L’Ordine di Roma al voto, il saluto agli iscritti di Emilio Croce, presidente uscente

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Roma, 2 dicembre – Si sono aperte ieri, e proseguiranno fino al 4 dicembre,  nella sede di via Alessandro Torlonia 15, le votazioni per il rinnovo dei 15 membri del Consiglio direttivo dell’Ordine dei Farmacisti di Roma e di due revisori dei conti effettivi e un revisore dei conti supplente.

Dopo la giornata di ieri, il seggio elettorale sarà aperto ancora oggi, lunedì  2, e domani martedì 3, dalle ore 10 alle ore 20, e mercoledì 4 dalle ore 10 alle ore 16. Si ricorda che non è ammesso il voto per delega, la votazione deve essere effettuata di persona, e che per votare è necessario esibire un documento valido di riconoscimento.

Proprio alla vigilia delle consultazioni professionali, il presidente dell’Ordine uscente, Emilio Croce (nella foto), ha voluto indirizzare una lettera di commiato all’intera comunità professionale dei farmacisti romani, più di 6800 farmaciste e farmacisti iscritti all’Albo, che è qualcosa più, di altro e di oltre che un semplice saluto (qui il testo integrale),

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

“Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo”, scrive con serenità scevra da rimpianti Croce, citando l’Ecclesiaste,  per poi aggiungere – sempre facendo riferimento all’inevitabile conclusione della sua lunga esperienza (“il lungo viaggio”, lo chiama) alla guida dell’organismo di rappresentanza della professione – che  “se l’anziano conosce la strada, il giovane cammina più veloce”. A significare la necessità di  affrontare la “transizione, anche identitaria e davvero non priva di criticità” che caratterizza questa fase storica della professione mettendo in campo nuove forze e nuove energie. Non è solo giusto, ma assolutamente necessario, scrive Croce, che a dettare il passo per percorrere la molta e impegnativa strada che attende la professione “siano buone e più giovani gambe, mosse dalla forza delle idee, della convinzione e della determinazione, ma anche dei saperi, della competenza e della preparazione, che non sono merci che si comprano al mercato e meno che meno qualità che è sufficiente dichiarare di possedere, ma che bisogna dimostrare di aver acquisito (cosa che avviene solo attraverso percorsi faticosi e pazienti e una buona dose di sacrificio)”, scrive ancora il presidente, a significare che la rappresentanza professionale è un impegno che non ammette superficialità, approssimazione e velleitarismi.

Croce ripercorre velocemente e senza indulgere in auto-celebrazioni, ma “allo scopo esclusivo di restituire il senso di un percorso”,  i risultati raggiunti dall’Ordine durante gli anni della sua presidenza, a partire “dall’intenso e fondamentale impegno nelle attività di aggiornamento assicurata gratuitamente agli iscritti per consentire loro di assolvere gran parte, se non tutti, gli obblighi imposti dalle norme sulla Ecm” e dal grande lavoro condotto quotidianamente  “per mantenere sempre viva e  accesa l’interlocuzione con tutti i soggetti rappresentativi della professione, con tutte le istituzioni di riferimento, con le università della città e con ogni altra realtà utile ad affermare l’immagine della professione farmaceutica e il suo ruolo e le sue molteplici funzioni in diversi scenari della sanità nazionale, dalle farmacie del territorio alla farmacia clinica negli ospedali, fino alla ricerca”.

Ma il presidente riserva un veloce cenno anche a iniziative particolarmente importanti e significative, come la campagna contro l’indegna pratica di applicare ai giovani laureati assunti nelle farmacie contratti “atipici”, eufemismo che di fatto sostanziava forme di sfruttamento., Una campagna, ricorda Croce, “iniziata in totale solitudine dal nostro Ordine con l’organizzazione nel giugno del 2016 di un convegno dedicato appunto alle forme contrattuali atipiche, con la partecipazione della Regione Lazio. Fu l’inizio della valanga che – con il progressivo coinvolgimento prima di Fofi e poi di altri livelli istituzionali – spazzò via la pratica del ricorso improprio in farmacia a istituti contrattuali nati con ben altri scopi e per altri ambiti, come, solo per fare un esempio, il “famigerato” tirocinio di aggiornamento retribuito con cifre irrisorie”.

