library, uno spazio vivo e inclusivo, capace di coniugare la conservazione della memoria storica con la vivacità culturale e l’innovazione. L’obiettivo è ambizioso: fare ancora di più della Joppi una piazza del sapere, un punto d’incontro tra tradizione e contemporaneità, dove i cittadini di tutto il Friuli, ma anche associazioni e realtà del territorio, possano trovare un centro nevralgico di promozione della cultura.

L’inaugurazione.

Ha inaugurato questa mattina, con una folta presenza istituzionale e qualche centinaio di cittadini che hanno voluto riabbracciare subito dopo la riapertura la storica biblioteca, il nuovo corso della biblioteca civica Vincenzo Joppi. Alla presenza del presidente del consiglio regionale Mauro Bordin, della presidente dell’associazione nazionale biblioteche Martina Contessi, della responsabile del sistema bibliotecario udinese Cristina Marsili, l’Assessore alla cultura Federico Pirone ha tagliato ufficialmente il nastro al varco della storica scalinata che conduce al salone al primo piano.

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“Ci tenevamo molto a fare questo regalo di fine anno a tutta la città – ha dichiarato l’Assessore – . La biblioteca Civica è un luogo che mancava da troppo tempo e in questo speciale periodo dell’anno la sua apertura si trasforma in un momento simbolico. Il portone di uno dei cuori della comunità udinese come Palazzo Bartolini torna ad aprirsi regalando prospettive che pongono la nostra città al centro di un futuro culturale all’avanguardia. La biblioteca e la lettura – continua poi l’Assessore – sono due fattori fondamentali per promuovere l’idea di una città moderna. L’attività che ogni giorno si fa alla biblioteca civica Joppi concretizza l’essenza della democrazia di una comunità perché prima di tutto è un luogo di relazioni spontanee, che sono il modo in cui una comunità progredisce. È un luogo di tutti e di tutte, è un luogo senza barriere in cui ciascuno, a prescindere dall’età e dalla condizione sociale ed economica, può trovare il proprio libro e il proprio percorso. Ma è anche un’istituzione di riferimento per la città e per il Friuli, che da molti anni crea connessioni e promuove iniziative con tutte le parti della nostra comunità, dalle associazioni alle scuole, dai ragazzi all’utenza debole, fino all’attività con la casa circondariale. Oggi è la festa di una biblioteca – chiosa Pirone –  ma è anche la festa di una comunità che nella cultura e nella lettura si sente pienamente democratica. Un grande ringraziamento, perciò, tengo a farlo alle persone che ogni giorno rendono tutto questo realtà”.

A prendere la parola dopo l’Assessore Federico Pirone anche la responsabile della biblioteca civica Cristina Marsili, che si è detta “orgogliosa non solo del grande lavoro che è stato compiuto per riaprire in questa nuova veste la biblioteca Joppi, ma anche del lavoro che ogni giorno viene compiuto per portare avanti i servizi che rendono la Joppi un punto di riferimento”. Marsili ha poi elencato le ‘5 leggi della biblioteconomia’ di Ranganathan, che rendono una biblioteca tale: I libri sono fatti per essere usati; Ad ogni lettore il suo libro; Ad ogni libro il suo lettore; Risparmia il tempo del lettore; e La biblioteca è un organismo che cresce. “La biblioteca Joppi – ha commentato la Marsili – è oggi una public library aperta a tutti, moderna, che cresce e crescerà insieme alla comunità udinese”.

Un tour inedito alla scoperta della biblioteca

Per l’occasione l’Amministrazione comunale ha organizzato una giornata speciale per mostrare gli spazi della biblioteca completamente riaperti. Il programma, dopo la cerimonia istituzionale, prevedeva un tour delle sale del complesso della biblioteca, che per l’occasione sono diventate palcoscenico di esclusive letture e rappresentazioni teatrali. Le visite guidate teatralizzate sono partite da Palazzo Bartolini. I gruppi di visita hanno fatto tappa tra diversi momenti di recitazione e narrazione in un itinerario che ha abbracciato tutte le sezioni della biblioteca: l’Atrio, l’Emeroteca, la Sezione Ragazzi, la Sezione Moderna, la Sezione Musica, la Sezione Manoscritti Rari, il Salone principale e la Sezione Friulana.

Tra le attrici e le operatrici culturali friulane protagoniste di queste letture sceniche, Mara Fabro di Damatrà ha condiviso “il palco” della sezione ragazzi con i giovanissimi del Consiglio Comunale, nella Sezione Musicaè stato possibile ascoltare alcuni estratti dal saggio “La musica sveglia il tempo” di Daniel Baremboim, con l’attrice Nicoletta Oscuro. Nella Sezione Manoscritti e Rari Ornella Luppi, voce narrante di Damatrà, ha intepretato “La biblioteca di Babele” di Jorge Luis Borges, mentre nella Sezione Friulana l’attrice Serena di Blasi ha accompagnato il pubblico in un passaggio in lingua friulana tratto da “Questa libertà” di Pierluigi Cappello, uno degli autori più sensibili della storia della cultura friulana.

