Consiglio regionale della Basilicata, Merra va oltre il Tar, il caso diventa nazionale

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Seggio in Consiglio regionale della Basilicata, l’ex assessora Donatella Merra chiede il rispetto della norma che favorisce il genere meno rappresentato


POTENZA – Si allarga a ogni fronte possibile – in questo caso al rispetto della parità fra uomo e donna – la battaglia fra Donatella Merra (ex assessore regionale) e Alessandro Galella (attuale consigliere regionale) per la conquista del posto in assemblea.
L’ultimo pronunciamento – una sentenza del Tar nei giorni scorsi – era in apparenza favorevole a Merra: non più 4.060 voti per il primo e 4.055 per la seconda, ma lo stesso numero per entrambi: 4.056. Ma essendo Galella più in alto nella lista elettorale l’aveva spuntata.
Ora Merra – per la quale si parla di un ricorso al Consiglio di Stato – gioca una carta di natura diversa: non più la giustizia ma le regole sociali.

Per questo motivo ha inviato al Dipartimento nazionale pari opportunità e per conoscenza agli organi regionali, presidente del consiglio regionale della Basilicata, Commissione pari opportunità e Consigliera di parità, una nota «per evidenziare – si legge in un comunicato diffuso ieri -il mancato rispetto del principio della parità di genere nell’accesso alle cariche elettive del consiglio regionale della Basilicata.

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SEGGIO IN CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA, LA LETTERA DI MERRA

«La sottoscritta, Donatella Merra, candidata alle ultime elezioni regionali della Basilicata del 21 e 22 aprile 2024, nella lista del partito Fratelli d’Italia, circoscrizione di Potenza – scrive – intende portare all’attenzione di codesto Dipartimento quanto verificatosi in seguito alle suddette elezioni regionali, con particolare riferimento alle implicazioni derivanti dalla sentenza del Tribunale amministrativo regionale di Basilicata in materia di riequilibrio della rappresentanza di genere. Il Tar di Basilicata ha accertato una parità di voti tra la sottoscritta e il consigliere Alessandro Galella, risultato primo dei non eletti. Quest’ultimo poi, in virtù della normativa regionale, è subentrato come consigliere regionale supplente a seguito della nomina ad assessore del candidato che lo precedeva per numero di preferenze conseguite».

«In seguito al ricorso elettorale presentato, il Tar, con sentenza del 21 dicembre 2024, ai sensi della legge regionale n. 20/2018, ha stabilito che, in caso di parità di voti, prevale il candidato con una collocazione più alta nella lista di appartenenza. Nella fattispecie, il sig. Galella, posizionato al 3° posto nella lista del partito Fratelli d’Italia della Provincia di Potenza, è stato dichiarato eletto rispetto alla sottoscritta, posizionata all’8° posto».

IL PROBLEMA EVIDENZIATO DALL’EX ESPONENTE DELL’ESECUTIVO REGIONALE

E qui, secondo Merra, c’è la magagna: «Tale decisione evidenzia una lacuna normativa nella legislazione elettorale regionale, che, così come formulata, non contempla il principio del riequilibrio di genere in caso di parità di voti. Questo principio, ormai consolidato in altre realtà regionali, nazionali ed europee, prevede che, in caso di parità di preferenze tra candidati di genere diverso, sia dichiarato eletto il candidato appartenente al genere meno rappresentato. La questione assume particolare rilievo alla luce del criterio applicato nel caso di specie, che ha favorito il genere già maggiormente rappresentato, determinando un ulteriore squilibrio. Si evidenzia, infatti, che la lista Fratelli d’Italia per la circoscrizione di Potenza presentava, nell’ordine, una prevalenza maschile ai primi posti in lista pur se per una circostanza casuale dettata dal criterio alfabetico».

E qui, l’ex assessora regionale ai Trasporti elenca i candidati per dimostrare la propria tesi e poi continua: «Si intende evidenziare con rammarico la totale assenza di interventi proattivi, risolutivi e di sostegno, da parte degli organi regionali per le pari opportunità, che non hanno contribuito né a focalizzare l’attenzione sulla vicenda, né a una presa di posizione finalizzata a una risoluzione o, quanto meno, a un percorso di aggiornamento della normativa di settore per garantire che simili fattispecie non si verifichino più nel futuro. Una tale inerzia risulta incomprensibile considerata la missione istituzionale degli organi competenti (Commissione pari opportunità e Consigliera di parità), il cui compito prioritario dovrebbe essere proprio quello di promuovere azioni concrete e incisive per assicurare il rispetto e l’applicazione dei principi di uguaglianza di genere».

CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA, LA RICHIESTA DI PARERE DI MERRA

Per questo, l’esponente di FdI chiede «un parere su quanto circostanziato, nonché, ove possibile e per quanto di competenza, di sollecitare, nei confronti del legislatore della Basilicata, l’allineamento della propria normativa agli orientamenti di livello sovraordinato nazionale ed europeo. Tale intervento appare indispensabile per una piena ed effettiva equiparazione degli strumenti e delle opportunità nell’accesso alle cariche elettive, evitando che criteri puramente formali, come l’ordine di collocazione in lista di appartenenza, compromettano il reale bilanciamento di genere, ad oggi relegato, nella nostra regione, a mera enunciazione di principi».



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