Acconto Iva 2024, ultimo giorno per il versamento. Quali sono i soggetti esonerati

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Con l’acconto Iva da versare oggi i contribuenti affrontano l’ultimo degli anticipi d’imposta che è necessario effettuare nel corso del 2024. Devono passare alla cassa tutti i titolari di partita Iva, con alcune eccezioni tra le quali rientrano quanti hanno optato per il regime forfettario e chi non è tenuto ad effettuare le liquidazioni periodiche. L’acconto Iva deve essere versato nel momento in cui l’importo dovuto sia superiore a 103,29 euro.

Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire come debba essere affrontato questo appuntamento con il fisco.

Acconto Iva 2024, i soggetti esonerati

Ad essere esclusi dal versamento dell’acconto Iva sono unicamente i contribuenti esonerati dall’obbligo di effettuare le liquidazioni periodiche Iva, mensili o trimestrali. Non sono tenuti a passare alla cassa nemmeno soggetti che non siano in possesso dei due dati necessari su cui effettuare il calcolo:

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Questa situazione, sostanzialmente, coinvolge quanti:

  • abbiano cessato l’attività entro lo scorso 30 novembre 2024 nel caso in cui abbiano optato per la liquidazione Iva mensile o il 30 settembre se trimestrali. O quanti abbiano avviato l’attività nel corso di quest’anno;
  • abbiano chiuso il 2023 con un credito d’imposta – il dato deve risultare dalla liquidazione periodica dell’Iva -, indipendentemente dal fatto che abbiano presentato un’eventuale richiesta di rimborso;
  • prevedono di chiudere la contabilità Iva con un importo eccedente che deve essere detratto dall’imposta dovuta. L’esonero dal versamento dell’acconto Iva spetta anche se è stato effettuato il versamento nel corso del mese di dicembre o durante l’ultimo trimestre.

Esonerati dall’obbligo di effettuare il versamento dell’acconto Iva sono anche i contribuenti che devono versare un importo inferiore a 103,29 euro.

Gli altri soggetti esonerati dal versamento

Gli esonerati dal versamento dell’acconto Iva non sono finiti qui. Non sono tenuti a passare alla cassa i seguenti soggetti:

  • quanti, nel corso del periodo d’imposta, abbiano effettuato unicamente delle operazioni non imponibili, esenti o non soggette all’imposta sul valore aggiunto;
  • i produttori agricoli, ai sensi dell’articolo 34, comma 6, del Dpr n. 633/1972;
  • i professionisti che stiano esercitando l’attività di spettacoli e giochi e stiano operando nel regime speciale;
  • le pro loco, le associazioni senza fini di lucro e le associazioni sportive dilettantistiche che operano in regime forfettario;
  • quanti esercitano l’attività di raccoglitori e rivenditori di rottami, cascami, carta da macero, vetri e simili, purché rientrino nei soggetti che sono esonerati dall’obbligo di liquidazione e versamento dell’Iva;
  • gli imprenditori individuali purché abbiano dato in affitto l’unica attività. L’operazione deve essere stata effettuata entro lo scorso 30 settembre 2024 nel caso in cui siano contribuenti trimestrali o il 30 novembre 2024 se sono mensili. Non devono, però, esercitare altre attività soggette agli obblighi Iva.

Acconto Iva, quanto deve essere versato

A determinare quanto il contribuente debba versare come acconto Iva sono principalmente due variabili:

  • la periodicità adottata dal diretto interessato, che può essere mensile o trimestrale;
  • il metodo di calcolo, che può essere storico, previsionale o analitico.

La scelta deve essere effettuata dal singolo contribuente sulla base delle convenienze personali.

La preferenza più gettonata è il metodo di calcolo storico, perché è a basso rischio. L’acconto Iva, in questo caso, è pari all’88% del versamento effettuato l’anno precedente – o che si sarebbe dovuto versare – per il mese di dicembre (se si è un contribuente mensile) o dell’ultimo trimestre (se si è un trimestrale).

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Molto pragmaticamente se si sceglie questo metodo, la base su cui calcolare l’acconto Iva risulterà essere pari a quanto risulta:

  • dalla liquidazione relativa al mese di dicembre 2023 se si è un contribuente mensile;
  • dalla dichiarazione annuale Iva o dal Modello Redditi 2024 nel caso in cui si sia un contribuente trimestrale;
  • dalla liquidazione periodica relativa al quarto trimestre 2023 nel caso in cui si dovesse essere un trimestrale speciale.

Indubbiamente, il metodo previsionale è quello meno sicuro per effettuare il versamento dell’acconto Iva, perché i calcoli vengono effettuati su delle mere ipotesi. Il contribuente, in questo caso, prevede di registrare un volume d’affari minore rispetto a quello dell’anno precedente.

La base sulla quale calcolare l’acconto non si riferisce a dei dati effettivi che si riferiscono al passato, ma si basano molto semplicemente su una stima del debito tributario, che dovrebbe emergere da una stima del debito. anche in questo caso deve essere versato l’88% di quanto si prevede di dover versare come Iva.

Il caso particolare: quando cambia le periodicità

Nel corso del 2024 il contribuente potrebbe aver modificato la periodicità attraverso la quale effettuare il versamento dell’Iva. Sono due i casi che si potrebbero verificare:

  • rispetto al 2023 il contribuente è passato da trimestrale a mensile. In questo caso il parametro sul quale dovrà calcolare l’88% è pari ad un terzo dell’imposta che risulta dalla dichiarazione annuale relativa allo scorso anno;
  • rispetto al 2023 il contribuente è, invece, è passato da mensile a trimestrale. In questo caso l’anticipo pari all’88% deve essere calcolato sulla somma delle liquidazioni che sono state effettuate nel corso dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023.

Pagamento con il Modello F24

Il versamento dell’acconto Iva deve essere effettuato utilizzando un Modello F24, che deve essere presentato in modalità telematica. Possono essere portati in compensazione eventuali crediti di imposte e contributi. Devono essere utilizzati i seguenti codici tributo:

  • contribuenti mensili: 6013;
  • contribuenti trimestrali: 6035.

Come anno di riferimento deve essere indicato il 2024.

I contribuenti che, ai sensi dell’articolo 36 del Dpr 633/1972, hanno una contabilità separata, devono provvedere a determinare diversi acconti per ogni attività che svolgono. Quindi devono effettuare delle liquidazioni d’imposta distinte.

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Una volta che sia stato effettuato questo calcolo, l’anticipo da effettuare corrisponde alla somma che emerge dalle differenti attività. dovranno essere compensati gli importi a debito con quelli a credito.

In sintesi

Oggi è l’ultimo giorno nel quale i contribuenti devono passare alla cassa per versare l’acconto Iva. Ma attenzione: non tutti devono effettuare questa operazione. In alcuni casi non si è affatto tenuti a farlo: ne sono esclusi, per esempio, gli imprenditori agricoli e chi ha aderito al regime forfettario.





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