una patente europea per la sostenibilità ambientale

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I cambiamenti climatici e i loro effetti negativi sulla vita quotidiana di ciascuno di noi, negli ultimi anni, hanno costretto i diversi Stati a varare politiche ambientali tese a coniugare produttività e sostenibilità ambientale. In Europa, tutto ciò, ha visto la messa in campo del “Green Deal”, il quale ha l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti del 55% entro il 2030 e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.

Il progetto “GreenSCENT”

L’importanza della tutela dell’ambiente e del coinvolgimento dei giovani in questo processo ha spinto diversi enti ad ogni latitudine d’Europa al varo del progetto “GreenSCENT’ il quale, per la prima volta, ha introdotto l’idea di una “patente di sostenibilità” per i cittadini. Interris.it, in merito alle finalità precise questa progettualità, ha intervistato il professor Vanni Resta, docente in svariati atenei, ambasciatore del Patto per clima europeo e GreenSCENT Project Coordinator di Uninettuno University.

Il professor Vanni Resta (© Vanni Resta)

L’intervista

Professor Resta, come nasce e che obiettivi ha il progetto “GreenSCENT”?

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“’GreenScent’ è un progetto ‘Horizon2020’, il quale è partito nel 2022 e, già in fase di valutazione, ha avuto una performance notevole, essendo stato il primo classificato tra le attività relative alle aree del Green Deal e di quelle trasversali, che hanno l’obiettivo di diffonderne la cultura nei territori dell’Ue. Il consorzio che sviluppa le azioni di ‘GreenScent’ è composto da sedici partner, ubicati in Paesi europei ed extraeuropei, tra cui atenei, centri di ricerca, Pmi e scuole, di cui il coordinatore è l’UNINETTUNO. L’attività progettuale è durata 36 mesi e terminerà il prossimo 31 dicembre. Sono stati portati avanti una serie di ambiziosissimi obiettivi, tra cui alcuni applicativi per monitorare la qualità dell’aria, l’impatto delle microplastiche e prestando attenzione ai giovani attraverso le cosiddette ‘youth design assemblies’ incentrate sui temi della sostenibilità a tutto tondo. Abbiamo poi realizzato un contest chiamato ‘Open Innovation Challenge’ focalizzato sulla ‘Farm to Fork’ e dedicata sia agli studenti che a delle specifiche start – up innovative. La somma vera però, è la ‘European Certification of Climate Enveromental Litteracy’, ovvero una sorta di patente europea per la sostenibilità ambientale. Intendiamo fare un quadro delle competenze per vedere quali sono gli argomenti forti sul Green Deal, fornendo delle specifiche competenze, volte a trovare le ‘competence framework’ sui temi da trattare per il conseguimento della ‘patente europea per la sostenibilità’.”

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Foto di Simon Maage su Unsplash

Il tema della sostenibilità è fondamentale per l’educazione delle giovani generazioni. Quale può e potrà essere il ruolo dell’Europa su questo fronte?

“I giovani sono già molto progrediti sul tema della sostenibilità ambientale. Su questo piano quindi, l’importanza dell’Europa, è determinante. Nell’ambito del progetto pertanto, intendiamo potenziare le ‘Youth design assemblies’, con l’obiettivo di discutere sempre di più in merito all’importanza della sostenibilità. Dobbiamo fare sì che, le giovani generazioni, possano essere sempre più pronte ad affrontare le sfide del futuro e avere così le competenze adatte per svolgere i nuovi lavori che si profilano all’orizzonte. Le istituzioni europee, attraverso il Green Deal, sono un modello di sostenibilità per l’intero pianeta e forniscono un’impronta per il cambiamento.”

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Foto di name_ gravity su Unsplash

Quali sono i suoi desideri per lo sviluppo del progetto?

“Noi abbiamo svolto un esercizio di ricerca di cui, le applicazioni pratiche, sono evidenti. Il mio desiderio è che, ‘GreenSCENT’, possa ulteriormente sviluppare i suoi frutti, soprattutto in riguardo alla patente europea per la sostenibilità, la quale potrebbe essere adottata come standard di riferimento al livello di Stati membri, ma anche valicandone i confini al fine di diffondere sempre di più l’importanza della sostenibilità nel mondo. A tal proposito, UNINETTUNO, i cui studenti provengono da ogni parte del globo, ha contribuito a creare una specifica area chiamata ‘UNINETTUNO Green’, dove sono state collocate tutte le attività su questi temi.”



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