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Ogni giorno sulla pagina Facebook della Regione Basilicata pubblichiamo domande e risposte (stile Faq) relative alla crisi idrica con l’obiettivo di chiarire alcuni aspetti segnalati dai cittadini. Continueremo in questa attività interfacciandoci, come ufficio stampa della Giunta regionale, con gli enti competenti per acquisire le necessarie informazioni. Qui di seguito i primi quesiti pubblicati.
Il Basento era l’unica soluzione per fronteggiare la crisi idrica del Camastra?
Sì, considerando anche i tempi imposti dall’emergenza, perché è l’unica risorsa che può garantire una portata costante di 400 litri al secondo di acqua, più o meno quanto in grado di dare oggi il Camastra. Nessun’altra fonte può garantire lo stesso volume d’acqua.
La Basilicata è ricca di sorgenti. Non potevano essere utilizzate quelle al posto del Basento?
Già si utilizzano le sorgenti di buona qualità (Fossa Cupa, Aggia, Capo d’Agri ed altre). Il loro contributo complessivo è oggi di soli 350 litri al secondo per effetto della riduzione delle portate dovuta alla siccità. Tra agosto e settembre, in piena emergenza, sono state ripristinate anche le sorgenti di Corvino e Pozzo Colombaia che assicurano circa 70 litri al secondo.
Si stanno cercando altre fonti alternative per incrementare i volumi d’acqua?
Sì, tra Val d’Agri e lago Pantano con indagini geologiche per scavare pozzi che siano utili. Sono in fase di riconversione a fini potabili di un pozzo e di una sorgente gestiti dal Consorzio di bonifica. Potranno garantire, nel complesso, oltre 50 litri al secondo. Si tratta di contributi importanti ma marginali ma rispetto ai 400 litri al secondo che assicura il Basento.
Perché, in questi primi giorni di utilizzo del Basento, in alcune case l’acqua che sgorga dai rubinetti ha un colore marrone o rossastro?
È “colpa” delle tubazioni rimaste vuote per un po’. Nelle condotte c’è sempre un biofilm, una patina che si crea sulla superficie del tubo. Quando le svuoti, questo film si stacca in parte e quando le riempi di nuovo la pellicola viene trasportata con l’acqua donando un colore marrone-rossastro. Per un periodo iniziale l’acqua potrebbe avere queste caratteristiche. Acquedotto lucano cerca di evitare l’inconveniente in fase di riempimento dei serbatoi, scaricando un po’ d’acqua finché visivamente appare più limpida, ma è un’operazione che non può fare per le condutture condominiali e le piccole condutture cittadine.
Capita anche che nelle case l’acqua che esce dal rubinetto sia di colore biancastro per chiarificarsi con il passare dei minuti. Perché?
L’acqua è di colore biancastro perché presenta microbolle d’aria generate dal riempimento delle condotte vuote. Acqua ed aria, quindi, si miscelano provocando questo fenomeno. Basta tenere l’acqua biancastra in un recipiente di vetro per qualche minuto per verificare che il fenomeno si esaurisce.
Il prelievo dell’acqua del Basento per analizzarla è stato fatto il 22 novembre quando i 29 comuni erano ancora serviti con l’acqua del Camastra. Com’è stato possibile analizzare l’acqua del Basento dopo il processo di potabilizzazione a Masseria Romaniello? Non c’era dentro l’impianto ancora acqua del Camastra?
L’acqua potabilizzata si può stoccare in serbatoi separati. Quando Acquedotto lucano ha cominciato a potabilizzare l’acqua del Basento, all’interno dell’impianto non c’era una goccia del Camastra e i 29 comuni venivano serviti da acqua della diga accumulata nei serbatoi. Nel frattempo Arpab ha potuto fare le analisi sul flusso idrico proveniente dal Basento e trattato dal potabilizzatore. Solo dopo l’esito delle analisi, quindi a partire da ieri sera, Acquedotto lucano ha cominciato a distribuire l’acqua proveniente dal Basento.
Perché è ancora necessario diversificare l’orario di erogazione comune per comune e perché capita che l’acqua arrivi nelle case in ritardo?
In questo periodo, e verosimilmente per altre 48 ore, si stanno effettuando manovre di ripristino del regolare regime di portata e pressione nelle condotte. Questo perché, nel periodo di scambio tra le acque del Camastra e le acque del Basento, i serbatoi principali sono stati chiusi in attesa del via libera da parte dell’ASP e le condotte e i serbatoi comunali si sono svuotati. Ripartendo da zero, nelle fasi di riempimento, si generano sacche d’aria in alcuni punti della rete che per essere rimosse necessitano di manovre idrauliche laboriose che impiegano tempo. Per questo, in alcuni paesi, l’acqua arriva tempestivamente ed in altri risulta ancora da ripristinare. Acquedotto Lucano comunica che questa problematica è in fase di risoluzione.
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