Prestito personale

Delibera veloce

Ancora, il presidente ricorda il potenziamento dei servizi  in ambiti importanti come l’informazione (quello di Roma è stato il primo e per molti anni unico Ordine professionale provinciale in Italia a realizzare e diffondere una newsletter quotidiana), l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, il contributo decisivo – grazie alle proficue relazioni con gli Atenei – che ha consentito di “portare a casa” risultati come un cursus studiorum più adeguato alle nuove e sempre più sfidanti necessità della professione e, soprattutto, la laurea abilitante.

Infine, il presidente uscente richiama velocemente la recente costituzione della Fondazione Giacomo Leopardi, braccio operativo agile e veloce che permetterà all’Ordine – ente pubblico inevitabilmente rallentato, nella sua azione, dai lacci e lacciuoli della pubblica amministrazione – di muoversi con più efficacia e tempestività nelle attività di tutela e sviluppo della professione.

La lettera di saluto di Croce, però, si segnala soprattutto per l’invito a riflettere su ciò che è l’Ordine professionale, “un’istituzione che prescinde dalle persone che la rappresentano, e persino da coloro che la compongono”. Una realtà, scrive il presidente, “che trae la sua forza non tanto e non solo dalle leggi che la istituiscono e ne regolano l’attività, ma da tutti coloro che negli anni ne hanno fatto parte, non solo quelli che ne fanno parte oggi. Il nostro Ordine professionale, realtà plurale e collettiva, ha la forza immensa di quasi 80 anni di storia alle spalle, e mi piace ricordarlo soprattutto ai colleghi più giovani appena entrati nella professione”. L’istituzione professionale, completa il suo pensiero al riguardo Croce, “è fatta nel suo complesso delle donne e degli uomini che l’hanno resa grande negli anni dal 1946 a oggi e dalle donne e gli uomini che continuano a farlo qui e ora. Donne e uomini che non debbono essere mai traditi: farlo significherebbe tradire la professione tutta e noi stessi”.

Ancora all’Ordine (e al suo futuro) sono rivolte le considerazioni finali di Croce, che ricorda come l’organismo di rappresentanza professionale sia “un’istituzione solida e vitale che permette alla professione di autogovernarsi e che incarna valori civili e sociali come democrazia, inclusione, lotta alla discriminazione, dialogo e confronto, significato della cultura e della conoscenza. Valori fondamentali per tutti e ancora di più per una professione come la nostra, votata alla tutela della salute, bene esistenziale garantito costituzionalmente, e per questo ontologicamente orientata a non lasciare indietro nessuno, a rispettare le diversità, a impegnarsi continuamente per migliorarsi come singoli individui e concorrere così al miglioramento della collettività”.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Parole che tracciano il perimetro culturale e valoriale all’interno del quale l’Ordine – e dunque chi dovrà guidarlo in futuro – deve necessariamente muoversi e che, alla fine, vogliono essere il testimone che Croce passa nelle mani del presidente e del Consiglio direttivo che verranno, ai quali il presidente uscente augura “il mio più grande, sincero e partecipe in bocca al lupo, convinto come sono che sapranno continuare il poc’anzi ricordato lungo percorso compiuto dall’Ordine di Roma in tutta la sua storia, spingendolo più avanti, per quanto difficili possano essere le prove e dura la strada. Mi preme dire – e lo dico a voce alta – che lui e la sua squadra avranno bisogno dell’aiuto, del supporto e della partecipazione di ogni singola iscritta e ogni singolo iscritto all’Albo. Un aiuto che esorto tutte le colleghe e i colleghi a voler assicurare, in primo luogo esprimendo il loro voto nelle consultazioni professionali di inizio dicembre”.

Croce conclude la sua intensa lettere ringraziando con animo lieto e sereno e “dal più profondo del cuore tutti i colleghi”, in spirito di colleganza e amicizia, “con una certezza nel cuore: il cammino dell’Ordine e della professione continua. E saremo noi, ognuno di noi, a decidere dove ci condurrà”.

 

La lettera di saluto agli iscritti del presidente Emilio Croce

Carta di credito con fido

Procedura celere



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *