Dall’AI al benessere, le 6 tendenze per la formazione aziendale nel 2025 secondo GoodHabitz

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Il 2024 sta per volgere al termine e, come ogni fine anno, questo momento si prospetta come ideale per tirare le somme sui mesi passati e dare un primo sguardo alle sfide e le opportunità dell’anno nuovo: in questo scenario, GoodHabitz, la piattaforma internazionale per la formazione aziendale, ha individuato sei tendenze chiave che le aziende dovrebbero tenere in considerazione per rimanere competitive nel 2025 e promuovere un ambiente di lavoro positivo e produttivo, incoraggiando lo sviluppo personale e professionale dei dipendenti.

La riflessione, che scaturisce dai dati di utilizzo della piattaforma, dai webinar proprietari e dall’esperienza raccolta con oltre 3500 aziende clienti, abbraccia il punto di vista dei responsabili HR e L&D che anche quest’anno hanno cercato di elaborare soluzioni di apprendimento più efficaci e coinvolgenti.

Dai dati interni della piattaforma emerge come, nel 2024, gli utenti italiani di GoodHabitz abbiano manifestato un notevole interesse per diverse categorie di corsi, dimostrando un impegno crescente nei confronti del proprio sviluppo personale e professionale.

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Tra i temi più ricercati spicca la “Gestione del tempo“, fondamentale per migliorare l’efficienza quotidiana, seguito da “Sostenibilità“, a testimonianza di una crescente consapevolezza ambientale. Anche il corso “Stare bene con sé stessi” ha registrato un’ampia partecipazione, evidenziando l’importanza del benessere psicologico sul luogo di lavoro. Inoltre, l’interesse per l’”Intelligenza artificiale” riflette la volontà di comprendere e integrare le nuove tecnologie nella vita lavorativa. Un altro argomento popolare è stato “Conta fino a 10! (Gestire le emozioni)”, che sottolinea l’importanza della corretta gestione dell’emotività nei contesti professionali.

Tendenza n. 1: focus sulle qualità umane in un mondo sempre più automatizzato e digitalizzato

L’impiego massivo dell’uso dell’intelligenza artificiale (IA) rende cruciale investire nelle proprie competenze personali per mantenere alto il valore e la qualità del lavoro umano. Non sorprende quindi che la digitalizzazione sia nella top 10 dei corsi di GoodHabitz per quest’anno.

Basti pensare che, secondo una recente ricerca di GoodHabitz condotta sui lavoratori del Regno Unito, il 70% degli intervistati utilizza l’IA sia per attività personali che professionali, con un’attenzione particolare da parte della Gen Z, di cui il 76% è il principale utilizzatore dell’IA per scopi sia personali che lavorativi. Tuttavia, nonostante il 79% degli intervistati creda che questa innovazione promuova nuove opportunità di apprendimento, il 67% dei lavoratori non si reputa ancora preparato a lavorare con l’IA in modo efficace. Non a caso il 76% degli intervistati ritiene che questo strumento potrebbe migliorare significativamente il lavoro, ma solo con una formazione adeguata.

Lo confermano anche i trend HR per il 2025 di Gartner, dove viene riportato che i leader aziendali si aspettano un miglioramento del 23% della produttività funzionale nei prossimi 12-18 mesi grazie all’IA generativa. È evidente che, sebbene l’IA offra vantaggi, per distinguersi e mantenere l’importanza del lavoro umano è fondamentale investire nelle competenze personali.

Tendenza n. 2: l’importanza del Change Management

Il volume dei cambiamenti annuali a livello aziendale è cresciuto in modo esponenziale in risposta alle trasformazioni culturali, ai mandati di lavoro a distanza e in ufficio e alle nuove tecnologie.

Dal gap generazionale all’introduzione di nuovi strumenti tecnologici, dall’attenzione crescente alla DE&I alla ricerca di maggior flessibilità, la gestione del cambiamento è un’importante sfida per le risorse umane, come afferma anche il report di Gartner per il 2025. Lo studio rivela come il 74% degli HR afferma che i manager non sono ancora attrezzati per guidare tale cambiamento e il 73% concorda sul fatto che i dipendenti sono spesso affaticati dal cambiamento.

È in questo scenario che i leader devono essere più che mai pronti ed equipaggiati per guidare l’organizzazione, imparando a gestire la “fatica del cambiamento” tra i dipendenti. In questo, la formazione continua è un catalizzatore fondamentale per supportare le risorse durante le diverse transizioni e per garantire che le trasformazioni siano adottate efficacemente.

Tendenza n. 3: sviluppo continuo della leadership

Strettamente connesso al tema del change management c’è quello della leadership. È, infatti, fondamentale che i leader, in particolare i middle manager, sviluppino competenze umane e comunicative. Investire nella formazione della leadership può migliorare la motivazione del team, semplificare la gestione dei conflitti e potenziare la coesione del gruppo, con un impatto diretto sulle performance aziendali.