Spazi moderni, luminosi e connessi: la nuova vita di un luogo senza tempo

Gli interventi strutturali e di arredo hanno saputo rispettare e valorizzare la storicità dell’architettura, pur introducendo elementi di design moderni ed eleganti. Gli interni, completamente rinnovati, presentano pavimenti, arredi e strutture espositive dalle linee minimali, pensate per creare un ambiente accogliente e funzionale. I colori chiari amplificano la luminosità naturale, regalando spazi ideali per lo studio e la lettura. Al piano terra, già riaperto al pubblico lo scorso 30 ottobre, trova posto un’emeroteca distribuita su due stanze, affiancata da una sala computer con connessione veloce e una moderna sala multimediale per eventi culturali. Gli spazi della biblioteca, oggetto di una riqualificazione profonda anche dal punto di vista strutturale grazie ai lavori sull’ingresso, la ristrutturazione della torre libraria e la realizzazione dei due ascensori, sono ora anche connessi, tanto tra di loro, quando con un altro luogo di straordinaria importanza per la vita udinese come il colle del Castello.

Accessibilità totale senza barriere

Proprio grazie ai collegamenti realizzati nel lungo progetto di riqualificazione, un ulteriore fiore all’occhiello della nuova Joppi è la completa accessibilità. Gli ingressi, sia da Piazza Marconi che da Riva Bartolini, sono stati progettati per eliminare ogni ostacolo architettonico, garantendo un accesso sicuro a tutti i piani. L’ascensore che collega il primo piano a quello del Castello consente di raggiungere comodamente l’area reference e il salone di lettura, mentre la Sezione Musica a Palazzo Andriotti dispone di un accesso dedicato tramite l’ascensore della Sezione Moderna. Una biblioteca realmente aperta a tutti, dove ogni cittadino può sentirsi accolto e partecipe.

Un patrimonio culturale ripensato per un futuro di inclusività e innovazione

Assieme alla trasformazione degli spazi interni, la nuova Biblioteca Joppi porta con sé un ripensamento dell’organizzazione del patrimonio librario.

La Joppi, che conserva la sua sede storica a Palazzo Bartolini, si ripropone come polo culturale nevralgico, dove lo sviluppo culturale supera la semplice conservazione. Al piano terra trova spazio la nuova emeroteca, con due sale per la consultazione di riviste e quotidiani, la postazione computer con internet veloce e la nuova sala multimediale. Al piano superiore il salone principale accoglie grandi tavoli da studio, la Sala Antonini è stata dedicata alla consultazione della Sezione Manoscritti, mentre la Sala Toppo ospita temporaneamente un laboratorio di digitalizzazione, in corso fino alla fine del 2025. Nelle nuove aree sono tornati anche l’ufficio distribuzione e lo schedario cartaceo, mentre il salone di lettura accoglie le collezioni, le enciclopedie, i repertori e i dizionari, oltre alla Sezione Friulana, in corso di espansione con documenti moderni a scaffale aperto, disponibili per il prestito diretto.

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La neonata Sezione Multimediale, situata a Palazzo Andriotti, include invece i libri, i documenti e i dvd della Sezione Cinema, insieme al materiale della sezione Musica, tornata in sede dalla collocazione temporanea al quartiere Aurora, con diverse postazioni audio e video per l’ascolto in sede.

Un approccio innovativo che rende la biblioteca un luogo aperto e dinamico, capace di rispondere alle esigenze di tutti i suoi utenti. Un patrimonio, custodito e valorizzato dal servizio bibliotecario, che conta circa 600 mila documenti, e che la pone al servizio di un territorio che si espande ben oltre ai confini della città di Udine.

Un ruolo strategico per la cultura regionale

La Biblioteca Joppi si conferma anche come un punto di riferimento imprescindibile per l’intero territorio friulano. Negli ultimi decenni, l’istituzione bibliotecaria ha consolidato sempre più il proprio ruolo con l’apertura di diverse sezioni specialistiche, come quella Friulana e quella dei Manoscritti e Rari, creando un sistema capace di soddisfare le esigenze più varie del pubblico dei lettori. Inoltre, come capofila del Sistema Bibliotecario del Friuli SBHU, che conta 29 amministrazioni e serve oggi una popolazione di oltre 230.000 abitanti, è un esempio virtuoso del valore della cooperazione tra enti e nella promozione del patrimonio culturale locale. A questa cordata di biblioteche comunali, si sono aggiunte poi, nel 2012, nel contesto del nuovo Polo SBN FVG, anche le 12 biblioteche del Sistema del Medio Friuli, le due biblioteche del Conservatorio Tomadini e la Biblioteca della Scrittura dello Scriptorium Forogiuliense di San  Daniele del Friuli, aumentando ancor di più il bacino d’utenza.

La riapertura segna un nuovo capitolo nella storia di una biblioteca che da sempre rappresenta un ponte tra passato, presente e futuro. La città di Udine celebra così il ritorno di uno dei suoi simboli più amati, pronta a offrire ai suoi cittadini e al territorio un luogo in cui cultura, innovazione e inclusione si incontrano e si intrecciano.



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