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Proprio il middle management svolge un ruolo fondamentale in ogni azienda poiché funge da punto di contatto tra l’alta direzione e i team operativi. Dalle roundtable organizzate da GoodHabitz, come quella in occasione del Forum delle Risorse Umane di Comunicazione Italiana, è emerso come, in molti contesti, vengano promossi a people leader i cosiddetti “leader tecnici”, ovvero professionisti impeccabili nel loro lavoro ma che non sempre sono efficaci anche nel guidare con empatia le persone. Di conseguenza, spesso faticano a motivare i propri team, risolvere i conflitti e gestire le prestazioni in modo efficace.

Appare quindi evidente come lo sviluppo dell’intelligenza emotiva sia fondamentale per una gestione più efficace dei conflitti, promuovendo la coesione del team e facilitando una comunicazione chiara e costruttiva. Accanto a ciò, affrontare il cambiamento in modo proattivo, gestendo le resistenze e comunicando le novità con chiarezza, favorisce l’allineamento del team e la sua capacità di adattamento. In questo scenario, un programma di leadership mirato può inoltre stimolare la motivazione, incoraggiare la collaborazione e potenziare le performance del team, mentre una comunicazione strategica ben strutturata aiuta a trasmettere messaggi coerenti e incisivi, in linea con gli obiettivi aziendali, ottimizzando così il funzionamento e il successo dell’organizzazione.

Tendenza n. 4: crescente focus sulla personalizzazione nella formazione

La ricerca inglese di GoodHabitz ha rivelato che per il 62% degli intervistati l’IA ha aumentato il piacere nel portare avanti i propri percorsi di formazione. L’impiego di un simile tool, infatti, consente di personalizzare i programmi di apprendimento e formazione per soddisfare al meglio le esigenze individuali dei dipendenti.

Secondo una ricerca di GoodHabitz, realizzata in collaborazione con YouGov sulle preferenze di carriera degli italiani, era già emerso come l’investimento nella formazione continua e nello sviluppo delle competenze trasversali non solo migliorasse la produttività e l’efficienza dei dipendenti, ma contribuisse anche alla retention dei talenti, promuovendo un ambiente lavorativo dinamico e inclusivo. In uno scenario di carriera sempre più frammentato, in cui il concetto di “carriera tradizionale” sta subendo una trasformazione significativa, le soft skills servono proprio a avere maggiore consapevolezza delle proprie nuove predisposizioni personali (81%), a sviluppare il proprio talento, come afferma il 79% dei rispondenti, e a costruire la propria carriera ideale (74%).

Tendenza n. 5: Diversità, Equità e Inclusione (DE&I) al centro

Un’organizzazione inclusiva consente un accesso equo e imparziale al lavoro, alle possibilità di carriera e di apprendimento e sviluppo, oltre a promuove un senso di connessione e rispetto reciproco attraverso i suoi rapporti con i dipendenti e gli stakeholder. L’implementazione dei principi di inclusione e diversità deve essere integrata nelle politiche e pratiche aziendali in quanto un ambiente di lavoro inclusivo non solo migliora l’accesso alle opportunità, ma promuove anche un senso di appartenenza tra i dipendenti.

La norma ISO 30415 del 2021 rappresenta una guida per le organizzazioni e suggerisce metodi pratici per integrare la diversità e l’inclusione (D&I) nei propri luoghi di lavoro. In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, definisce anzitutto i prerequisiti fondamentali per implementare questi metodi tra cui: riconoscere le diversità, governare efficacemente, agire in modo eticamente e socialmente responsabile, lavorare e comunicare in modo inclusivo e accessibile, sostenere, promuovere e difendere attivamente la D&I.

Tendenza n. 6: influenza crescente del benessere aziendale

La salute mentale e il benessere dei dipendenti sono diventati sempre più prioritari per molte aziende. L’ultima ricerca di GoodHabitz, diffusa in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, testimoniava come quasi un dipendente italiano su 3 (30%) dichiarasse di aver cambiato o di voler cambiare lavoro a causa di una crescente stanchezza legata alla propria occupazione, con poco più di 1 su 2 (55%) che si definiva soddisfatto del proprio percorso lavorativo.

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Le aziende possono affrontare queste preoccupazioni investendo in programmi che promuovano le soft skills e la gestione dello stress. Nonostante ciò, sembra che in Italia l’attenzione verso tutte le stesse soft skills non sia ancora pienamente diffusa: i dipendenti italiani di aziende con almeno 10 dipendenti affermano di aver guadagnato maggiormente capacità razionali come problem solving (44%) e team working (33%), piuttosto che competenze emotive, motivazionali o gestionali. Infatti, appena il 23% dichiara di aver sviluppato competenze di gestione dello stress e solo il 10% di gestione dei conflitti, aspetti importanti per la conduzione positiva del proprio lavoro e del rapporto con i colleghi.

La capacità di riflettere e adattarsi alle attuali tendenze è essenziale per costruire una cultura aziendale di successo. Investire nell’apprendimento continuo non solo arricchisce le competenze personali, ma incrementa anche la soddisfazione e la produttività dell’intera organizzazione, su tutti gli aspetti di tendenza per il prossimo anno. Una forte cultura dell’apprendimento rappresenta la base su cui edificare il nostro futuro, permettendo a ciascun membro del team di svilupparsi, prosperare e contribuire al successo collettivo”, commenta Paolo Carnovale, Country Director di GoodHabitz in Italia.





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